GIOCHI PERICOLOSI – LA MOSSA DI CICCIO-KIM: ALLE OLIMPIADI LA SORELLA CAPO DELEGAZIONE, FURIA DEGLI AMERICANI - YO-JONG, CHE SARA’ IL PRIMO MEMBRO DELLA FAMIGLIA KIM A PASSARE IL CONFINE VERSO SUD ASSIEME AL FRATELLO, È SULLA LISTA NERA USA PER VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI
Paolo Brusorio per la Stampa
La prossima mossa sarà venire di persona. Kim Jong-un ne ha combinata un' altra delle sue e questa volta l' ha fatta davvero grossa. L' inedita apertura a una parvenza di democrazia ha subito un' escalation impensabile fino a un paio di mesi fa perché Kim nell' ordine ha: dato il via libera alla partecipazione di 22 atleti ai Giochi di PyeongChang lasciando che le hockeiste del Nord si mischiassero alle cuginette del Sud in una squadra che perderà sempre ma che ha già fatto il giro del mondo prima ancora di cominciare a giocare; spedito oltreconfine cheerleaders e banda musicale e poi una delegazione ufficiale capitanata da un arzillo novantenne, Kim Yong-nam, uno dei pochi privilegiati a non essere sulla lista nera.
Infine il colpo di scena: la vera guida della gloriosa nazione nordcoreana sarà la sorellina di Kim, Yo-jong. Boom. E senza schiacciare il pulsante poi.
La mossa ha colto di sorpresa non solo la Corea del Sud, che come fa rischia di sbagliare e quindi abbozza, ma il resto del mondo. I primi a non prenderla benissimo sono stati gli americani: già avevano chiuso mezzo occhio per tutto il resto, così però è sembrato un filo troppo. Perché va bene la tregua olimpica ma qui gli hanno dato un dito e si sono presi un braccio. Gol in contropiede, quello di Kim e allora per riportare la palla nella propria metà campo il vicepresidente Mike Pence stringe la mascella e ribadisce da Tokyo dove ha visto il premier Shinzo Abe che «nei confronti della Corea del Nord siamo pronti a sanzioni mai così rigide». Finora sono stati i Giochi del Grande Nemico: e non era previsto.
Nessuno ha ufficializzato il rapporto causa (la sorella di Kim a PyeongChang) effetto (le parole della Casa Bianca), ma non serve uno stratega per coglierlo. Un' uscita dura e perentoria quella del vice di Trump, un memento a chiunque pensasse ad un ammorbidimento un attimo prima di riscaldare il braciere olimpico.
Ma, come in molte storie, serve anche il carabiniere buono e in questa scena il ruolo spetta a Rex Tillerson: il segretario di Stato americano riporta la vicenda nell' ambito sportivo, «la Corea del Nord partecipa ai Giochi avendone il diritto come tutti gli altri Paesi, non per una gentile concessione».
Ma chi è Yo-jong, il primo membro della famiglia Kim ad attraversare quel confine? Vice ministro della propaganda dal 2014, è da poco nel Politburo di Pyongyang ma si è subito fatta valere tanto da sostituire la zia di Kim nelle preferenze del dittatore. In Corea del Nord c' è solo una donna più potente di lei, la moglie del leader. Yo-jong ha studiato in Svizzera dove, narrano le apologetiche cronache marziane-nordcoreane, fu raggiunta oltre che dal fratello anche da un gruppo di musicisti perché le alleviassero la nostalgia di casa. Anche lei è sulla lista nera americana per «gravi violazioni dei diritti umani».
Sarà a questo punto interessante vedere in quale punto della tribuna si siederà la sorella di Kim domani sera, giorno della cerimonia inaugurale.
Già lo stadio olimpico sarà un freezer, previsti fino a venti gradi sottozero, ma una disposizione sbagliata degli invitati potrebbe far crescere il gelo tanto che ancora adesso non sanno chi starà al fianco di chi.
I presenti? Di sicuro il premier giapponese Shinzo Abe, nonostante qualche frizione con Seul; il presidente cinese Xi Jinping si farà invece rappresentare da un alto membro del partito mentre dovrebbe esserci alla sfilata di chiusura per ricevere la bandiera di nazione ospitante (con Pechino) dei Giochi Invernali 2022. Le due Coree, Cina e Giappone: incroci pericolosi già così. Poi ovviamente gli Usa con proprio il vicepresidente Pence al cui fianco ci sarà Fred Wambier, padre di Otto, uno studente americano arrestato in Nord Corea, deceduto nel 2016 per le conseguenze delle torture subite nei 17 mesi di prigionia.
Saranno in tutto 26 i leader stranieri a PyeongChang: dal presidente tedesco Steinmeier al primo ministro olandese Rutte, passando per gli immancabili reali di Svezia che non se ne perdono una di cerimonia. Per l' Italia il ministro uscente dello Sport Luca Lotti: da noi, i giochi cominciano il 4 marzo. Questi, al confronto, sono Giochi da ragazzi.