dogman canaro

1. “IL FILM DI GARRONE LO UCCIDE PER LA SECONDA VOLTA. MIO FIGLIO NON E’ STATO AMMAZZATO DAL CANARO MA DA QUATTRO MALAVITOSI CHE SONO ANCORA LIBERI....” - A 30 ANNI DAL DELITTO DELLA MAGLIANA LA MADRE DELLA VITTIMA, GIANCARLO RICCI, RIVELA: “LUI NON ERA UNO SPACCIATORE E IL RACCONTO CHE FECE IL CANARO ERA PIENO DI BUGIE, IL FILM NON PUÒ DESCRIVERE MIO FIGLIO COME UN DELINQUENTE, PERCHÉ NON È GIUSTO" - VIDEO

Mauro Evangelisti per il Messaggero

 

dogman

«La vera storia di Giancarlo non è mai stata raccontata, non è stato ucciso dal Canaro, ma da altri di cui non si è mai parlato». Vincenzina stringe il ciondolo con la piccola foto del figlio che porta sempre al collo. «Lo sogno ogni notte. Solo che nelle ultime settimane lo sogno al camposanto».

 

Ferma il pianto, si alza in piedi, lascia per un attimo il divano di un appartamento alla Magliana, quartiere tranquillo di Roma, che porta stancamente con sé un marchio legato alla banda e alla fiction.

la madre di giancarlo ricci

 

E a un altro terribile fatto di cronaca nera, la storia del Canaro, Pietro De Negri, che nel 1988 torturò, mutilò e uccise Giancarlo Ricci, 27 anni, per tutti era l' ex pugile. Roma e l' Italia furono sconvolte dallo strazio che Del Negri, minuto e remissivo, inflisse a Ricci, più alto e forte di lui, attirandolo in una trappola.

 

Questa storia, o se vogliamo una molto simile, viene raccontata nel nuovo film di Matteo Garrone Dogman, che sarà presentato al Festival di Cannes. I trailer sono già in circolazione, difficile non rivedere nelle prime immagini il feroce assassinio avvenuto il 18 febbraio di 30 anni fa, non riconoscere in Dogman il Canaro, e nel ragazzo muscoloso, Giancarlo Ricci. Sì, proprio il giovane sorridente che compare nella piccola foto del ciondolo che Vincenzina porta sempre al collo e ora stringe in mano. Giancarlo Ricci era suo figlio.

 

CANARO PIETRO DE NEGRI

E Vincenzina è sconvolta dopo avere visto le prime immagini di Dogman. «Giancarlo non era un violento, non era uno spacciatore o un rapinatore e il racconto che fece il Canaro era pieno di bugie, il film non può descrivere mio figlio come un delinquente, perché non è giusto».

 

PROCESSO Il processo si concluse con la condanna a 24 anni di De Negri (ma è uscito dal carcere nel 2005). Il Canaro diede una versione differente da quella che la famiglia Ricci ha sempre sostenuto con forza. De Negri - secondo quel racconto - fu complice di Ricci in una rapina, ma solo lui finì in carcere e quando uscì continuò a essere vittima della prepotenza del giovane, in uno strano rapporto di sudditanza che terminò con una crudele ribellione del più debole.

 

De Negri attirò nel negozio di toilette per cani Ricci con la scusa di rapinare uno spacciatore, lo convinse a nascondersi in una gabbia, ma poi lo chiuse dentro e, sotto l' effetto della droga, lo mutilò, gli bruciò il volto e lo seviziò per sette ore. Fornì particolari di uno spietata tortura, che sconvolsero Roma. Ma la famiglia di Ricci non gli ha mai creduto, secondo loro fu un' esecuzione rapida e i reali assassini sono altri.

 

CANARO

«Una storia che non sta in piedi - ricorda Vincenzina - quella gabbia l' abbiamo vista, mia figlia provò ad entrarci ed era troppo piccola perfino per lei. Il medico legale disse che in realtà Giancarlo morì dopo 30 minuti, la versione accettata dal tribunale non regge, quel De Negri è piccoletto, da solo non avrebbe mai potuto uccidere mio figlio. No, furono altri ad ammazzare Giancarlo, almeno in quattro, i colpevoli sono degli intoccabili e il Canaro ha solo preparato la trappola, poi ha accettato di prendersi la colpa per paura e per soldi.

MATTEO GARRONE 1

 

Guardi, io so dove abita ora il Canaro, non ho nulla da perdere, ma non lo vado a cercare, a che serve?

Non è stato lui a uccidere Giancarlo. E ora questo film...»

 

La madre di Giancarlo Ricci aveva incontrato il regista tre mesi fa. «Sa cosa mi ha detto? Di stare tranquilla, che il suo film parlava d' altro, che non avrebbe raccontato la storia del Canaro. Però poi sono usciti i primi articoli, i trailer...

 

NEGOZIO DEL CANARO

Io ho due nipoti, uno di 15 e uno di 18 anni. Mi hanno telefonato sconvolti, non sapevamo che lo zio fosse morto in quel modo. Ha capito? Avevamo detto loro che Giancarlo morì in un incidente, ora hanno conosciuto la storia nella maniera sbagliata».

 

MATTEO GARRONE

RICORDI Vincenzina era una impiegata del San Camillo, il marito autista, ripetono che la loro è una famiglia con una buona situazione economica, «Giancarlo non aveva problemi di soldi e aveva promesso che non si sarebbe messo nei guai»; ricordano dettagli dell' ultimo giorno, ma anche frammenti di vita spensierata del figlio al mare in Sardegna o che fa l' impennata con la moto.

 

CANARO

«Era buono, lavorava come netturbino, ma quale ex pugile, in realtà aveva praticato tanti sport.

Nel film appare come un delinquente, un violento. Mi sembra che lo stiano uccidendo per la seconda volta».

 

il canaro della magliana arrestatodogmandogman

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…