DE SARNO, PROVACI “ANCORA”. MAGARI TROVI L’ISPIRAZIONE - ALLA MILANO FASHION WEEK L’ATTESISSIMA SFILATA DI GUCCI TARGATA SABATO DE SARNO È UN RIPETERSI DI ROBA GIÀ VISTA E RIVISTA, RIVISITATA IN CHIAVE TALMENTE MINIMAL DA NON CAPIRE DOVE STA IL TOCCO DI GENIO: UNA MAREA DI FELPE E CULOTTE, QUALCHE FRANGIA E PIZZI ACCOPPIATI AL TERRIBILE VINILE CHE VIENE RIPROPOSTO IN TUTTE LE SALSE, COMPRESE LE ORRENDE MIDDLE SKIRT - NOTEVOLE IL PARTERRE DI VIPPONI: DA RYAN GOSLING ORMAI SEMPRE PIÙ KEN ALLA NEO FIDANZATA DI LEO DICAPRIO VITTORIA CERETTI FINO A... VIDEO
Estratto dell'articolo di Federica Caiazzo per www.vanityfair.it
[...] al terzo giorno di Milano Fashion Week, Sabato De Sarno, nominato nuovo direttore creativo lo scorso gennaio, ha debuttato in passerella con la sua prima collezione alla guida di Gucci, la Primavera-Estate 2024 che segna uno spaccato netto tra prima e dopo. Gucci dopo l’era di Alessandro Michele. Gucci ora, anzi: Gucci ancora.
[...] Musicata da Mark Ronson (Music Director della sfilata Gucci nonché già noto per aver musicato anche Barbie, il recente film di successo di Greta Gerwig), la sfilata ha visto tra le star ospiti in prima fila anche Julia Roberts, Ryan Gosling, Julia Garner e Mark Foster, e si è chiusa sulle note di Ancora ancora ancora di Mina.
Minimalismo (con quale scintillante eccezione) ed heritage sono i due concetti che emergono dalla collezione, un invito di Sabato De Sarno a innamorarsi ancora della moda e ancora di Gucci. Le linee sono pulite, l’iconico monogramma è ripetuto all-over sui tubini neri e sugli shorts. Poi ci sono i dettagli preziosi: cristalli, frange, elementi emblematici, il tutto in perfetto equilibrio tra glamour e sofisticatezza, stile urban ed eleganza.
La felpa si indossa con gli shorts effetto vinile o con la gonna al ginocchio e con lo spacco. La tendenza #braless è imperante, a meno che non si tratti di brassière tempestate di gemme luminosissime, da indossare rigorosamente a vista. Le giacche in pelle si fregiano di dettagli utility, come le cerniere e le profilature metalliche. Le frange, sulle gonne e sui capispalla, luccicano. Così come luccicano i revers delle giacche bomber.
julia roberts alla sfilata di gucci
Non mancano i richiami all’archivio Gucci: la tuta jumpsuit cortissima rimanda al monogramma e la palette colori del marchio, lo storico nastro rosso e verde viene enfatizzato fino a diventare una stampa a righe. Anche il richiamo alla sexiness di Tom Ford – che fu direttore creativo di Gucci dal 1994 al 2004 – è tangibile nei blazer indossati con gli shorts e negli slip dress con dettagli in pizzo. I mocassini con il morsetto Gucci unico e distintivo, forte richiamo all’anima equestre delle maison, si elevano su zeppe chunky.
Le borse sono quelle precedute dalla fama del loro stesso nome: il modello Ophelia e naturalmente l’intramontabile Jackie, entrambe reinterpretate secondo la visione di Sabato De Sarno. Infine, i gioielli: tutti i look sono accessoriati con la nuova linea Marina Chain, che la griffe aveva già presentato prima del fashion show con la campagna pubblicitaria con Daria Werbowy.
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