i ladri di benzina in messico

AI NARCOS PIACE LA POMPA - FINITO IL MONOPOLIO STATALE, IL PREZZO DELLA BENZINA IN MESSICO E’ AUMENTANO DEL 20-30% - I CARTELLI SGUINZAGLIANO GLI "HUACHICOLEROS", I LADRI DI CARBURANTE, CHE ASSALTANO LE CISTERNE E RIVENDONO IL BOTTINO AL MERCATO NERO - IN ALCUNI CASI NARCOS BUCANO DIRETTAMENTE I GASDOTTI, DEVIANDO CENTINAIA DI LITRI DI BENZINA

Emiliano Guanella per “la Stampa”

 

I ladri di benzina in MessicoI ladri di benzina in Messico

È una lotta impari, quella fra la compagnia petrolifera statale Pemex e gli «huachicoleros» i ladri di benzina che stanno spopolando in Messico. Un fenomeno che esiste da anni, ma che è letteralmente esploso dall' inizio dell' anno, quando è finito il monopolio statale del petrolio e i prezzi del carburante in tutto il Paese sono aumentati in media del 20-30%.

I «benzinari» agiscono su più fronti quasi sempre per conto dei Cartelli della droga che dominano intere aree del Paese.

 

I ladri di benzina in MessicoI ladri di benzina in Messico

La prima modalità è l' assalto; decine di uomini armati fermano sulle strade provinciali i camion cisterna, li portano in una piazzola di sosta e li svuotano nel giro di pochi minuti, col carburante che finisce in taniche sulle jeep per poi esser venduto poche ore dopo per strada. L' altra via sono i «chupaductos», l' estrazione diretta dai gasdotti, che vengono bucati di notte nelle zone di campagna; in un paio d' ore si possono deviare centinaia di litri di benzina, venduta poi sottobanco a benzinai complici.

 

I ladri di benzina in Messico  I ladri di benzina in Messico

La zona più critica è il cosiddetto «triangolo rosso» nello stato di Puebla, non distante da Città del Messico. La benzina rubata di notte arriva in mattinata alle porte della capitale, comprata da migliaia di automobilisti felici di poter risparmiare fino al 40% sul prezzo ufficiale. Un litro di super al mercato nero costa dai 7 ai 10 pesos, meno di mezzo euro, mentre nei distributori normali si arriva fino ai 90 centesimi di euro.

 

I ladri di benzina in Messico I ladri di benzina in Messico

Secondo le cifre fornite dalla Pemex la piaga del commercio illegale prosciuga ogni anno 1,1 miliardi di dollari di fatturato, circa il 30% del totale.

A causa dell' elevata domanda il governo ha deciso di aprire il mercato, lasciando fluttuare il prezzo della benzina, che è aumentato notevolmente. Gli «huachicoleros» godono in molti casi della protezione delle autorità locali, che chiudono un occhio in cambio di tangenti.

 

Come quasi tutte le attività criminali in Messico si tratta di strutture piramidali, al vertice ci sono i capi dei grandi gruppi criminali, alla base migliaia di «soldati», per lo più giovani, che riescono con questa attività a portare a casa fino a 1.400 pesos, 700 euro al mese, quando il salario minimo non supera i 200 euro. «La causa di questo fenomeno - spiegano all' Istituto Ibero Puebla - si spiega con la povertà diffusa nel paese; il business della benzina rubata offre una rendita migliore dei tanti lavori sottopagati».

I ladri di benzina in Messico   I ladri di benzina in Messico

 

A volte, però, la polizia riesce ad arrivare in tempo e la cosa può pure finire in tragedia, com' è successo a metà maggio a San Matias Tlalancaleca, vicino a Puebla; il bilancio finale dello scontro tra agenti e ladri è stato di dieci morti, tra cui due minorenni. Nella vicina Palmarito, invece, l' intero paese è sceso in strada per proteggere un gruppo di ladri di benzina braccati dall' esercito. Il governo del presidente Peña Nieto ha creato una task force ad hoc, ma finora i risultati sono deludenti.

 

I ladri di benzina in MessicoI ladri di benzina in Messico

Uno scoglio è la complicità di alcuni dirigenti della stessa Pemex, che forniscono informazioni preziose sulle rotte dei camion o sui momenti di maggior flusso di carburante nei gasdotti della compagnia. Nel 2016 sono stati individuati quasi 7000 punti clandestini di vendita, tra cui mille stazioni di servizio che vendevano ai clienti la benzina sottocosto; per scoprirli è bastata una verifica sul volume di carburante acquistato e quello realmente venduto al pubblico.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…