festival di cannes

UNO SPUTO E PASSA LA PAURA - AL FESTIVAL DI CANNES I PARTECIPANTI SONO TESTATI PER IL COVID CON I TEST SALIVARI, E SI È SCATENATO UN PUTIFERIO: C'È CHI HA TROVATO LA SCELTA "DISGUSTOSA" E CHI L'HA ELOGIATA PER LA SEMPLICITA' - PER PRODURRE UN CAMPIONE SUFFICIENTE SERVONO ALMENO 15 SPUTI "E LA SCHIUMA NON VALE" - INOLTRE NON SEMPRE SI RIESCE A CENTRARE IL CONTENITORE E LA SALIVA FINISCE...

Dagotraduzione da Variety

 

Locandina del Festival

Quando è arrivata al Padiglione americano del Festival di Cannes, Olivia Wilson, stagista appena sbarcata dal Tennessee, ha dovuto sputare più e più volte in una provetta per assicurarsi di non avere il Covid.

 

A Cannes, infatti, il test della saliva sarà il principale metodo con cui Biogroup, il laboratorio incaricato di combattere la diffusione del virus, controllerà i contagi. «È stato difficile per me» ha detto Olivia Wilson. «Non riuscivo a produrre abbastanza saliva». Per raccogliere un campione sufficiente, ha dovuto sputate 15 volte.

 

L’annuale Festival di Cannes si apre questa settimana in un clima torrido. L’anno scorso, per via del Covid, la kermesse è stata cancellata per la prima volta dalla II Guerra Mondiale. Mentre i tassi di infezione sono diminuiti grazie alla campagna vaccinale, la variante Delta ha creato nuovi focolai in tutto il mondo. Per Cannes, dove si riuniscono attori, registi e giornalisti da ogni parte del pianeta, è stato un problema che ha portato nuove complicazioni.

 

Il tubo di plastica che raccoglie lo sputo

Le leggi francesi stabiliscono che per riunirsi al chiuso bisogna essere vaccinati o esibire un test molecolare negativo. Ma l’app utilizzato dal governo francese per il pass vaccinale è collegata solo con il sistema di tracciamento dell’Unione europea. Tutti quelli che vengono da paesi extraeuropei non hanno modo di dimostrare di essere vaccinati. Per questo, gli extracomunitari saranno trattati come non vaccinati.

 

Secondo le ultime regole, per entrare nel Palais, dove regista e produttori si riuniscono, i partecipanti non europei a Cannes dovranno essere testati ogni 48 ore. I test salivari sono stati elogiati per la loro efficienza, alcuni li trovano meno invasivi rispetto ai tamponi. E poi richiedono meno tecnici, perché ognuno può raccogliere il proprio campione da sé.

 

Le istruzioni per il test salivare

Ore prima l’apertura del Festival, la scena che si presentava nel centro di test Covid allestito a pochi passi dal palazzo delle premiere di Cannes era tutt’altro che glamour: i partecipanti sono stati portati in una grande sala; qui è stato consegnato loro un contenitore di plastica e un imbuto, e, in piedi, ognuno dietro a un pannello, hanno dovuto sputarci dentro. Alcuni hanno mancato l’obiettivo, sporcando il pavimento o i loro vestiti.

 

«Deve essere liquido» ha spiegato un impiegato del laboratorio. «La schiuma non conta». In fila ci sono stati sospiri di frustrazione. Chi non ha prodotto abbastanza saliva è stato richiamato per integrare il campione. Una fiala è stata scartata perché conteneva residui di cibo. Ad essere onesti, le istruzioni di Biogroup recitavano: «Si raccomanda di non mangiare, bere, fumare o lavarsi i denti nei 30 minuti prima del test».

 

Festival di Cannes

«Ho trovato il test davvero disgustoso» ha commentato qualcuno. Altri invece lo hanno trovato efficace per le brevi code e le istruzioni semplici. Il test è gratuito per i possessori di badge di Cannes e i risultati sono pronti entro sei ore.

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