claudio alonzi tiziana barnobi

CHI ERANO I DUE 007 ITALIANI MORTI SUL LAGO MAGGIORE? – CLAUDIO ALONZI E TIZIANA BARNOBI HANNO PERSO LA VITA DURANTE UNA "DELICATA" MISSIONE (E NON UNA GITA DI PIACERE) INSIEME AI COLLEGHI DEL MOSSAD - BARNOBI, EX CONCORRENTE DI MISS ITALIA, ERA ENTRATA ALL’AISE NEL 2016 ED ERA IMPIEGATA IN “MISSIONI DI RICERCA INFORMATIVA” - ANCHE ALONZI, MARESCIALLO DEI CARABINIERI ENTRATO NEL SISMI E POI PASSATO ALL'AISE, VENIVA “IMPIEGATO IN COMPLESSE MISSIONI DI RICERCA” - PERCHÉ I NOSTRI SERVIZI HANNO VOLUTO CONFERMARE CHE QUELLA SUL LAGO NON ERA UNA RIMPATRIATA TRA EX COLLEGHI?

Articoli correlati

GLI 007 SUL LAGO MAGGIORE? NON ERA UNA GITA DI PIACERE, MA UNA MISSIONE - A CONFERMARLO E ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto da www.ilfattoquotidiano.it

 

LE BIOGRAFIE DI CLAUDIO ALONZI E TIZIANA BARNOBI ALLA SEDE DEL DIS

Non sono morti per una tragedia avvenuta durante una gita. Gli agenti segreti Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi hanno perso la vita durante una “delicata” missione compiuta insieme ad alcuni 007 israeliani. La notizia è stata confermata ufficialmente – seppur in maniera solo implicita – dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza solo dieci mesi dopo il drammatico incidente sul Lago Maggiore. Ovviamente quella gita sulla barca Gooduria aveva subito sollevato più di qualche sospetto.

 

E non solo per le strane modalità in cui era maturato l’incidente. Tutti gli uomini a bordo dell’imbarcazione, infatti, erano agenti segreti: 8 italiani dell’Aise, il servizio d’informazioni per l’estero, 13 israeliani del Mossad, l’intelligence di Tel Aviv. All’inizio si era parlato di una festa di compleanno tra colleghi, poi però era emersa più di un’incongruenza: lo stesso skipper, Claudio Carminati, era stato indicato come persona di fiducia delle agenzie d’informazione.

 

Almeno fino a ieri quando Open ha rivelato quello che i nostri servizi segreti hanno evidentemente voluto rendere pubblico: i due agenti dell’Aise sono morti durante una missione. L’informazione è contenuta nelle biografie di Barnobi e Alonzi, inserite sulla Parete della memoria negli uffici di Palazzo Dante, sede del Dis, in occasione della Giornata della Memoria per ricordare i caduti dei servizi segreti. La notizia è riportata nelle ultime cinque righe della bio, che sono identiche per entrambi gli agenti: “Perde la vita – si legge – nelle acque del Lago Maggiore il 28 maggio 2023, nel corso dello svolgimento di una delicata attività operativa con Servizi Collegati Esteri“.

CLAUDIO ALONZI

 

Quella sul Lago Maggiore, dunque, era addirittura una “delicata” missione operativa. Per fare cosa? Quale era l’obiettivo di quell’attività di spie italiane e israeliane? Domande che sono probabilmente destinate a rimanere inevase. Ci sarebbe poi da capire perché dopo mesi di silenzio i nostri servizi segreti hanno voluto confermare quello che in tanti sospettavano: quella sul Lago non era una semplice rimpatriata tra ex colleghi.

 

Ma chi erano i due 007 italiani rimasti uccisi mentre svolgevano il loro lavoro? Una traccia forse può essere contenuta sempre nelle note biografiche dei due agenti caduti in servizio. Nato nel 1962, Alonzi era un maresciallo dei Carabinieri, entrato nel Sismi – i servizi segreti militari – nel 2001 e poi passato all’Aise. “Si distingue subito per affidabilità e spiccata vocazione informativa, qualità che ne determinano l’assegnazione, nel tempo, alle articolazioni di più marcata proiezione operativa”, recita la sua biografia affissa nella Sala della Memoria del Dis, al fianco di quelle di Nicola Calipari e Vincenzo Li Causi.

 

TIZIANA BARNOBI

Dopo essere passato ai servizi segreti per l’estero, Alonzi “viene costantemente impiegato in complesse missioni di ricerca, anche in contesti internazionali connotati da elevatissimo livello di rischio”. […]

 

Non dare nell’occhio e non rendere nota la propria professione è ovviamente una caratteristica essenziale per tutti gli agenti dell’intelligence. Un’abitudine rispettata anche da Tiziana Barnobi, classe 1969, nata a Trieste ma ormai da molto tempo trapiantata a Roma. Laureata in Economia nel 1994, sposata e madre di un figlio. “Nessuno sapeva che lavorasse nell’intelligence a tutti diceva di essere una funzionaria della presidenza del Consiglio”, raccontavano nei giorni dopo la tragedia suoi vicini di casa sulla Cassia, dove abitava.

BARCA ROVESCIATA NEL LAGO MAGGIORE - LE OPERAZIONI DI RECUPERO

 

Era entrata all’Aise nel 2016. “Si pone immediatamente in evidenza per competenza, riservatezza e altissimo senso del dovere e delle Istituzioni, qualità che le consentono di essere impiegata in delicate e complesse missioni di ricerca informativa”, si legge sul suo conto nella lapide affissa nella sede del Dis.

 

“L’approfondita conoscenza delle lingue veicolari – prosegue la nota – e le innate capacità relazionali le valgono una proiezione operativa di respiro internazionale. In più circostanze fornisce il suo risolutivo contributo per il raggiungimento di prioritari obiettivi istituzionali, meritando il vivo riconoscimento della comunità intelligence italiana, nonché di prestigiosi partner istituzionali”.

 

LE RICERCHE DEI DISPERSI DOPO IL RIBALTAMENTO DELLA BARCA SUL LAGO MAGGIORE

Nel passato di Barnobi anche un’esperienza a Miss Italia nel 1985, quando aveva solo 16 anni. Aveva vinto una tappa preliminare, quella di “Ragazza in gambissima” che si era svolta a Grado. In questo modo si era trovata proiettata alla finalissima di Salsomaggiore. […]

barca si ribalta sul lago maggiore 4tiziana barnobi a miss italia 1985

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…