attilio fontana

FONTANA DI GUAI – I MAGISTRATI FARANNO UN ACCERTAMENTO SUL TELEFONO DEL COGNATO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE. DA LÌ SAREBBE PARTITO IL WHATSAPP CON CUI ANDREA DINI AVREBBE CERCATO DI PIAZZARE I 25MILA CAMICI LASCIATI FUORI DALLA FORNITURA ALLA REGIONE LOMBARDIA, DUE ORE PRIMA RISPETTO ALLA COMUNICAZIONE UFFICIALE DI VOLER TRASFORMARE LA FORNITURA IN DONAZIONE – LA “DAMA SPA VENDEVA CIASCUN PEZZO A SEI EURO INVECE CHE 1,99?

1 – LE INDAGINI SUL TELEFONO DI DINI "HA PROVATO A VENDERE I CAMICI"

Chiara Baldi per “la Stampa”

 

andrea dini attilio fontana

I magistrati concentrano le indagini sul telefono di Andrea Dini, l' amministratore delegato della Dama Spa e cognato del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. Sono infatti attese per i prossimi giorni le operazioni che riguardano la copia forense del contenuto del cellulare sequestrato martedì sera al fratello della moglie di Fontana.

 

Proprio da quel telefono, secondo gli inquirenti, sarebbe partito il messaggio alla direttrice della Onlus «Il ponte del Sorriso» di Varese, Emanuela Crivellaro, con cui Dini, la mattina del 20 Maggio alle 8.50, comunicava di avere a disposizione una quantità di camici da vendere e prometteva di donarne cento alla Onlus ogni mille venduti (a un prezzo di 9 euro l' uno).

FONTANA CAMICE DI FORZA – BY BOCHICCHIO

 

L' ipotesi degli inquirenti è che il proprietario della Dama Spa si riferisse ai 25 mila camici - ora sequestrati - lasciati fuori dalla fornitura a Regione Lombardia nel momento in cui questa è stata trasformata in donazione. A insospettire i pm Paolo Filippini, Luigi Furno e Carlo Scalas è la tempistica: il messaggio su Whatsapp indirizzato a Crivellaro sarebbe partito con un paio di ore di anticipo rispetto alla comunicazione ufficiale di Dini ad Aria Spa di voler trasformare la fornitura. Non più vendita di 75 mila camici per 513 mila euro ma donazione a titolo gratuito di 49 mila dispositivi.

dama spa

 

Fontana, Dini, l' ex direttore generale di Aria Spa - ora dimissionario - Filippo Bongiovanni e la sua "Numero Due" nella centrale acquisti lombarda, Carmen Schweigl, sono indagati nell' inchiesta della Procura di Milano che ha al centro proprio la fornitura, trasformata in donazione parziale di camici e altro materiale anti Covid ad Aria Spa: il reato ipotizzato è quello di frode in pubbliche forniture.

 

filippo bongiovanni aria lombardia

Il caso camici è stato sollevato a fine maggio dall' inchiesta di "Report" che a metà maggio aveva fatto una intervista al presidente Fontana. Quattro giorni dopo - secondo gli inquirenti - Fontana cercò d fare un bonifico per risarcire il cognato che nella trasformazione della fornitura in donazione avrebbe perso dei soldi.

 

E così il presidente lombardo tentò di bonificare al cognato 250 mila euro, cioè gran parte del costo della fornitura di camici. Ma i soldi provenivano da un conto in Svizzera - di 5,3 milioni di euro - intestato allo stesso Fontana e sul quale, nel 2015, aveva fatto uno scudo fiscale: soldi ereditati da Fontana alla morte della madre e che fino a quel momento erano stati depositati su due trust alle Bahamas. E proprio perché i soldi appartenevano a un conto scudato, il bonifico è stato fermato dalla milanese Unione Fiduciaria che l' ha segnalato come «operazione sospetta» alla Banca d' Italia e a quel punto è intervenuta la Guardia di Finanza.

 

i movimenti del conto svizzero di fontana - fonte domani

Per questo, insistono gli investigatori, Dini potrebbe aver deciso di tenere per sé gli ultimi 25 mila camici con l' obiettivo di rivenderli a un prezzo maggiorato (da sei a nove euro al pezzo).

 

Nei prossimi giorni sul cellulare di Dini sarà effettuato un accertamento tecnico irripetibile e il suo legale, l' avvocato Giuseppe Iannaccone, nominerà un consulente. L' operazione verrà fatta nel minor tempo possibile così da restituire quanto prima al proprietario il telefono. Intanto il presidente Fontana ha annullato i propri impegni del week end - tra cui l' appuntamento a Cervia con Matteo Salvini - per un problema di salute. «Il mio fisico mi ha avvertito: "Attilio prenditi qualche giorno di riposo"», ha scritto su Facebook.

 

2 – FONTANA, FARO DEI PM SUL PREZZO DEI CAMICI: SEI EURO INVECE DI 1.99

Valentina Errante per “il Messaggero”

 

attilio fontana e giulio gallera senza mascherina a roma

Una perizia per stabilire la congruità dei prezzi del contratto stipulato da Aria (centrale di acquisto della pubblica amministrazione lombarda) con la Dama, la società del cognato del governatore Attilio Fontana. Perché nelle offerte selezionate dalla Regione Lombardia, nel periodo dell' emergenza, le cifre, pagate per l' acquisto di materiale sanitario, oscillano tra i 27 centesimi a camice ai sei euro a pezzo dell' offerta Dama.

attilio fontana si mette la mascherina 1

 

Intanto, i militari del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza stanno esaminando le carte sequestrate nella sede della società e puntano a verificare se davvero Dini, già alla fine di marzo, quando ha deciso convertire l' azienda Paul&Shark in una fabbrica di materiale sanitario, sapesse che avrebbe avuto un contratto di fornitura con la Regione Lombardia.

 

Nei giorni drammatici di marzo e aprile, quando il contagio dilagava, mascherine, calzari, camici e cuffie erano un bene primario e difficile da reperire. Per questo la centrale di acquisti della pubblica amministrazione della Regione Lombardia, in quei mesi, compra camici su Amazon, da aziende cinesi e da ditte italiane che si sono riconvertite.

inchiesta di report su camici alla regione lombardia

 

GLI ACQUISTI

I prezzi per i camici sono i più vari, 41 centesimi, 1,99, 2,4 euro. E tra i tanti contratti c' è anche quello di fornitura dei 75mila capi della Dama. La selezione dell' offerta è già finita sotto accusa, perché è avvenuta in conflitto di interesse, ma adesso i pm vogliono stabilire se il prodotto, offerto da Dini e indicato genericamente come camice, al contrario di altri acquistati dall' amministrazione, che riportano la specifica del tipo di capo, camici chirurgici, camici rinforzati davanti e sulle maniche o camici impermeabilizzati, avesse un prezzo congruo.

Attilio Fontana e Giulio Gallera mejo di Bob Behnken e Doug Hurley di Space x by lughino

 

La Dama ha venduto a sei euro ciascun pezzo, con un contratto da 513mila euro per 75mila (oltre a 7mila tra calzari e cuffie e altri camici pagati a 9 euro). Ma nel lungo elenco compaiono poche altre aziende che hanno stabilito prezzi più alti, molte che hanno proposto offerte più vantaggiose. Il tipo di tessuto, il costo per l' azienda e il margine ottenuto da Dini saranno ora oggetto di una perizia. Sulla questione aveva già sollevato dubbi il consigliere regionale grillino Marco Fumagalli, adesso saranno i pm a verificarla.

 

LE OSCILLAZIONI

Filippo Bongiovanni

Si va dai Camici impermeabili acquistati tra marzo e aprile per 1,99 su Amazon (44.081) a quelli comprati all' inizio di aprile dalla Raelcon srl per 15 euro (120mila euro per ottomila camici). La Medical device compare in più ordini, con offerte selezionate da 2,4 euro per ogni camice chirurgico.

 

Elevato, rispetto alla media, anche il costo pagato alla Cieffe, un' altra azienda riconvertita, è di 11,2 euro a pezzo (per 600mila camici chirurgici la Regione ha pagato sei milioni e 720mila euro).

i movimenti del conto svizzero di fontana - fonte domani 1

 

Sono stati spesi invece tra i tre e i 4 euro ciascuno per i camici arrivati da Shangai. Mentre su Amazon i camici chirurgici hanno avuto un costo di 1,99 euro. La Farmac Zabba ha uno dei prezzi più bassi: camici chirurgici per 0,32 euro a pezzo. Ci sono poi i camici visitatori per i quali si registrano costi più bassi (27 centesimi circa). Di che tipo fossero i camici foniti dalla Dama non è chiaro. Tutti contratti, comunque, sono stati stipulati in deroga alle procedure sugli appalti, proprio a causa dell' emergenza.

 

SOLDI ALL' ESTERO

La prossima settimana, i militari del nucleo valuatario potranno esaminare il cellulare di Andrea Dini, nel quale cercano le tracce di un accordo che assicurava all' imprenditore una fornitura all' amministrazione. Una certezza che lo avrebbe spinto a convertire la produzione aziendale. Intanto vanno avanti anche le indagini sul fronte estero e sul patrimonio dichiarato da Fontana solo nel 2015.

ATTILIO FONTANA E LA FIGLIA MARIA CRISTINA

 

Il nodo riguarda soprattutto l' origine di quei conti svizzeri, creati, nel 1997 e nel 2005 dalla mamma del governatore, dentista della mutua già in pensione. Il sospetto della procura è che quei 5,3 milioni di euro non siano il frutto di evasione fiscale, come dichiarato dal governatore (reati cancellati al momento della dichiarazione) ma che la provvista possa essere il risultato di altri illeciti.

 

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