elio germano 2

“I NOSTRI VOLTI VENGONO SFRUTTATI OVUNQUE, MA NOI NON NE RICAVIAMO NULLA” – ELIO GERMANO SI INCAZZA PER GLI ATTORI CHE INTERPRETANO PICCOLI RUOLI E NON RIESCONO AD AVERE STIPENDI DIGNITOSI: “I COMPENSI SONO INADEGUATI E NON PROPORZIONATI AGLI INCASSI. LA TV CONTINUA A NEGARE I SOLDI CHE DOVREBBE VERSARE PER LEGGE E LA GENTE NON SA CHE I PROTAGONISTI DELLE SERIE PIÙ FAMOSE HANNO PRESO, AL MOMENTO DEL LORO PRIMO INGAGGIO, STIPENDI BASSISSIMI PERCHÉ ERANO PERSONE SCONOSCIUTE…”

Fulvia Caprara per “la Stampa”

 

elio germano in america latina dei fratelli dinnocenzo

Anche gli attori soffrono. E non solo per fiction. Dalla Casa del Cinema di Roma è partito ieri, con l'incontro intitolato «Gli attori italiani valgono zero virgola», il grido di dolore di una categoria che fatica a far sentire la propria voce perché è difficile spiegare al pubblico che anche nel dorato mondo dello spettacolo c'è chi subisce ingiustizie e disparità.

 

Il compito se lo assumono i nomi celebri (tra i presenti Neri Marcorè, Paolo Calabresi, Vinicio Marchioni , Cristiana Capotondi, Fabrizia Sacchi, Urbano Barberini, Paolo Sassanelli e altri) che hanno parlato soprattutto per i colleghi meno fortunati, oggetto di un torto grave perpetrato da anni: «La prestazione dell'attore - spiega Elio Germano - viene liquidata alla fine delle riprese, al di là di quale sia il risultato del film al botteghino, e questo succede da sempre.

elio germano suburra

 

Da un po' di anni la Comunità Europea ha diramato una direttiva riguardante il "diritto connesso al diritto d'autore": una legge che stabilisce che agli artisti esecutori di un'opera debba essere riconosciuta una parte dello sfruttamento di quell'opera nel momento in cui passa su tv, piattaforme e tutto il resto, ovvero quando acquisisce un valore dato dalle pubblicità collocate prima o dopo la presentazione».

 

L'espansione dello streaming, ore e ore di film, fiction e serie avrebbero potuto incrementare gli introiti degli interpreti, anche quelli a cui vengono affidati piccoli ruoli. Perchè non è stato così?

elio germano 11

«La legge servirebbe a riconoscere cifre che possono diventare importanti, sappiamo quanto può valere uno spot pubblicitario, in prima serata, o nelle fasce più seguite. Insomma, sarebbero numeri consistenti che potrebbero fare la differenza, dando la possibilità ai colleghi di sopravvivere facendo questo lavoro, invece di dedicarsi ad altro».

 

E invece?

«Per far funzionare questa legge bisognerebbe che gli utilizzatori, ovvero tv e piattaforme, fornissero i dati. Insomma, dovrebbero essere trasparenti, dire cosa si trasmette, a che ora, e a quanto ammonta il guadagno che ne deriva. La remunerazione dovrebbe essere adeguata all'incasso lordo dell'emittente».

elio germano marco giallini io sono tempesta

 

Perché questo non accade?

«Abbiamo ereditato un meccanismo forfettario poco chiaro per cui i diversi "utilizzatori" hanno pagato per anni una cifra, sempre la stessa, che non corrispondeva a nessun dato oggettivamente verificato».

 

Risultato?

«Da 15 anni prendiamo le stesse quote, se la direttiva fosse stata correttamente applicata non ci sarebbe stato bisogno di pesare sui bilanci dello Stato". Alla musica viene riconosciuto un 2 per cento, a noi lo zero virgola". Insomma c'è una forte discrepanza, bisogna che venga riconosciuto un compenso adeguato all'epoca storica e anche alla situazione mutata, un tempo la discografia la faceva da padrone, noi attori ci siamo mossi poco e adesso ereditiamo una situazione che ci penalizza. I nostri volti vengono sfruttati ovunque, ma noi non ne ricaviamo nulla».

bruno ganz elio germano la fine e' il mio inizio

 

La mobilitazione è il segno di una solidarietà che nel mondo degli artisti italiani si è ultimamente rafforzata. Come mai?

«Il volto noto prende già il suo compenso, gli altri sono costretti a mantenersi facendo altri lavori. Con il collettivo "Artisti 7607" abbiamo scelto di mettere a disposizione di chi ne ha bisogno i fondi che derivano dai diritti connessi, abbiamo realizzato una politica mutualistica, così siamo riusciti a far pagare i provini, cosa che prima non accadeva, diamo avvocati e commercialisti gratis, proviamo a rendere più facile la vita dei colleghi».

adamo dionisi elio germano suburra

 

Perché di tutto questo si sa così poco?

«Il pubblico non sa tante cose, per esempio che i protagonisti delle serie più famose, a cui tutti siamo tanto legati, hanno preso, al momento del loro primo ingaggio, stipendi bassissimi perché erano persone sconosciute. Poi sono diventate persone talmente celebri da non riuscire a girare liberamente per strada, ma hanno continuato a prendere sempre quello stesso stipendio. È noto che quando noi attori parliamo di compensi la reazione più comune somiglia a quella di quando parlano i calciatori "ma che volete voi che già siete pieni di soldi?". La nostra è una battaglia per chi è sfruttato. Non chiediamo una legge nuova, la legge c'è già, risale al '98».

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