franco trentalance

SACRO E PROFANATO - L’ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI DELL'EMILIA ORIENTALE HA NEGATO LE RIPRESE DI “SARÒ FRANCO, UNA VITA UN PO’ PORNO”, IL DOCUFILM CHE DOVEVA RIPERCORRERE LE PRODEZZE DELL’EX ATTORE HARD FRANCO TRENTALANCE: IN UN PRIMO MOMENTO SI PENSAVA A UN NO PER LA PRESENZA DI UN LUOGO SACRO, MA SI È SCOPERTO CHE…

Sara Forni per "www.corriere.it"

 

franco trentalance 2

Nei parchi del territorio bolognese non c’è spazio per Franco Trentalance, ex attore hard bolognese che oggi è un personaggio televisivo a tutto tondo, con molti interessi diversi dal porno che spaziano dalla scrittura allo sport, fino alla buona cucina. E proprio oggi che l’ex attore ha scelto di ‘ritirarsi’ nelle campagne in provincia di Bologna per godersi il territorio, sono gli stessi parchi del bolognese a negargli le riprese del suo nuovo docufilm.

 

Riprese negate

La notizia è stata riportata per primo dal Resto del Carlino. L’ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia Orientale ha negato le riprese di «Sarò Franco, una vita un po’ porno», che la casa di produzione Wobinda di Bologna aveva chiesto di fare in quei luoghi, compreso il parco di Monte Sole. A denunciare l’accaduto sono gli stessi produttori Massimiliano Girvasi e Lapo Tanelli: «L’idea era di girare alcune immagini di panorama in Emilia-Romagna, dove ha sede la nostra struttura operativa.

FRANCO TRENTALANCE

 

Immagini suggestive che dessero un senso di libertà in linea con il film documentario che stavamo realizzando. Abbiamo chiesto inizialmente di poter girare in un luogo normalmente frequentato da Trentalance per le sue passeggiate in solitudine. Ma essendo un parco storico dell’Emilia Romagna ovvero Monte Sole, abbiamo ricevuto il diniego». Inizialmente «sembrava che il problema fosse legato al luogo sacro che rappresenta Monte Sole, ovvero dove si è consumata una efferata strage nazista durante la Seconda guerra mondiale.

franco trentalance 1

 

In un certo senso ci sembrava anche giusto, nonostante avessimo capito che il problema era il tema trattato e la presenza di Franco Trentalance nel film. Infatti dopo qualche giorno – continuano i produttori — abbiamo chiesto di girare in un altro luogo, il parco regionale dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa ma anche in questo caso dopo tempi biblici la risposta è stata sempre la stessa. E ci chiediamo allora: come si fa a negare un luogo pubblico e in special modo un panorama?».

 

«Film non coerente con i luoghi chiesti»

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La risposta è molto semplice e toglie ogni dubbio: «Il contenuto del docufilm non è coerente con i luoghi chiesti per poter filmare, vale a dire il Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa e il Parco storico di Monte Sole in special modo», replica Massimo Rossi, direttore dell’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia Orientale. Trentalance spiega alla cronaca locale che il documentario: «Segue l’onda del mio libro autobiografico, una specie di conseguenza naturale. Ho perso il mio egocentrismo.

 

FRANCO TRENTALANCE 2

Ed ora accarezzo l’idea di poter essere da stimolo a chi ha letto a suo tempo la mia autobiografia o a chi guarderà adesso il documentario per realizzare quello che gli piace e farsi scivolare via i giudizi degli altri. Insomma che io possa essere una fonte di ispirazione». Sicuramente, se i parchi bolognesi allontano Trentalance dalla zona, l’ex attore hard si ‘consola’ con la sua parte in «Bologna Brigante», una serie tv che racconta i lati più nascosti di Bologna e dove non mancano anche gli aspetti più intriganti e sexy della città.

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