“NON MI DICHIARO ANTIFASCISTA, NON HA SENSO” – IL GENERALE VANNACCI “ESPUGNA” LA “TANA” DEL PD A MEDICINA, IN PROVINCIA DI BOLOGNA, E ATTACCA: “È UN PRETESTO FAZIOSO PER CONTINUARE A DIVIDERE LA SOCIETÀ SU COSE CHE SONO SUCCESSE OTTANTA ANNI FA” – IL CAPANNONE DOVE SI È TENUTA LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DEL MILITARE È IL SALONE DELLE FESTE DEM, CHE SONO CADUTI IN TRAPPOLA: LA DESTRA HA CHIESTO LA SALA PER UN “EVENTO CULTURALE” E POI SI È PRESENTATO IL GENERALE
Estratto dell’articolo di Silvia Bignami per “la Repubblica”
«Se mi dichiaro antifascista? No, perché non ha senso. È solo un pretesto fazioso per continuare a dividere la società su cose che sono successe ottanta anni fa». Il generale Roberto Vannacci lo dice tranquillo mentre presenta il suo secondo libro, “Il coraggio vince”, al centro feste Ca’Nova di Medicina: capannone tra Imola e Bologna che è la casa del Pd locale, e che la destra ha espugnato chiedendo la sala per un non meglio precisato “evento culturale”.
I compagni ci sono cascati e poi si sono infuriati, ma era già troppo tardi. Così il generale che Matteo Salvini vuole capolista alle Europee in Emilia Romagna si prende il salone delle feste dem per quella che diventa un’iniziativa elettorale, insieme a circa duecento simpatizzanti, all’ex deputato di An Enzo Raisi e allo stato maggiore della Lega, tutto in prima fila nonostante Vannacci ancora tiri il freno sulla sua corsa in Ue: «Non ho ancora sciolto la riserva».
Tranquillissimo Vannacci. Mentre Anpi e Pd protestano e cantano “Bella ciao” in una piazza piena di indignati per l’incursione della destra al centro feste Pd, lui che è stato accusato di aver definito «statista » Mussolini fa spallucce.
«No, non mi dichiaro antifascista. E non accetto che vengano a dare patenti. Che mi si dica: tu ti sei dichiarato antifascista e allora puoi entrare in questo centro sociale o fare questa iniziativa. Rientra nelle tecniche della censura morale. Piuttosto mi dispiace che chi protesta non venga qui a dialogare», attacca. […] Fatto sta che oggi, Vannacci non andrà in piazza a celebrare il giorno della Liberazione: «Vado al mare con le mie figlie».
[…] l’arrivo di Vannacci crea tensioni, una decina di contestatori lo aspetta fuori dal salone delle feste. A proteggerlo diverse auto e un cellulare dei carabinieri.
E lui si dice vittima di censura.
ROBERTO VANNACCI A UN GIORNO DA PECORA
Sdrammatizza sul monologo oscurato di Scurati e spiega: «Non so come funziona in Rai quindi non so dire cosa sia successo. Mi sembra strano si tratti di censura, perché gli antifascisti hanno tutte le piazze, a che serve censurare un minuto di monologo? Non avrebbe senso, ma se è successo è gravissimo. Io del resto di censura ne so qualcosa. Alle mie iniziative c’è sempre uno schieramento di forze. Anche qui hanno minacciato di mettere tutti i manifesti dell’Anpi per non farci venire». […]
Vannacci parla alla platea per un’ora abbondante. Anche se quando dice che c’è un’identità anche “somatica” da difendere fa storcere il naso persino a Raisi: «Guardatevi — dice Vannacci — C’è una somiglianza somatica tra voi. C’è chi è più o meno abbronzato, ma le caratteristiche somatiche degli italiani sono le stesse. Una persona di colore qui dentro avrebbe altre caratteristiche. Non neghiamo le diversità»
sylvie lubamba roberto vannacci ROBERTO VANNACCI AD ANAGNIROBERTO VANNACCIroberto vannacci si tuffa a viareggio 5roberto vannacci si tuffa a viareggio 1roberto vannacci alla casa del boia di livorno