arcuri mascherine

GIÙ LA MASCHERA – LA GUARDIA DI FINANZA HA SEQUESTRATO ALTRI 50 MILIONI DI MASCHERINE CINESI DELLA MEGA COMMESSA FATTA LO SCORSO ANNO DAL COMMISSARIO ARCURI E DISTRIBUITE AGLI OSPEDALI E ALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI. IN TOTALE SONO STATI RITIRATI DAL MERCATO 110MILIONI DI PEZZI RITENUTI INSICURI E PERICOLOSI – TUTTI I CODICI E I MARCHI NEL MIRINO

Antonio Fraschilla per https://espresso.repubblica.it/

DOMENICO ARCURI CON LA MASCHERINA CALATA SOTTO IL NASO

 

Un altro sequestro di quel che rimane in circolazione della mega commessa da 1,2 miliardi di euro di mascherine cinesi fatta nell’aprile del 2020 dalla struttura commissariale per l’emergenza Covid allora guidata da Domenico Arcuri.

 

I Finanzieri del comando provinciale di Gorizia hanno recuperato e posto sotto sequestro ulteriori 50 milioni di prodotti forniti dalla struttura commissariale e distribuite alle strutture sanitarie e alle amministrazioni pubbliche.

MARIO BENOTTI

 

Di quella mega commessa restano nei depositi di Regioni e ospedali 250 milioni di pezzi che adesso vengono sequestrati o ritirati perché, secondo le prime indagini della procura di Gorizia,  sarebbero insicuri e pericolosi.

 

Le analisi di laboratorio  avrebbero evidenziarono, infatti, «che il coefficiente di penetrazione di questi dispositivi è decisamente superiore agli standard previsti. In alcuni casi, infatti, la capacità filtrante è risultata essere addirittura 10 volte inferiore rispetto a quanto dichiarato, con conseguenti rischi per il personale sanitario che le aveva utilizzate nella falsa convinzione che potessero garantire un’adeguata protezione».

 

DOMENICO ARCURI 1

L’ultimo sequestro della Finanza si aggiunge a quello dello scorso febbraio, che aveva riguardato altri 60 milioni di pezzi. In totale il valore dei prodotti ritirati arriva a 300 milioni di euro. Quasi tutti fanno parte delle mega commesse da 1,2 miliardi di euro aggiudicate a due gruppi cinesi, Luokai e Wenzhou.

 

mascherine ffp2 cinesi irregolari

Si è scoperto che a far da tramite per la fornitura era scesa in campo un’eterogenea compagnia guidata dal giornalista Mario Benotti ma anche da un venditore di bibite e da un altro imprenditore: in tre, attraverso società di intermediazione, si sarebbero spartiti 72 milioni di euro di provvigioni.

 

mascherine cinesi

La procura di Roma ha aperto un’inchiesta ipotizzando i reati di traffico di influenze, perché Benotti, sfruttando la sua personale conoscenza di Arcuri, si sarebbe fatto retribuire dalle controparti cinesi e senza che il commissario lo sapesse, in modo «occulto e non giustificato». Nel registro degli indagati è stato iscritto il mese scorso anche Arcuri.  Non è escluso che le due indagini confluiscano adesso in un unico procedimento.

 

DOMENICO ARCURI E LA MASCHERINA CONSUMATA

Intanto la procura di Gorizia e la Guardia di finanza proseguono con i sequestri. Ieri è stato concluso quello di 40 milioni di pezzi che ricomprende i seguenti codici di mascherine Ffp2 e Ffp3: Scyfkz Kn95; Unech Kn95; Anhui Zhongnan En149; Jy-Junyue Kn95 En149; Wenzhou Xilian Kn95 En149; Zhongkang Kn95 En149; Wenzhou Huasai Kn95 En149; Wenxin Kn95; Bi Wei Kang Ce1282; Simfo Kn95 - Zhyi - Surgika; Wenzhou Leikang En149: Xinnuozi En149.

DOMENICO ARCURI

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