È IL CARDINALE ZUPPI L’UOMO DEL PAPA PER L’UCRAINA – IL PRESIDENTE DELLA CEI SARÀ L’“INVIATO” DI FRANCESCO E GUIDERÀ LA MISSIONE DI PACE PORTATA AVANTI DAL VATICANO: “TUTTE LE GUERRE FINISCONO CON UN NEGOZIATO. BISOGNA TENERE APERTI TUTTI I CANALI” – L’ARCIVESCOVO DI BOLOGNA HA UN’ESPERIENZA VASTA DI MEDIAZIONI, MATURATA CON LA COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO – IL DAGOREPORT SUI NEGOZIATI DI ZELENSKY CON CINA E VATICANO
Estratto dell’articolo di Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”
cardinale matteo maria zuppi foto di bacco
«Tutte le guerre finiscono con un negoziato». Il cardinale Matteo Zuppi lo ripete dall’invasione russa dell’Ucraina, «bisogna tenere aperti tutti i canali, pur di interrompere il massacro, non esiste altra strada», spiegava al Corriere, e non poteva ancora sapere che papa Francesco, come «inviato» per la sua «missione di pace», avrebbe mandato proprio lui.
[…] La conferma dell’«incarico» al presidente della Cei è arrivata ieri pomeriggio dal portavoce vaticano, Matteo Bruni: sarà Zuppi a «condurre una missione, in accordo con la Segreteria di Stato, che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza, mai dimessa dal Santo Padre, che questo possa avviare percorsi di pace».
Di certo l’arcivescovo di Bologna ha un’esperienza vasta di mediazioni, maturata con la Comunità di Sant’Egidio: gli accordi di pace in Mozambico del ’92, il Guatemala a metà Anni Novanta, la collaborazione con Nelson Mandela per il cessate il fuoco in Burundi, nel 2003.
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Il momento è delicato, la Cei ha scritto che «il cardinale non rilascerà dichiarazioni fino a quando non sarà ritenuto opportuno, d’intesa con il Papa e la Santa Sede», la missione è più che mai riservata. A questo punto, Zuppi potrebbe cercare di andare sia a Kiev sia a Mosca, anche se «tempi e modalità della missione sono allo studio». E cercare di incontrare Putin e Zelensky per consegnare loro un messaggio di Francesco, come quando nel 2003 Wojtyla inviò due cardinali a Bagdad e Washington nel tentativo vano di fermare la seconda guerra del Golfo.
matteo maria zuppi foto di bacco (1)
Già all’indomani dell’udienza del Papa a Zelensky, una settimana fa, in Vaticano si spiegava che la missione sarebbe andata avanti, nonostante il «non abbiamo bisogno di mediatori» del presidente ucraino. Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, lo ha ripetuto mercoledì a Reykjavik: «È il momento di agire e stabilire una pace definitiva e giusta in Ucraina e nelle altre zone ”grigie” dell’Europa. Vi assicuro che la Santa Sede continuerà a fare la sua parte». […]