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PUTIN USA PURE LA GNOCCA COME ARMA – È RICOMPARSA IN RUSSIA TARA READE, L'EX ASSISTENTE DI JOE BIDEN, CHE HA ACCUSATO IL PRESIDENTE DI AVERLA VIOLENTATA NEL 1993 (“MI HA SPINTO CONTRO UN MURO, MI HA APERTO LE GAMBE E MI HA INFILATO LE DITA DENTRO LA VAGINA”) – LA 59ENNE HA FATTO DOMANDA PER LA CITTADINANZA RUSSA E SI È PRESENTATA DAVANTI AI MEDIA FILO-PUTIN INSIEME A MARIA BUTINA, CONDANNATA PER SPIONAGGIO IN AMERICA: “A MOSCA SONO A CASA, NEGLI USA RISCHIAVO LA PRIGIONE O LA MORTE” – VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

Tara Reade a Mosca con Maria Butina

Nel 2020 Tara Reade accusò Joe Biden di aggressione sessuale. Voleva che si ritirasse dalla corsa per la Casa Bianca. Ieri è riapparsa in una conferenza stampa con i media pro-Cremlino. È in Russia, dove ha fatto domanda di cittadinanza.

 

Al suo fianco, Maria Butina, condannata per spionaggio negli Stati Uniti e oggi parlamentare a Mosca, che Reade ha ringraziato insieme a tutti coloro che le hanno offerto protezione, «in un momento in cui era molto difficile per me capire se fossi al sicuro oppure no».

 

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Reade lavorava per Biden nel 1992-1993, quando era senatore del Delaware. Nell’aprile 2019, la donna contattò diversi giornalisti, tra cui Laura McGann di Vox, per accusare Biden di «abuso di potere ma non di molestie sessuali», come scrisse in un lungo articolo McGann. Disse che «non cercò mai di baciarla o di toccarla in certi modi», ma che le aveva fatto arrivare complimenti, le aveva accarezzato il collo e i capelli in pubblico mettendola a disagio.

 

[…]  Da questo punto di vista le sue lamentele coincidevano con quelle di altre donne: un comportamento di cui Biden si è scusato. Né McGann né i grossi media pubblicarono la storia di Reade nel 2019 «non potendo provarla».

 

Disse di essersi lamentata con i suoi superiori, i quali però negavano, e di averlo fatto per iscritto, ma il documento non è stato trovato. Poi, nel marzo 2020 Reade ha aggiunto dettagli nuovi: Biden l’aveva baciata, e mettendole le mani sotto la gonna l’aveva violentata. Lui ha negato più volte l’accusa.

 

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«Non volevo finire in prigione o essere uccisa, praticamente erano rimaste le mie uniche due opzioni», ha detto la donna 59enne all’agenzia Sputnik . «È stata una decisione difficile», anche se ha aggiunto di sentirsi «a casa» a Mosca.

 

Di recente aveva pensato di testimoniare alla Camera, controllata dai repubblicani, in una delle udienze di inchiesta contro Biden e la sua famiglia. «Ma quando ho visto le pressioni che c’erano su di loro perché non testimoniassi, ho capito che, benché le elezioni siano vicine e ci sia molto in ballo, è meglio che io resti qui, al sicuro. Il mio sogno è di vivere in entrambi i luoghi, ma forse vivrò solo qui e va bene così». Ha aggiunto che un politico del partito repubblicano l’avrebbe avvertita che la sua vita era in pericolo.

 

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Parlando a Mosca, Reade ha criticato la spesa di vaste somme di denaro nella guerra in Ucraina «mentre i cittadini americani ordinari soffrono» e ha aggiunto: «Ai miei fratelli e sorelle russi dico che mi dispiace che in questo momento gli americani abbiano scelto una posizione aggressiva».

 

Le sue accuse, alle quali commentatori di destra vicini a Trump hanno dato spazio, si sono da tempo sgonfiate e non è chiaro se la donna disponga di nuovi elementi.

 

Non è comunque la prima volta che Mosca la usa per tentare di mettere in imbarazzo Biden. […] Reade, che nel 2018 ha scritto e poi cancellato alcuni post di elogio a Putin («Ha salvato il mondo da un conflitto») ha poi ospitato sul suo canale YouTube un dialogo con Kovalik e il vice rappresentante permanente russo all’Onu Dmitry Polyanskiy. Molti sui social paragonano la sua «defezione» a quella di Edward Snowden, che ha cittadinanza russa dal 2022.

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Ma altri notano che, a differenza di Snowden, che rese pubblici migliaia di documenti «top secret» e fuggì dalla giustizia, Reade può tornare in America se vuole e probabilmente ha meno da offrire ai russi rispetto a lui.

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