putin belton big

SE ATTACCHI PUTIN, TI AZZANNANO I SUOI "MASTINI" - LA GIORNALISTA DEL "FINANCIAL TIMES" CATHERINE BELTON E' STATA CITATA IN GIUDIZIO DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "GLI UOMINI DI PUTIN" - TRA I PROMOTORI DELLA CAUSA, ALCUNI DEGLI UOMINI PIU' RICCHI DI RUSSIA COME IL PRESIDENTE DEL CHELSEA, ROMAN ABRAMOVICH, IL BANCHIERE MIKHAIL FRIDMAN E IL GRUPPO PETROLIFERO ROSNEFT - NEL LIBRO E' RACCONTATA L'ASCESA DI ZAR VLAD E DEL SUO "CERCHIO MAGICO"

Luigi Ippolito per il "Corriere della Sera"

 

Catherine Belton

Un attacco multiplo alla libertà di stampa è stato sferrato nei tribunali londinesi dagli oligarchi russi vicini al regime di Vladimir Putin. A essere citata in giudizio per diffamazione è l'ex giornalista del Financial Times Catherine Belton, ora a Reuters, autrice del libro «Gli uomini di Putin», la ricostruzione definitiva dell'ascesa al potere dell'attuale leader del Cremlino e della natura maligna del suo regime. Assieme a lei è stata denunciata anche la Harper Collins, la casa editrice che ha pubblicato il volume in Gran Bretagna (uscito in Italia con La nave di Teseo).

 

Gli uomini di Putin (La nave di Teseo)

A promuovere le cause legali ci sono Roman Abramovich, il celebre proprietario della squadra di calcio del Chelsea; il banchiere Mikhail Fridman e il suo socio in affari Piotr Aven; il magnate dell'immobiliare Shalva Chigirinsky; e la stessa Rosneft, il gigante petrolifero controllato dal Cremlino.

 

Si tratta degli uomini più ricchi di Russia, oligarchi vicini alla cerchia ristretta del governo. D'altra parte, in quel Paese, non è possibile fare affari se non si è nelle grazie del potere, come dimostra il caso di Mikhail Khodorkovsky, spogliato dei suoi beni e costretto all'esilio per essersi opposto ai voleri di Putin.

 

E nel libro la Belton accusa proprio Abramovich di aver acquistato il Chelsea su ordine diretto di Putin: affermazione che ha fatto scattare la denuncia. Tuttavia gli oligarchi in questione negano che la loro sia un'azione coordinata e sostengono di non aver avuto contatti fra di loro: però colpisce che questa offensiva avvenga nello stesso momento in cui il Cremlino si mostra sempre più aggressivo nei confronti dei suoi critici, come dimostra il caso dell'ingresso in Russia negato al presidente del Parlamento europeo, l'italiano David Sassoli. Ed è questa una fase in cui Putin sta mettendo alla prova la resistenza e la capacità di reazione dell'Occidente, come ha fatto col recente massiccio schieramento di forze militari al confine con l'Ucraina.

 

roman abramovich

Londra è un buon terreno per vedere fin dove ci si può spingere nel mettere la museruola alle persone fastidiose: le leggi sulla diffamazione sono particolarmente stringenti in Gran Bretagna. Ed è a Londra che hanno scelto di risiedere tantissimi magnati russi, grandi e piccoli: lì possono contare su un esercito di banchieri, contabili, avvocati e professionisti delle pubbliche relazioni pronti a curarne gli affari, ripulirne l'immagine e difenderne gli interessi in tribunale, se occorre. Una «città nella città» che ha dato origine all'epiteto di «Londongrad» e il cui lato oscuro è stato raccontato nel libro (e nella serie tv) McMafia.

 

Ma non stupisce che adesso il bersaglio grosso sia il volume di Catherine Belton: lei è stata a lungo corrispondente da Mosca per il Financial Times ed è forse la massima autorità vivente sul putinismo.

 

Vladimir Putin

Nel suo libro viene dettagliata l'ascesa del leader del Cremlino fin dagli inizi, dagli anni trascorsi nelle file del Kgb: e viene documentato come i temibili servizi segreti si siano impossessati della Russia e delle sue ricchezze, dando vita a una autentica «cleptocrazia» della quale Putin è soltanto la facciata.

 

Un regime che ora è intento a minare le fondamenta dell'Occidente: magari anche provando a silenziare i critici trascinandoli in un' aula di tribunale.

mikhail khodorkovsky 2DAVID SASSOLI

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