hacking team

HACKERS ALLA VACCINARA – NEL 2014 HACKING TEAM STAVA PER DIVENTARE SAUDITA – A COMPRARE DOVEVA ESSERE UNA SOCIETÀ VICINA AL PRINCIPE BANDAR – L’OPERAZIONE SALTÒ SOLO PERCHÉ IL PRINCIPE PERSE POTERE

Marco Lillo per il “Fatto Quotidiano

DAVID VINCENZETTI - HACKING TEAMDAVID VINCENZETTI - HACKING TEAM

 

La società italiana Hacking Team, (Ht Srl) con tutti i suoi software spia invasivi in grado di controllare qualsiasi computer e telefonino ‘smart’, stava per essere venduta da una società partecipata dalla Regione Lombardia (che ha il 26% tramite la controllata al cento per cento Finlombarda Sgr) all’Arabia Saudita o comunque a società collegate alla famiglia reale, Kingdom, il Regno, come lo chiamavano il numero uno di Ht David Vincenzetti e i suoi colleghi nelle e-mail rese pubbliche da Wikileaks.

 

Il mediatore dell’operazione è stato Wafic Said, il terzo arabo per patrimonio personale tra i miliardari in Gran Bretagna. Il soggetto che avrebbe dovuto acquistare il pacchetto azionario della Ht però era proprio la famiglia saudita. La società Safinvest di Said ha organizzato un volo speciale da Ginevra a Riyad di tre manager di Ht per fare una dimostrazione alla presenza di un membro della famiglia saudita.

 

HACKING TEAMHACKING TEAM

Il referente di Wafic Said, stando alle mail dei manager di Ht, dovrebbe essere il principe Bandar, da sempre amico di Said, capo dei servizi segreti sauditi fino all’aprile del 2014.

La valutazione della società era 37 milioni di euro però l’affare è saltato, secondo lo stesso Vincenzetti, proprio per i cambiamenti nella politica saudita che hanno fatto perdere potere al principe Bandar.

 

La notizia non dovrebbe essere sfuggita alla nostra intelligence che certamente avrà letto le mail di Vincenzetti a Said. Vincenzetti a inizio 2015 aveva cercato di proporre all’Aise l’acquisto di Ht. Nelle e-mail spinge per accelerare un acquisto, probabilmente attraverso il Fondo Strategico Italiano, anche sostenendo di avere altre offerte.

 

da vinci hacking team da vinci hacking team

 Chi era informato delle trattative con gli arabi? Certamente il fondo Finlombarda Sgr, azionista con il 26 per cento della HT srl (come il fondo Innogest, Vincenzetti e gli altri manager hanno il controllo), nella persona del manager Alberto Trombetta, che ha ricevuto diverse mail sulla trattativa. Il Fatto ha chiesto un commento a Roberto Maroni, ma il governatore della Lombardia ha preferito non rispondere. Idem Vincenzetti.

 

Nel mondo si discute da anni dell’uso del software che permette di intercettare le conversazioni sui telefonini smart e sui computer ma anche di spiare e copiare tutti i contenuti del dispositivo in uso dal ‘target’, cioé la preda del RCS, il Remote Control System, creato da questa società milanese e vanto della nostra industria informatica.

 

WAFIC SAIDWAFIC SAID

Hacking Team, con la concorrenza della tedesca Gamma, da anni propone a agenzie di intelligence e servizi segreti oltre che alle polizie e ai governi la possibilità di spiare chiunque da remoto. Tutte le conversazioni di chi finisce nel mirino, vari skype, whatsapp e altri software, saranno intercettate.

 

Questa arma potentissima è stata spuntata dalla pubblicazione di migliaia di email dei manager di HT, diffuse dal sito Wikileaks Tra queste ce ne sono alcune che riguardano la trattativa tra Safinvest e Vincenzetti, inoltrate per conoscenza ai soci.

 

WAFIC SAIDWAFIC SAID

Nato in siria e giunto in Inghilterra in giovane età a seguito della crisi politica, Wafic Said è partito negli anni ‘60 da due ristoranti nel centro di Londra dove serviva kebab. Poi ha conosciuto i principi della dinastia saudita Khalid e Bandar. Soprattutto con quest’ultimo ha legato e con la sua ascesa sono aumentate anche le sue fortune. Bandar è stato ambasciatore dell’Arabia Saudita negli Stati Uniti fino al 2005 e poi fino al 2015 è stato segretario generale del massimo organismo saudita in materia di intelligence e sicurezza: il Consiglio Nazionale di Sicurezza.

 

Dal 2012 al 15 aprile del 2014 è stato il capo dei servizi segreti e in questa veste probabilmente era interessato alla Hacking Team. Bandar è il figlioccio del principe Sultan. La coppia formata dal principe Bandar e dal suo fido Wafic Said è stata protagonista di uno dei maggiori scandali della storia del commercio di armi: il caso Al-Yamamah. Nel 1985 la Francia era quasi riuscita a vendere i suoi aerei all’Arabia quando Margaret Tatcher si rivolse al suo amico Wafic Said per cercare di portare l’affare oltre la Manica.

 

HACKER   HACKER

Said riuscì nel suo intento grazie a Bandar e al padre Sultan. Secondo quanto ha dichiarato nel 2005 dal suo amministratore di allora, Mike Turner: “BAE e prima ancora British Aerospace hanno guadagnato 43 miliardi di sterline in venti anni dai contratti e che ne avrebbe potuti guadagnare ancora 40 miliardi”.

 

I due soggetti che entrano in campo per comprare il software spia made in Italy di Hacking team sono due pesi massimi del settore. Per avere un’idea del peso politico dei soggetti coinvolti basti dire che Wafic Said ha donato alla business school dell’Università di Oxford 20 milioni di sterline nel 1996 in un colpo solo con la sua Said Foundation, intestata al figlio Karim, morto giovanissimo. Nella Said Business School oggi c’è un bel busto di Wafic Said in bronzo scolpito dall’artista Michael Rizzello.

 

HACKER ISISHACKER ISIS

Alla fine del 2013 e nei primi mesi del 2014 la trattativa era entrata nel vivo. A metà novembre David Vincenzetti, il fondatore di Hacking Team nonché suo maggiore socio e amministratore delegato, aveva organizzato un viaggio a Ryad per incontrare un membro della famiglia saudita e spiegare con una vera e propria ‘demo’, con tanto di slides proiettate sullo schermo, tutte le potenzialità del software spia e tutte le maggiori utilizzazioni già effettuate nel paese, cioé ai danni di soggetti gravitanti in Arabia.

 

Il viaggio di Vincenzetti alla volta di Ryad era stato organizzato. La valutazione della società oscillava intorno ai 37 milioni di euro e mediante una complicata operazione, seguita da consulenti di livello internazionale, gli arabi sarebbero entrati nel capitale di HT tramite un veicolo di investimento. A Vincenzetti sarebbero rimaste azioni per circa il 22 per cento del capitale e otto milioni di euro. Poi, però, l’affare si incaglia per i tempi lunghi dei sauditi. E infine arriva il ribaltone ai vertici della politica di Ryad. E tutto si blocca.

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….