studenti fuorisede

ROTOLANDO VERSO… NORD – ENTRO IL 2080 LA POPOLAZIONE DELL'ITALIA MERIDIONALE SARÀ DIMEZZATA: CI SARANNO OTTO MILIONI DI PERSONE IN MENO – UNA FUGA DI CERVELLI SENZA PRECEDENTI: IL 42% DI CHI SCAPPA DAL MEZZOGIORNO È LAUREATO, ED È COSTRETTO A EMIGRARE PER CERCARE UN LAVORO IN LINEA CON LA SUA ISTRUZIONE - E ANCHE IL PNRR, CON CUI L'EUROPA HA PROVATO A INCENTIVARE L'ITALIA PER FERMARE L'ESODO, È UN'OCCASIONE SPRECATA...

Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per "La Repubblica"

 

ITALIA - LE DIFFERENZE NORD SUD

C’è una proiezione, pubblicata nell’ultimo rapporto dello Svimez, che fotografa il presente e il futuro del Mezzogiorno. Da qui al 2080 la popolazione a Sud del Lazio scenderà di 8 milioni di residenti: il Meridione avrà quindi quasi la metà degli abitanti di oggi. Negli ultimi venti anni, invece, i residenti in meno sono già stati 1,1 milioni. L’esodo dalle regioni più povere d’Italia, e tra le più povere d’Europa, avrà quindi una accelerazione tre volte maggiore negli anni a venire.

 

L’Europa aveva chiesto di fermare questo esodo attraverso la più grande occasione d’investimenti pubblici dal Dopoguerra: il Piano nazionale di ripresa e resilienza, con oltre 215 miliardi di euro che dovevano in gran parte “rammendare” il Paese. Ma questa occasione già adesso si può dire che sarà sprecata.

 

STUDENTI ITALIANI

A definire la nuova questione meridionale è la qualità dell’esodo oltre alla sua accelerazione: negli ultimi venti anni tra chi emigrava al Nord il 26 per cento era laureato. Ma dal 2022 qualcosa è cambiato: su 63 mila giovani emigrati lo scorso anno il 42 per cento è laureato. Una perdita culturale ed economica inestimabile. Dovuta in gran parte alla mancanza di offerte di lavoro qualificato nonostante resista una sorta di punta di diamante del mondo imprenditoriale tra Catania, la Puglia e la Campania che regge. Nell’ultimo rapporto Svimez si segnala che nonostante la crescita degli occupati tra il 2020 e il 2023 le persone che vivono in povertà assoluta sono cresciute di 250 mila unità.  […]

 

migrazione dal sud al nord 5

Restano infine, tornando ad argomenti sociali, i divari nell’occupazione femminile e nei servizi. Il Consiglio d’Europa ha richiamato più volte l’Italia a migliorare i servizi per l’infanzia, ad esempio. A trascinare indietro il Paese sono i numeri, manco a dirlo, del Meridione. Sul fronte degli asili nidi, già a bocce ferme il Pnrr non riduce alcun divario avendo previsto uno stanziamento di 1,7 miliardi nel Mezzogiorno e 1,6 miliardi nel Centro Nord. Ma anche se si dovessero realizzare tutti i nuovi posti previsti per asili nido, le regioni del Sud resterebbero sotto la soglia del 30 per cento dei posti in base ai bambini residenti fino a tre anni.

migrazione dal sud al nord 1

 

Per la precisione Sicilia e Campania sarebbero intorno a una offerta del 16 per cento (oggi sono sotto il dieci). Un disastro. Anche il tempo pieno è un obiettivo che chiede l’Europa e che sarà disatteso anche con il Pnrr: in alcune grandi città meridionali, come Palermo, il 73 per cento dei bambini da 6 a 10 anni non ha il tempo pieno. Insomma, senza scelte politiche vere su come investire, il Mezzogiorno continuerà a desertificarsi ad eccezione di piccole oasi. […]

migrazione dal sud al nord 4

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…