giorgia meloni stefano donnarumma

DONNARUMMA NEL LIMBO – IL MANAGER PREDILETTO DALLA MELONI, FATTO FUORI DALLA CORSA ALL’ENEL, DOVREBBE DIVENTARE AD DI CDP VENTURE CAPITAL. MA QUESTIONI ECONOMICHE BLOCCANO LA NOMINA: PASSANDO DA UNA CONTROLLATA DI CDP (TERNA) A UN’ALTRA, DOVREBBE RINUNCIARE ALLA RICCA BUONUSCITA. E NON C’È ACCORDO SULLA RETRIBUZIONE ANNUALE – IN STALLO ANCHE LA NOMINA DI LORENZO MARIANI, SPINTO DA CROSETTO, COME DG DI LEONARDO…

Estratto dell’articolo di Luca Pagni per “la Repubblica”

 

STEFANO DONNARUMMA

Tengono sempre banco le nomine ai vertici dei colossi di Stato. Dopo lo scontro tra le forze della maggioranza per la spartizione delle poltrone, in particolare per il ruolo di presidente e ad, rimangono da risolvere alcune ricadute a livello manageriale. La prima riguarda l’ad uscente di Terna, Stefano Donnarumma, mentre il secondo caso chiama in causa Lorenzo Mariani, uno dei candidati per il vertice del gruppo Leonardo.

 

Donnarumma, di fatto, è da considerarsi una “vittima collaterale”. Nonostante fosse il candidato dalla premier Giorgia Meloni alla poltrona di numero uno del gruppo Enel, al posto del non riconfermato Francesco Starace, negli ultimi giorni si è ritrovato senza incarico.

 

STEFANO DONNARUMMA

Forza Italia e Lega hanno vinto il braccio di ferro per Enel, dove hanno imposto rispettivamente l’ex numero uno di Eni Paolo Scaroni (alla presidenza) e Flavio Cattaneo (come ad). Anche per quest’ultimo un ritorno alle aziende di Stato avendo già guidato la Rai (come direttore generale) e Terna.

 

Il problema è che la premier aveva già prenotato il vertice della società che gestisce la rete elettrica per Giuseppina Di Foggia (attualmente ad della divisione italiana di Nokia), volendosi intestare la nomina della prima manager donna a capo di uno dei colossi di Stato.

 

giorgia meloni

Donnarumma è così stato dirottato a una controllata di Cassa Depositi Prestiti. In particolare, dovrebbe diventare ad di Cdp venture capital, l’ex Fondo strategico di investimento, ora diventato il veicolo che accompagna nella loro crescita le start up innovative.

 

Ma la nomina è al momento bloccata: passando da una controllata di Cdp (Terna) a un’altra, Donnarumma dovrebbe rinunciare alla buonuscita (qualche milione di euro). Inoltre, non è ancora stato raggiunto l’accordo sulla retribuzione annuale, che non può essere superiore a quella dell’ad di Cdp. Il Ministero del Tesoro si è preso qualche giorno per verificare la norma sulla buonuscita e le richieste di Donnarumma.

 

lorenzo mariani foto di bacco (1)

Diverso il caso di Leonardo. A capo della società della Difesa e Sicurezza, è stato indicato l’ex ministro dell’Ambiente Roberto Cingolani, a suo tempo indicato in quota Cinquestelle e ora voluto dalla premier. Nella volata finale si è imposto su Lorenzo Mariani, attualmente ad dell’azienda missilistica Mbda controllata da Leonardo, sostenuto dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Nel braccio di ferro interno a Fratelli d’Italia, Crosetto aveva ottenuto che Mariani potesse salire al ruolo di direttore generale. E qui nasce il problema.

 

ROBERTO CINGOLANI

Cingolani prenderà il posto di Alessandro Profumo, il quale sei anni fa quando era stato nominato aveva preso solo la carica di amministratore delegato e non di direttore generale (come avviene quasi sempre, anche perché il dg ha una retribuzione superiore rispetto all’ad), carica mantenuta in questi anni da un altro manager, Lucio Valerio Cioffi. Cingolani, invece, prenderà anche la carica di dg: si è così aperto un conflitto, in cui Mariani potrebbe non accettare un ruolo con un grado inferiore e così rimanere a capo della controllata che, tra l’altro, sta ottenendo risultati economici positivi.

lorenzo mariani foto di bacco (2)mario draghi roberto cingolani stefano donnarumma

Ultimi Dagoreport

francesco milleri gaetano caltagirone philippe donnet andrea orcel unicredit generali

DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO

milan gerry cardinale zlatan ibrahimovic marcella verini giorgio furlani pierdonato vercellone donato

DAGOREPORT – ALTA TENSIONE AL MILAN TRA IL SENIOR ADVISOR IBRAHIMOVIC E L’AD FURLANI. LA SOCIETA’ E’ SPACCATA IN DUE FAZIONI: DA UNA PARTE CARDINALE, IBRA E LA POTENTISSIMA COMUNICATRICE DI RED BIRD E ELLIOTT MARCELLA VERINI, DALL’ALTRA FURLANI E IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DEL CLUB PIERDONATO VERCELLONE. LE DUE ANIME SI RIMBALZANO LA RESPONSABILITA’ DEL MANCATO INGAGGIO IN ESTATE DI ANTONIO CONTE – FURLANI GODE DELLA FIDUCIA DI PAUL SINGER, CHE CON ELLIOTT È DI FATTO IL PADRONE OMBRA DEL MILAN. È PROBABILE CHE IN ESTATE QUALCUNO SALTERÀ, SE NON TUTTI…

maurizio gasparri simona agnes

FLASH! - MAI DIRE RAI: PER IL FORZISTA MAURIZIO GASPARRI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE VIGILANZA, SIMONA AGNES NON ESISTE, FDI SE NE FOTTE E SONO INIZIATE LE PRESSIONI SU GIANNI LETTA PER CONVINCERE LA SUA PROTETTA, SIMONA AGNES, PLURI BOCCIATA PER LA PRESIDENZA DEL CDA RAI, A DIMETTERSI LIBERANDO COSI' UN POSTO A UN NOME CHE POSSA OTTENERE I VOTI ANCHE DELL'OPPOSIZIONE... – LA REPLICA DI GASPARRI A DAGOSPIA: “OVVIAMENTE LA NOTIZIA CHE AVETE PUBBLICATO SU ME E SULLA AGNES È L’ESATTO CONTRARIO DELLA VERITÀ”

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT - LA "SPECIAL RELATIONSHIP" DI GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP ERA SOLO NELLA TESTOLINA BIONDA DELLA DUCETTA: QUANDO SI TRATTA DI COLPIRE L'EUROPA, IL TYCOON NON FA DISTINZIONI (LE TARIFFE AL 25% COLPIRANNO ANCHE L'ITALIA, MENTRE IL REGNO UNITO SARÀ ESENTATO) E LA PRESUNTA AMICIZIA CON LA "MERAVIGLIOSA LEADER" ITALIANA VA A RAMENGO - L'HANNO CAPITO ANCHE A DESTRA: BASTA SBIRCIARE IL TITOLONE DI PRIMA PAGINA DEL "GIORNALE" DI OGGI ("TRUMP, I PRIMI DUBBI DELLA LEGA") E ASCOLTARE LE PAROLE DEL MINISTRO URSO (FRATELLI D'ITALIA): "L'AMERICA PUNTA A DIVIDERE GLI ALLEATI EUROPEI" - LA "THATCHER DELLA GARBATELLA" E' INSOFFERENTE PER L'ATTIVISMO DI MACRON E STARMER MA I DUE SONO LEADER DI PAESI "PESANTI", CON ARMI NUCLEARI - PRIMA O POI L'UNDERDOG DOVRÀ ACCORGERSI CHE BACIARE LA PANTOFOLA DI "KING TRUMP" NON È STATA UNA BUONA IDEA...

donna sarda sardegna elly schlein

DAGOREPORT – ALLA DIREZIONE DEL PD, I RIFORMISTI DEM SONO SOBBALZATI SULLA SEDIA ALLE PAROLE DI ELLY SCHLEIN SULLA GUERRA UCRAINA: “NON SIAMO PER IL FINTO PACIFISMO DI TRUMP MA NEMMENO SIAMO CON L’EUROPA CHE VUOLE CONTINUARE LA GUERRA” - IL CLOU: QUANDO ELLY HA ATTACCATO LE INIZIATIVE SINGOLE DI MACRON E DI STARMER PER LA PACE, HA DETTO, TESTUALE: "ALL'EUROPA SERVE UN SALTO QUANTICO" (MA CHE CAZZO STAI A DI'?) - PICIERNO, PIERO DE LUCA, FASSINO NON CREDEVANO ALLE PROPRIE ORECCHIE: “QUINDI LA PACE SONO LE CONDIZIONI DETTATE DA PUTIN? ELLY, QUANDO LA SMETTI DI GIOCARE A NASCONDINO?” – ALTRO SCAZZO SUL REFERENDUM DELLA CGIL SUL JOBS ACT E SULL’ESERCITO COMUNE UE (TRANQUILLIZZATE LA DUCETTA: CON QUESTI SINISTRATI ALTRI 20 ANNI A PALAZZO CHIGI SONO SICURI…)