“SALVATE LA TIGRE CHE HA UCCISO MIO MARITO” – PARLA LOREDANA VULCANELLI, LA MOGLIE DI ETTORE WEBER, IL DOMATORE SBRANATO DAL FELINO DURANTE UNO SPETTACOLO CIRCENSE NEL BARESE: “È STATO TRADITO DA UNA DISTRAZIONE. LE TIGRE LE ABBIAMO CRESCIUTE COL BIBERON. SE MI AVVICINO A UNO STRAPIOMBO PER FARMI UN SELFIE, NON È COLPA DEL BURRONE SE MUOIO…” – VIDEO
Alessandro Belardetti per “QN – il Giorno”
Signora Loredana Vulcanelli, come ha conosciuto suo marito Ettore Weber?
LOREDANA VULCANELLI, MOGLIE DI ETTORE WEBER
«Negli anni '70 mio padre gestiva il Circo di Berlino e lavoravo con loro, come i miei 5 fratelli. In una tournée venne a lavorare la famiglia Weber: fu amore a prima vista, folle amore. Mi colpirono il suo carattere enigmatico, la sua durezza, la sua riservatezza, la sua discrezione. Gli feci la corte subito, ma lui non mi dava confidenza. Era un bel ragazzo, appassionato di animali. Addestrava pony e cavalli. Addomesticava qualunque animale: si avvicinava e li capiva. È un dono di natura essere domatore, pochi al mondo ce l' hanno. A 15 anni ammaestrava le bestie in cortile».
Quando è scoppiato l' amore per il circo?
«Provengo da generazioni di circensi, i miei trisnonni facevano circo. È una tradizione di famiglia. Ho studiato da autodidatta materie umanistiche, ma il mio lavoro lo amo più di ogni altra cosa».
I figli hanno seguito le vostre orme?
«Orlando, 36 anni, e Alex, 31, sono cresciuti nel circo, poi due anni fa hanno spiccato il volo. Alex è andato a fare l' equilibrista altrove, Orlando è un ginnasta generico che ha deciso di staccare la spina da questo mondo».
Cos' è successo la sera a Triggiano, nel Barese, in cui Weber è morto?
«Ogni sera dalle 20 alle 21 allineiamo le tigri e facciamo un' esibizione privata tra di noi, per avere un contatto costante con gli animali.
C' è un protocollo: mio marito prepara la carne dalla cintura e la dà quando le tigri fanno l' evoluzione. I felini escono dal carro e li posizioniamo nel tunnel vicino alla gabbia. Mio marito entra nella gabbia: io e lui abbiamo un' intesa di 40 anni, con gli occhi ci capiamo. Qualsiasi allarme ce lo comunichiamo in un istante. La prima tigre è salita sullo sgabello, mio marito è indietreggiato mentre io facevo venire la seconda tigre.
Lui ha fatto 3 passi in più rispetto al solito e girandosi era convinto di essere nel mezzo. Invece era sotto alla tigre. Ha sbagliato il movimento».
E a quel punto?
«Il felino è un predatore e si è destabilizzato per quel gesto. È stato un fulmine, con una zampata Ettore è crollato in un secondo perdendo la vita con la giugulare recisa. Non è stato sbranato. Nella sua tomba ho messo un corpo, con le sue fruste, che per lui erano preziose come diamanti».
Le altre tigri lo hanno aggredito?
«No, sono tornate impaurite dentro il tunnel. La tigre che l' ha colpito, Sultan, è rimasta sopra mio marito, come a vegliarlo. È come se si fosse resa conta dell' errore e voleva dirci: 'State lontani, ci penso io'».
Suo marito è stato tradito da un eccesso di sicurezza?
«No, da una distrazione, un errore di calcolo. Non era una persona superba. Pochi minuti prima mi ha anche detto: 'Loredana, proviamo o no?'. Io gli ho chiesto: 'Hai preparato tutto? Non so, il tempo mi sembra strano'. È come se avessimo avuto un segnale, quella sera era un caldo allucinante».
Aveva mai rischiato la vita?
«Qualche piccolo graffio quando dava mangiare, ma niente di che. Ha avuto uno dei più grandi maestri di tigri, Eugenio Weidmann, e non ha mai rischiato nulla. L' allenatore è decisivo».
«Lo show deve andare avanti», dite nel tendone. I vostri spettacoli proseguiranno con un altro domatore?
«Aspetto di prendere i miei felini, portarmeli a casa, per trovare un parco dove sistemarli e farli stare bene. A questo punto starò vicina ai miei figli e ai miei nipotini».
Se una tigre attacca l' uomo, cosa si può fare?
«Io ho l' estintore al mio fianco, loro si spaventano e ritornano in ordine. Quella sera ho cercato anche di entrare nella gabbia, ma la tigre si è voltata e mi sono rimessa a posto».
Quella tigre deve essere soppressa?
«Assolutamente no. Se io mi avvicino a uno strapiombo per farmi un selfie, non è colpa del burrone se muoio. Le tigri le abbiamo cresciute col biberon nella roulotte».
Il felino Sultan è stato addestrato da Weber: era il suo 'migliore amico'. Lei l' ha perdonato?
«Certo, la tigre è una predatrice. Mio marito pesava 60 chili, la tigre 150. È l' uomo che sbaglia, non l' animale, che ha solo l' istinto».
Suo marito pensava di ritirarsi dal lavoro?
«Avevamo calcolato che tra due anni avremmo smesso».
Gli animalisti vi accusano di usare metodi violenti per addestrare gli animali.
«Vengano a vedere i nostri allenamenti. Li abbiamo invitati tante volte, a spese nostre: non è venuto nessuno».
Qual è il segreto per entrare in contatto con tigri, pantere, leoni?
«Servono genio e sregolatezza, con un po' di follia. Ettore parlava alle tigri come facciamo noi ora, e loro gli facevano le fusa».
I vostri haters dicono: «Fanno circo per i soldi». I circensi ribattono: «Lo facciamo per l' amore degli animali». Lei perché lo fa?
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«Perché mi fa sentire viva».