UN GIORNO IN CELLA DA INNOCENTE PER LO STATO VALE SOLTANTO 235 EURO - NEGLI ULTIMI 30 ANNI IN ITALIA LA MEDIA DI INGIUSTE DETENZIONI È DI MILLE ALL'ANNO. LA CALABRIA, DA SOLA, ASSORBE UN TERZO DI TUTTI GLI INDENNIZZI CHE OGNI ANNO VENGONO VERSATI – E LE TOGHE PAGANO PER I LORO ERRORI? LA LEGGE VASSALLI PREVEDE COME IN CASO DI RISARCIMENTO, LO STATO SI DEBBA RIFARE SUL MAGISTRATO. MA NEGLI ULTIMI 15 ANNI, LE TOGHE CHE HANNO PAGATO PER I LORO ERRORI SI CONTANO SULLE DITA DI UNA MANO…
Giu.Sca. per "il Messaggero"
«Un giorno in carcere da innocente vale per lo Stato 235 euro di risarcimento». Valentino Maimone, 55 anni, giornalista e fondatore dell'associazione Errorigiudiziari.com (assieme al collega Benedetto Lattanzi) è tra i massimi esperti in Italia di ingiuste detenzioni. Tradotto, si tratta di persone finite in carcere da innocenti.
Uomini e donne che si sono ritrovati rinchiusi in una cella o ai domiciliari salvo poi essere assolti da ogni imputazione.
«Abbiamo un database che aggiorniamo costantemente, adesso abbiamo in tutto 840 casi»
Quanti casi di ingiuste detenzioni si registrano ogni anno in Italia?
«Negli ultimi 30 anni la media è di mille all'anno. Abbiamo superato quota 30mila».
Quali sono le principali città?
«La prima è Napoli, poi Reggio Calabria, terza è Roma. Napoli è nei primi tre posti da nove anni consecutivi. La Calabria, da sola, assorbe un terzo di tutti gli indennizzi che ogni anno vengono versati a chi è stato vittima di ingiusta detenzione»
La cifra media che paga lo Stato qual è?
«Per un giorno in custodia cautelare in carcere solo 235 euro al giorno. Per i domiciliari la metà. Ad ogni modo c'è un limite nel risarcimento, non si possono superare i 516mila euro, il vecchio miliardo in lire»
Come fare per ottenere il risarcimento?
«Entro due anni dall'assoluzione è necessario presentare la domanda per istanza di riparazione per ingiusta detenzione. Quasi l'80% delle richieste di risarcimento vengono respinte, ne passano in media un 20-25%».
Quanto spende lo Stato ogni anno per risarcire?
«Ventinove milioni di euro in media. Il totale è 890 milioni di euro negli ultimi 30 anni»
Cosa accade agli inquirenti che sbagliano le inchieste mandando in carcere persone che si rivelano essere innocenti. Pagano per i loro errori?
«In Italia esiste una legge sulla responsabilità civile dei magistrati, è la legge Vassalli. Questa legge prevede che non ci si possa rivalere direttamente sui magistrati. In pratica si fa una causa allo Stato e in seconda battuta, in caso di risarcimento, lo Stato si rifà sul magistrato. Devo dire che, negli ultimi 15 anni, le toghe che alla fine hanno pagato per i loro errori si contano sulle dita di una mano»