nazisti al cinema

QUANDO LA REALTÀ SUPERA LA FICTION – FINITA LA SECONDA GUERRA MONDIALE DIVERSI UFFICIALI NAZISTI SI NASCOSERO NEI FILM ITALIANI: BORANTE DOMIZLAFF, EX MAGGIORE DELLE SS E VICE DEL TENENTE COLONNELLO HERBERT KAPPLER, EBBE RUOLI IN “LA CIOCIARA” DI VITTORIO DE SICA, “LA CADUTA DEGLI DEI” DI LUCHINO VISCONTI E “UNA VITA DIFFICILE” DI RODOLFO SONEGO. MA COME RIUSCIVANO A NON FAR SAPERE CHE ERANO STATI NAZISTI DAVVERO?

Estratto dell'articolo di Marco Belpoliti per “la Repubblica” - articolo del 20 aprile 2022

nazisti al cinema una vita difficile con borante domizlaff

 

La sera del 21 dicembre 1961 al cinema Metropolitan di Roma c'è la prima del film di Dino Risi Una vita difficile. Nelle prime scene il protagonista, Alberto Sordi, veste i panni di un giornalista partigiano, Silvio Magnozzi.

 

Dopo un rastrellamento, cui è scampato, finisce in un hotel pieno di tedeschi. Qui viene affrontato mitra alla mano da un soldato tedesco. L'azione dura poco più di un minuto ed è la premessa per raccontare la storia di Magnozzi attraverso quindici anni di storia italiana. Elena, la figlia della padrona dell'hotel, uccide con un ferro da stiro il tedesco e salva Silvio dalla fucilazione.

 

nazisti al cinema borante domizlaff

Il soldato ammazzato - nella vita reale, non nella finzione - non è altro che Borante Domizlaff, un ex maggiore delle Ss, il vice del tenente colonnello Herbert Kappler, il responsabile della strage di 335 italiani nelle cave di via Ardeatina il 24 marzo 1944. Cosa ci fa un nazista vero nei panni di un nazista in costume in un film italiano dell'epoca? Partendo dalla presenza di Domizlaff in questo, come in altri film, Mario Tedeschini Lalli ricostruisce in una sorta di inchiesta- giallo, l'appassionante Nazisti a Cinecittà (Nutrimenti), la storia delle Ss nei film italiani del Dopoguerra.

NAZISTI A CINECITTA' MARIO TEDESCHINI LALLI

 

 

Tre sono i principali interpreti di questa vicenda dai mille fili ed intrecci, che si spande a macchia d'olio: Domizlaff, il suo collega Karl Hass, maggiore delle Ss, anch' egli presente alle Fosse Ardeatine, organizzatore di una rete di spie tedesche. E poi un terzo imperscrutabile personaggio: il barone Otto von Wächter. Quest' ultimo è stato governatore di Cracovia e ha creato la divisione Waffen Ss ucraina. Accusato dell'uccisione di centinaia di migliaia di ebrei, è uno dei criminali di guerra più ricercati. Morirà in modo oscuro a Roma nel Dopoguerra, come ha raccontato, nel suo libro La via di fuga. Sulle tracce di un criminale nazista (Guanda), Philippe Sands.

 

Sullo sfondo altri personaggi come Erich Priebke, ricercato per la medesima strage, rifugiato in Argentina, e il conte Anton Bossi Fedrigotti, altoatesino di fede nazista. Intorno a loro si muovono innumerevoli personaggi più o meno minori, come il vescovo tedesco Alois Hudal, protettore di nazisti nella capitale e loro punto d'appoggio verso il Sudamerica.

 

nazisti al cinema la caduta degli dei

[...] Scavando come un minatore Tedeschini Lalli ha sondato il web, ha consultato elenchi telefonici della Germania e dell'Italia, scartabellato dossier desecretati della Cia, passato in rassegna foto di scena, dato la caccia a indirizzi e viaggiato da un capo all'altro dell'Europa alla ricerca delle storie di questi personaggi, parlando, quando gli è stato possibile, con i loro eredi.

 

Voleva capire quale fosse la rete che legava i due ex-maggiori della Ss al cinema. Ha scovato così una pellicola di Aldo Scavarda, suo unico film come regista, La linea del fiume , del 1975, opera per ragazzi, dove Karl Hass recita la parte di un generale tedesco. Anche Scavarda, come Sonego, era un ex partigiano, torturato dai nazisti.

nazisti al cinema borante domizlaff ne la ciociara

 

Le storie che l'autore ci racconta sono insieme inquietanti e banali. Hass non se la passa certo bene; fugge innumerevole volte per evitare la chiamata in correo della strage. Viene protetto dai servizi segreti americani ed è sospettato di fare il doppio e triplo gioco, ma molti anni dopo sarà condannato all'ergastolo. Domizlaff, che nel 1948 è a fianco di Kappler nel processo, viene assolto perché nonostante abbia sparato alle Ardeatine, se la cava con il fatto d'aver obbedito agli ordini. Nel libro c'è anche il sottobosco fascista dei reduci di Salò, che i servizi americani usano in funzione anticomunista durante la Guerra fredda.

 

Le coincidenze nella vita di questi personaggi sono tantissime e spesso sconcertanti. Troviamo ad esempio il nazista scrittore conte Anton Bossi Fedrigotti partecipare alla produzione di innumerevoli film come Le quattro giornate di Napoli e Il processo di Verona. L'autore cerca di fare i conti con un labirinto di specchi, come lo definisce, che contiene il rovesciamento tra realtà e finzione; e cerca di dipanare il gomitolo delle sue storie: inseguendo un personaggio, Waechter, trova Hass, e indagando su Hass scopre Bossi Fedrigotti, e la sua presenza in un film dove recita Domizlaff.

 

nazisti al cinema anton bossi fedrigotti

[...] Quale è la morale che si può trarre da questo libro, che ci presenta la vita quotidiana, le parentele, i legami, le connessioni tra mondi vicini e insieme lontani?

 

Tedeschini Lalli, dopo aver cercato di trovare un perché all'intreccio delle biografie degli ufficiali tedeschi a contatto col cinema italiano, conclude che le loro storie raccontano molto ma non spiegano quasi niente.

 

La verità è che c'è sempre qualcosa di casuale e di imponderabile in ogni vita umana, anche in quella di assassini seriali. Non esiste un complotto dei servizi segreti o degli ex nazisti; è il mondo ad apparire un caos in cui si cerca di trovare una coerenza tra cause ed eventi. E quando qualcuno crede di avervi trovato un qualche ordine, questo subito appare instabile e incompleto.

borante domizlaff al processo kappler

KAPPLERHERBERT KAPPLERKAPPLER

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!