gabriele tadini funivia stresa mottarone

“L'AVEVO DETTO ANCHE A NERINI CHE METTEVO I CEPPI. LUI DICEVA VAI AVANTI” - IL CAPO SERVIZIO DELLA FUNIVIA DEL MOTTARONE, GABRIELE TADINI, NON CI STA A PASSARE PER L’UNICO COLPEVOLE DELLA TRAGEDIA ALL’IMPIANTO: “PEROCCHIO SAPEVA DELLA MIA INTENZIONE DI METTERE I FORCHETTONI. AVEVA IL POTERE DI INIBIRMI E FERMARE LA FUNIVIA. GLIEL’AVEVO DETTO CHE SE IL PROBLEMA  DEI FRENI NON SI RISOLVEVA NON POTEVO ANDARE AVANTI, MA LUI…

Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”

gabriele tadini

 

Il suo chiodo fisso è l'ingegner Perocchio: «Io gliel'avevo detto che se il problema dei freni non si risolveva non potevo andare avanti con il servizio... Gli avevo detto dei forchettoni ma lui non ha risposto... Perocchio aveva il potere di inibirmi la decisione di metterli e di fermare la funivia».

 

luigi nerini

Gabriele Tadini è un uomo solo. Ha sbagliato e l'ha confessato: «Sono stato io a disattivare i freni». Poteva deciderlo, nel suo ruolo di capo servizio della funivia. E poteva chiederlo, come ha fatto, ai macchinisti e agli altri operatori suoi sottoposti. Ma non accetta l'idea di aver fatto tutto da sé. I suoi interlocutori, ai piani alti, erano Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone che gestisce la funivia, ed Enrico Perocchio, l'ingegnere della Leitner che era anche direttore d'esercizio.

INCIDENTE FUNIVIA STRESA MOTTARONE

 

Cioè, il proprietario e il dirigente più alto in grado. E lui ne ha avute per entrambi: sapevano. «L'avevo detto anche a Nerini che mettevo i ceppi. Quando avevo problemi chiamavo pure lui». E lui cosa diceva? «Vai avanti». Ma il dente avvelenato ce l'ha con Perocchio, nonostante quest' ultimo non fosse presente a Stresa perché operava per la maggior parte del tempo a distanza.

funivia del mottarone 3

 

«Poteva immaginarlo che sarei andato avanti senza sistema di emergenza. Sapeva della mia intenzione di mettere i forchettoni». Un refrain. Detto al pm di Verbania che l'aveva spedito in carcere e ripetuto davanti al gip che gli ha concesso la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari. «È tornato a casa, a Borgomanero, da suo figlio, e questo un po' lo rasserena, per quanto può rasserenarsi un uomo che si sente responsabile del disastro», ha fatto sapere l'avvocato Angelo Perillo che lo difende.

 

enrico perocchio.

Sbattendo la porta in faccia al procuratore che aveva creduto ciecamente a Tadini, la gip Donatella Banci Buonamici ha demolito un po' anche lui: «Nessun riscontro, credibilità fortemente minata. Tadini sapeva benissimo che chiamando in correità i soggetti forti del gruppo la sua responsabilità si sarebbe attenuata». Insomma, non gli crede.

funivia del mottarone

 

E lui cosa dice di questa pesante posizione del giudice? «Dice che purtroppo non ha nulla di scritto per dimostrare che quella è la verità». Il gip sostiene anche che la decisione di chiudere l'impianto faceva capo a lui, non agli altri. «Mi ha detto "avvocato, io non ho mai chiuso l'impianto senza la loro autorizzazione"». Domiciliari non è libertà. «Sì ma io preferisco che stia a casa, così inizia a scontare la pena».

FUNIVIA DEL MOTTARONE - GABRIELE TADINIGABRIELE TADINIil forchettone dei freni di emergenza della funivia del mottarone luigi nerini 1FUNIVIA DEL MOTTARONE - ENRICO PEROCCHIOenrico perocchio incidente funivia stresa mottarone 4funivia stresa mottarone 9funivia stresa mottarone 7incidente funivia stresa mottaroneil forchettone dei freni di emergenza della funivia del mottarone LUIGI NERINIFUNIVIA DEL MOTTARONE - LUIGI NERINIincidente funivia stresa mottarone 2VILLA CLAUDIA - LA CASA DI LUIGI NERINIincidente funivia stresa mottarone 1incidente funivia stresa mottarone 5luigi nerini FUNIVIA DEL MOTTARONE - GABRIELE TADINI CON GLI IRON MAIDEN

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