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“I POMPOSI IMBECILLI ANGLOSASSONI NON VOGLIONO AMMETTERE CHE OGNI PAZIENZA HA UN LIMITE. DISTRUGGEREMO KIEV” – L’EX PRESIDENTE RUSSO, DMITRIJ MEDVEDEV, IMBRACCIA IL FIASCO E FA IL DURO SULLA POSSIBILITA’ DI PERMETTERE ALL’UCRAINA DI USARE I MISSILI ANGLO-FRANCESI (CHE USANO TECNOLOGIA AMERICANA) PER COLPIRE IL TERRITORIO RUSSO: “LA DECISIONE DI USARE ARMI NUCLEARI NON È STATA PRESA ANCHE SE FRANCAMENTE CI SONO I PREREQUISITI FORMALI PER FARLO..."
Estratto dell’articolo di Daniele Raineri per “la Repubblica”
«La decisione di usare armi nucleari, tattiche oppure strategiche, non è stata presa per adesso», scrive su Telegram il vice presidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Dmitrij Medvedev, «anche se francamente ci sono i prerequisiti formali per farlo, lo capisce tutta la comunità mondiale, e sono coerenti con la nostra dottrina della deterrenza nucleare. L’attacco a Kursk, per esempio. Ma la Russia sta dimostrando pazienza».
[…] «Usare le armi nucleari è una decisione che ha conseguenze irreversibili. Tuttavia, i pomposi imbecilli anglosassoni non vogliono ammettere una cosa: ogni pazienza ha un limite. La nostra risposta potrebbe arrivare anche con armi non nucleari. E allora ci sarebbe una gigantesca macchia grigia fusa al posto di Kiev. Porca miseria, direbbero, non credevamo che fosse possibile ma è successo…».
dmitrij medvedev vladimir putin
Queste parole sono la reazione al pubblico dibattito in corso tra i governi occidentali sul dare oppure no all’Ucraina le armi e la possibilità di colpire in profondità in territorio russo […] gli ucraini potranno usare i missili Scalp della Francia e gli Storm Shadow del Regno Unito con la benedizione dell’Amministrazione Biden, mentre l’uso dei razzi americani Atacms dentro la Russia non è stato per adesso autorizzato.
I missili occidentali oltre a fermare i bombardamenti servirebbero a fermare la controffensiva russa che punta a sloggiare i soldati ucraini dalla regione russa di Kursk. La minaccia di Medvedev vorrebbe essere la risposta: se lo fate, raderemo al suolo Kiev. Da due anni però le sue dichiarazioni sono lontane da quello che succede in realtà.
Sul lato diplomatico, la novità più grande di questi giorni è l’invito alla Russia da parte di Zelensky a una conferenza di pace – che sarebbe il seguito di quella di giugno in Svizzera e secondo indiscrezioni si dovrebbe tenere in Arabia Saudita. Il periodo scelto è novembre, quindi dopo le elezioni presidenziali negli Stati Uniti che hanno il potere di cambiare tutto. […]
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