GALLINARA DALLE UOVA D’ORO - LO STATO ESERCITA IL DIRITTO DI PRELAZIONE AL FOTOFINISH SULL’ISOLA DI GALLINARA PER APRIRE LA VILLA STORICA AI VSITITATORI - BLOCCATA L’OPERAZIONE IMMOBILIARE SULL’ISOLA A FORMA DI TARTARUGA DEL MAGNATE UCRAINO OLEXANDR BOGUSLAYEV, IL 42ENNE FIGLIO DEL PRESIDENTE DELLA MOTOR SICH: IL RICCASTRO ERA PRONTO A SGANCIARE LA CIFRA DI…
Proprio al fotofinish lo Stato esercita il diritto di prelazione sull’isola di Gallinara, sulla Riviera ligure di Ponente, di fronte al comune di Albenga al quale appartiene e ad Alassio (Savona). Manca ancora l’ufficialità, ma il ministero dei Beni culturali, guidato da Dario Franceschini, ha deciso di intervenire sulla parte più rilevante della vendita, esercitando il diritto di prelazione su una parte dell’isola, quella dove si trova la grande villa storica padronale e altri edifici. Obiettivo renderli pubblici a aprirli ai visitatori.
Stop al magnate ucraino Olexandr Boguslayev
Lo Stato vuole così fermare l’operazione immobiliare sull’isola a forma di tartaruga del magnate ucraino Olexandr Boguslayev, 42 anni, residente a Montecarlo ma con cittadinanza di Grenada, figlio del presidente della Motor Sich, storico fornitore dell’aviazione russa.
Le due tranche dell’operazione
L’operazione, per complessivi 25 milioni di euro, era divisa in due tranche. Il magnate all’inizio di agosto aveva rilevato le quote della società proprietaria della parte bassa dell’isola per 10 milioni di euro e aveva acquistato gli immobili dai proprietari per 15 milioni di euro. Su questa seconda parte lo Stato ha deciso di esercitare la prelazione. L’acquisto statale lascia al magnate russo solo la parte più selvaggia dell’isola, di fatto inutilizzabile a causa dei vincoli ambientali e paesaggistici e per la manutenzione molto onerosa.
L’isola prende nome dalle galline selvatiche
La storia dell’isola, che prende il nome dalle galline selvatiche che la popolavano nell’antichità, come riportano Catone e Varrone, è legata a passaggi di mano che hanno attraversato i secoli. É stata il rifugio di san Martino di Tours verso la fine del IV secolo e sede di un monastero, ma è stata anche al centro di traffici commerciali con la Francia, come testimoniano i relitti in mare. Dopo le invasioni saracene del IX e X secolo l’edificio monastico venne ricostruito dai benedettini. Proprietà della Chiesa fino al 1842, l’isola fu poi venduta a privati riuniti in una Srl che faceva capo a 9 famiglie liguri e piemontesi.
L’operazione del magnate ucraino
Il 17 giugno il passaggio di proprietà a una società di Montecarlo legata al magnate ucraino. L’isola, a 1,5 chilometri dalla costa, è riserva naturale dal 1989. La notizia dell’acquisto da parte del magnate russo era stata resa nota ai primi giorni di agosto. E il ministro Franceschini si era detto favorevole a valutare l’esercizio del diritto di prelazione.
Il vicepresidente della commissione giustizia alla Camera Franco Vazio aveva poi ribadito l'interesse del ministro: «L’isola di Gallinara dovrà diventare un bene pubblico, da tutelare e conservare, e soprattutto dovrà essere fruibile a tutti, perché patrimonio della nostra storia e della nostra comunità».
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