valigie abbandonate a fiumicino

GROSSO GUAIO A FIUMICINO! INCREDIBILE: PER I RIMPALLI BUROCRATICI E LO SCARICABARILE, IL PIÙ GRANDE AEROPORTO ITALIANO RISCHIA LA CHIUSURA TOTALE IN PIENA ESTATE! - RIGGIO: “CI DICANO SE CI SONO RISCHI REALI, ALTRIMENTI LO SCALO VA CHIUSO”

Vito Riggio Vito Riggio

Flaminia Savelli per “La Repubblica – Roma”

 

Rinvii, rimandi e false partenze: a 55 giorni dall’incendio del Terminal 3 del Leonardo da Vinci di Fiumicino, il Molo D resta chiuso.

 

Presidente Vito Riggio, dopo il risultato negativo degli ultimi test dell’aria dell’Istituto superiore della sanità, cosa farà l’Enac?

«Le dichiarazioni rese dalla dottoressa Musmeci in commissione al Senato — precisa ilpresidente dell’Enac — mi mettono in allarme. Vorrei che la Asl fosse chiara, facciano una dichiarazione formale. Se c’è rischio, allora chiudiamo tutto Fiumicino. Non sono comunque in grado di dire se per il 15 luglio lo scalo romano sarà operativo ma dobbiamo fare di tutto perché lo sia entro il 28 luglio, data in cui è previsto il grande esodo. Altrimenti rischiamo di paralizzare il traffico aereo».

 

Si era parlato di attivare aeroporti alternativi come quello di Pratica di mare, come soluzione alternativa.

PASSEGGERI FIUMICINOPASSEGGERI FIUMICINO

«Non è attuabile dirottare il traffico aereo su altri scali, neanche di altre città come Pisa e Napoli che sono aeroporti già al completo. Mentre Pratica di Mare non può essere utilizzato per il traffico civile. Non ci sono soluzioni alternative, dobbiamo fare in modo che il Leonardo da Vinci funzioni e poi procederemo con indagini e accertamenti».

 

Cioè?

«È necessario fare chiarezza su come la sanità pubblica ha lavorato. Insieme ai miei tecnici stenderemo una relazione mettendo in fila tutte le date: da quella del sequestro della procura di Civitavecchia, a quella della riconsegna e della successiva chiusura per valori sopra la norma. Al momento la zona, così come ordinato dalla Asl, è chiusa. E ne abbiamo preso atto vigilando che vengano attuati tutti i punti richiesti. Tra cui l’isolamento permanente di una zona specifica ritenuta fonte dell’agente inquinante. A parte questo, è evidente che qualcosa non ha funzionato in tutta la macchina operativa e dobbiamo sapere cosa».

incendio a fiumicino  9incendio a fiumicino 9

 

Rispetto alle responsabilità di quanto accaduto la notte dell’incendio, l’Enac come ha deciso di procedere?

«Le indagini spettano alla Procura e ai magistrati che stanno procedendo. Tuttavia, l’Ente dell’aviazione civile da me presieduti è responsabile del traffico aereo e dei passeggeri. Ciò che accade a terra è competenza di Adr, questo non è il momento di fare polemiche. È il momento di lavorare insieme perché l’estate è cominciata e stiamo rischiando di arrivare impreparati».

 

E quando la situazione sarà tornata alla normalità?

incendio a fiumicino  8incendio a fiumicino 8

«Chiederemo una relazione da parte dei responsabili di Aeroporti di Roma da illustrare davanti al consiglio di amministrazione».

 

A causa dei ritardi il deputato del Partito democrato, Michele Anzaldi, ha chiesto una convocazione urgente alla commissione Trasporti e Sanità. Cosa ne pensa?

«Ritengo sia un passo doveroso da parte della politica che, come noi, vuole che venga fatta chiarezza su quanto è avvenuto a Fiumicino negli ultimi due mesi. Stiamo facendo il possibile perché passeggeri non subiscano ulteriori disagi».

incendio a fiumicino  7incendio a fiumicino 7incendio a fiumicino  5incendio a fiumicino 5incendio a fiumicino  6incendio a fiumicino 6

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…