filippo turetta - giulia cecchettin

“L'HO UCCISA PERCHE’ NON VOLEVA TORNARE CON ME” – FILIPPO TURETTA, IN AULA PER LA PRIMA VOLTA, AMMETTE LA PREMEDITAZIONE NELL'OMICIDIO DI GIULIA CECCHETTIN: “NEL PRIMO INTERROGATORIO HO DETTO UNA SERIE DI BUGIE. PRIMA DI UCCIDERLA HO STILATO UNA LISTA DI COSE DA FARE. HO PENSATO DI RAPIRLA E DI TOGLIERLE LA VITA. GIULIA SCAPPAVA, URLAVA E L'HO COLPITA ANCORA” – DURANTE IL RACCONTO, TURETTA È SCOPPIATO IN LACRIME - GINO CECCHETTIN, IL PADRE DI GIULIA, LASCIA L'AULA: “HO CAPITO CHI È TURETTA”

GIULIA: TURETTA, UCCISA PERCHE' NON VOLEVA TORNARE CON ME

FILIPPO TURETTA IN AULA

(AGI) - "Volevo tornare insieme a lei, avevo rabbia perche' lei non voleva". Filippo Turetta risponde cosi' alla domanda sul perche' abbia ucciso Giulia Cecchettin, che gli ha posto l'avvocato Nicodemo Gentile, legale di Elena Cecchettin. Filippo Turetta piange in aula

 

FILIPPO TURETTA PIANGE IN AULA

(ANSA) - Filippo Turetta piange in aula. "E' difficile in questo momento -dice rispondendo all'avvocato di parte civile Nicodemo Gentile - Volevo tornare assieme a lei, soffrivo molto e provavo risentimento verso di lei. Avevo rabbia perché soffrivo di questa cosa, e questo mi ha sconvolto". "Volevo che il nostro destino fosse lo stesso per entrambi e quindi... io penso sia questa la verità - ha aggiunto- In macchina abbiamo litigato perché volevo tornare insieme, così come avevo fatto nei giorni precedenti, anche in chat". (ANSA).

 

FILIPPO TURETTA IN AULA

TURETTA, 'GIULIA SCAPPAVA, URLAVA E L'HO COLPITA ANCORA'

(ANSA) - Giulia stava scappando, forse l'avevo colpita in auto, su una coscia, non ricordo, poi non so se è caduta o l'ho fatta cadere a terra. Lei urlava e l'ho colpita ancora". E' un passaggio della ricostruzione dell'omicidio di Giulia Cecchettin fatta da Filippo Turetta in aula al processo, riferendosi a quanto avvenne tra Vigonovo a Fossò, quando mentre tentava di imbavagliare Giulia per non farla urlare lei riuscì ad aprire la portiera dell'auto.

 

FILIPPO TURETTA IN AULA

In Corte d'Assise, l'ex fidanzato reo confesso dell'omicidio ha ricostruito alcune parti della serata che ha portato alla morte di Giulia riferendo che vicino a casa della ragazza a Vigonovo aveva impugnato uno dei coltelli: "poi - ha detto - mi sono trovato in mano solo il manico. Non ricordo, forse l'ho colpita, poi l'ho caricata in macchina".

 

E sempre a Vigonovo Turetta aveva tolto il cellulare a Giulia. "Penso di averlo preso io era nella borsetta che le avevo tolto per impedire che lo usasse". Poi l'ex fidanzato ha ricostruito le fasi finali dell'omicidio. "volevo colpirla al collo per non farla soffrire, lei alzava le mani per difendersi, e allora ho tentato di colpirla più velocemente possibile da altre parti".

 

Nel corso dell'udienza è anche emerso che nei giorni precedenti l'omicidio, in una gelateria di Padova, Turetta aveva avuto un pesante scontro verbale perché voleva tornare insieme a lei, e di averle dato uno schiaffo a una coscia: "Lei - ha sottolineato - si lamentava sempre perché ero assillante".

 

GIULIA: GINO, VADO VIA, HO CAPITO CHI E' TURETTA

GINO CECCHETTIN IN AULA

(AGI) -"Vado via, non ho bisogno di restare, per me e' chiarissimo chi e' Filippo Turetta". Lo ha detto Gino Cecchettin in una pausa del processo sull'omicidio della figlia. Il legale dell'imputato, Giovanni Caruso, ha annunciato che fara' delle domande a Turetta per capire "chi e'". "Abbiamo capito che la vita del prossimo e' sacra e non voglio entrare nel merito" conclude Gino, congedandosi da cronisti con gli occhi lucidi.

 

TURETTA AMMETTE LA PREMEDITAZIONE, 'HO DETTO BUGIE'

FILIPPO TURETTA IN AULA

(ANSA) - VENEZIA, 25 OTT - Filippo Turetta ha ammesso in aula di aver detto "una serie di bugie" nel primo interrogatorio con il pm Andrea Petroni. Oggi, anche alla luce dei memoriali fatti avere alle parti, ha dunque ammesso di aver premeditato l'omicidio di Giulia Cecchettin così come gli viene contestato dalla procura. 

 

Turetta ha ammesso che da alcuni giorni precedenti il delitto aveva stilato la famosa "lista delle cose da fare", compreso prelevare contante con il bancomat, da gettare per far perdere le proprie tracce, così come aveva studiato in internet come evitare che la propria auto fosse individuata durante la fuga.

 

le ultime immagini di giulia cecchettin con filippo turetta 2 settimanale giallo

Nel primo interrogatori davanti agli inquirenti, Turetta aveva affermato che lo scotch era stato acquistato per "appendere manifesti", i coltelli perché "pensava di suicidarsi". Dalle ammissioni di Turetta emerge la conferma delle tesi di accusa secondo cui lo scotch serviva per legare Giulia e che i coltelli erano stati messi in auto ben prima dell'11 novembre, giorno del delitto.

 

Di fatto, è emerso che tutta la vicenda è supportata - come da indagine - da una serie di atti preparatori, alcuni dei quali non messi in atto all'ultimo momento, ad esempio l'acquisto di altro materiale. 

 

TURETTA, 'HO PENSATO DI RAPIRE GIULIA E DI TOGLIERLE LA VITA' LE PRIME RISPOSTE IN AULA ALLE DOMANDE DEL PM

interrogatorio di filippo turetta 3

(ANSA) - VENEZIA, 25 OTT - "Ho pensato di rapirla, e anche di toglierle la vita, ero confuso, io volevo stare ancora assieme a lei". Così ha risposto Filippo Turetta alle prime domande del pm Andrea Petroni, in avvio della seconda udienza per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Parlando a bassa voce, con gli occhi bassi, l'imputato ha proseguito: "ero arrabbiato, era un bruttissimo periodo, volevo tornare assieme a lei e per quello ho ipotizzato questo piano per quella sera".

 

Il pm gli ha quindi chiesto quando avesse iniziato a scrivere appunti su quello che stava progettando: "ho iniziato a farlo il 7 novembre - 2023 ndr. -" ha risposto Turetta, "perché ho cominciato a pensare, avevo tanti pensieri sbagliati". L'omicidio della studentessa avvenne tre giorni dopo, l'11 novembre. 

 

Turetta ha quindi spiegato di aver scritto la memoria depositata oggi al processo e le lettere precedenti "in più volte nel tempo, ricostruendo quanto era accaduto, per mettere ordine. Ho cominciato a febbraio-marzo, e ho proseguito tutta l'estate, fino a questi giorni. Prima ho scritto di getto, poi ho riletto e messo in ordine quelle parti che di getto non avrei potuto scrivere".

 

giulia cecchettin filippo turetta

TURETTA ARRIVATO IN AULA, PRESENTE ANCHE GINO CECCHETTIN

(ANSA) - VENEZIA, 25 OTT - Filippo Turetta è entrato poco fa nell'aula della Corte d'Assise di Venezia dove sarà interrogato come imputato nel processo per l'omicidio dell'ex fidanzata, Giulia Cecchettin. In aula, davanti a lui, tra le parti civili, è presente anche il papà della ragazza, Gino Cecchettin. E'' la prima volta che Turetta esce dal carcere - è rinchiuso da un anno a Verona - dopo l'arresto avvenuto in Germania il 19 novembre 2023.

 

Filippo Turetta, scortato dalla polizia penitenziaria, era vestito con pantaloni neri ed una felpa grigia con cappuccio, in mano una cartellina con alcuni documenti. Prima di sederi accanto al legali di fiducia, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, ha girato un paio di volte il capo guardandosi attorno, incrociando lo sguardo con il collegio presieduto da Stefano Manduzio, e apparentemente non notando la presenza di Gino Cecchettin.

 

ELENA CECCHETTIN, NON SARÒ IN AULA, DA 11 MESI HO INCUBI

l arrivo di filippo turetta a venezia 6

(ANSA) - "Oggi e lunedì 28 ottobre non sarò presente in aula. Non per disinteresse, ma per prendermi cura di me stessa. Sono più di 11 mesi che continuo ad avere incubi, 11 mesi che il mio sonno è inesistente o irrequieto. La mia salute mentale e soprattutto quella fisica ne hanno risentito. Ho perso il conto delle visite mediche che ho dovuto fare nell'ultimo anno".

 

Lo scrive oggi Elena Cecchettin, in una storia su Instagram, a proposito dell'udienza che vede oggi Filippo Turetta in aula a Venezia. "Seguirò a distanza anche tramite i miei legali, tuttavia non parteciperò", aggiunge.

elena cecchettin la sorella di giulia 2GIULIA CECCHETTIN E FILIPPO TURETTAFILIPPO TURETTAFILIPPO TURETTA

 

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