DISPETTI A MEZZO STAMPA - I QUOTIDIANI DI JOHN ELKANN HANNO INCALZATO CAIRO SUL CASO BLACKSTONE? E IL "CORRIERE" INFILA LA PENNA NELLA BATTAGLIA LEGALE PER L'EREDITÀ DELL'AVVOCATO, DANDO AMPIO SPAZIO ALLA CROCIATA DI MARGHERITA AGNELLI: "HA IMPUGNATO IN SVIZZERA IL CONTRATTO CON LA MADRE MARELLA CON IL QUALE RINUNCIAVA ALLE QUOTE CHE LE SPETTAVANO NELLA DICEMBRE, LA SOCIETÀ CAPOFILA DELL'IMPERO, VALUTATE 105 MILIONI. SOLO CHE ORA…"
Fabrizio Massaro per il "Corriere della Sera"
È di nuovo battaglia sulla successione dell'avvocato Agnelli tra la figlia Margherita e il figlio di lei, John Elkann. In particolare dopo oltre 15 anni dal maxi-accordo sull'eredità, Margherita ha impugnato in Svizzera il contratto con la madre Marella con il quale rinunciava alle quote che le spettavano nella Dicembre, la società capofila dell'impero, valutate 105 milioni. Le quote vennero poi girate dalla nonna al nipote John Elkann in nuda proprietà.
Complessivamente negli accordi sull'eredità, Margherita otterrà 1,3 miliardi. Solo che ora contesterebbe davanti a una corte svizzera che quello fosse l'effettivo valore della Dicembre. Nascerebbe da questa nuova contesa sul patrimonio di donna Marella - defunta il 23 febbraio 2019 - il rinnovato interesse per gli assetti societari della Dicembre, la società semplice che governa l'impero Exor e, a cascata, le quote in Stellantis, Ferrari, Cnh Industrial, Juventus, The Economist. È stato Panorama ieri a indicare l'esistenza della controversia sull'accordo del 2004; una notizia che ha trovato conferma presso ambienti legali vicini alle due parti.
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Essendo Marella scomparsa, è possibile che - come anticipato dal Corriere il 23 luglio - Margherita sia in procinto di impugnare anche la successione della madre. In effetti il valore della Dicembre nel 2004, con la Fiat in grave crisi, era ben diverso da quello attuale. Ma Margherita ritiene evidentemente di avere carte da giocare in questa nuova puntata di una saga ereditaria ultradecennale, avviata nel 2007 ma nella quale è risultata sempre soccombente.
Fonti legali vicine alla famiglia Elkann sottolineano che la vendita delle azioni Dicembre non sarebbe reversibile e che le pretese di Margherita non possono mettere in discussione la maggioranza assoluta che John detiene. Oggi della Dicembre risultano soci John (58,8%) e i fratelli Lapo e Ginevra con il 20,6% ciascuno. La Dicembre è stata da sempre avvolta nel mistero, non avendo mai presentato né bilanci né atti ufficiali. Solo nel 2012 si è avuta una prima apertura con alcuni documenti resi noti.
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È stato grazie a un'ingiunzione alla Camera di Commercio di Torino ottenuta dal nuovo avvocato di Margherita, Dario Trevisan, che un mese fa si è avuto l'aggiornamento che ha reso nota la proprietà dei tre fratelli Elkann; Margherita ha altri cinque figli avuti dal secondo marito, Serge de Pahlen.
Carte che tuttavia, secondo un esposto di Trevisan al tribunale di Torino, sarebbero «irregolari» e «non conformi» agli originali. Secondo Panorama , ci sarebbe stato anche un pressing della Sec - la Consob americana - sollecitata da un esposto che evidenziava come mancassero informazioni essenziali su una società al vertice di ben due aziende quotate a Wall Street come Fca e Ferrari. Un legale della famiglia però smentisce seccamente: «Non c'è nessuna indagine della Sec in corso».
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