UCRAINA, CHE FARE? - GLI AMERICANI NON VOGLIONO INVIARE SOLDATI NATO A COMBATTERE I RUSSI E LO FARANNO INSERIRE NEL DOCUMENTO CHE SARÀ APPROVATO DAL VERTICE DELL’ALLEANZA, IN PROGRAMMA A WASHINGTON DAL 9 ALL’11 LUGLIO - MA FINO AD ALLORA I RUSSI POTREBBERO SFONDARE LE LINEE UCRAINE E AVANZARE ANCORA NEL DONBASS: GLI ANALISTI PREVEDONO CHE LA GALOPPATA DELL’ESERCITO DI PUTIN POTREBBE AUMENTARE DAL 10 AL 20% - IL SEGRETARIO DI STATO USA, ANTONY BLINKEN, E’ FIDUCIOSO: “NON È TROPPO TARDI, IL NUOVO PACCHETTO DI AIUTI AMERICANI CONSENTIRÀ ALL’UCRAINA DI REGGERE L’OFFENSIVA"
volodymyr zelensky joe biden incontro alla casa bianca 1
Estratto dell’articolo di Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
«No boots on the ground». Questa, secondo quanto risulta al Corriere , è una delle frasi chiave contenute nella bozza del documento che sarà approvato dal vertice Nato, in programma a Washington dal 9 all’11 luglio. Il riferimento è all’Ucraina: l’Alleanza atlantica non manderà soldati in battaglia («niente scarponi sul terreno»). La strategia, dettata dagli Stati Uniti, non cambia.
Nello stesso tempo, però, i leader occidentali preparano un cambio di passo. Finora è stato il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, a guidare il «gruppo di Ramstein», vale a dire quei 50 Paesi che supportano l’esercito di Volodymyr Zelensky.
Nel summit di luglio, invece, si deciderà di trasferire questo compito al quartier generale della Nato, a Bruxelles. La mossa ha una motivazione pratica: il 99% del materiale consegnato a Kiev proviene dai 32 partner dell’Alleanza atlantica. Ma c’è anche una spiegazione politica: l’azione del blocco occidentale risulterà più corale sia agli occhi delle opinioni pubbliche nazionali sia a quelli di Vladimir Putin.
Per il resto la Nato continua rafforzare il fianco Est. Entro qualche settimana l’Alleanza potrà contare su un serbatoio di 300 mila militari pronti a essere schierati lungo la dorsale che va dai Baltici alla Bulgaria. Dal fronte arrivano notizie preoccupanti. Si teme che i russi possano sfondare le trincee orientali. Inoltre città come Kharkiv e Odessa sono rimaste senza scudo: facile bersaglio per i bombardamenti di Putin. Servono subito artiglieria pesante e sistemi di difesa anti-aerea.
antony blinken arriva al g7 a capri 4
In questi giorni Austin sta chiamando uno a uno i leader dei Paesi che possiedono batterie anti-missili Patriot. Gli ucraini hanno fatto i conti: ne servono 25 per proteggere l’intero territorio; ne basterebbero sette per tutelare i principali centri urbani. […] I generali della Nato condividono le parole pronunciate al G7 di Capri dal segretario di Stato Usa, Antony Blinken: «Non è troppo tardi, il nuovo pacchetto di aiuti americani consentire all’Ucraina di reggere l’offensiva dei russi».
sistemi di difesa aerea samp t 1
Il Pentagono sta consegnando un primo lotto di proiettili per cannoni e munizioni per i Patriot: tutto materiale già stoccato nelle basi americane in Europa. È evidente che il fattore tempo diventa cruciale. La fiducia del governo americano è bilanciata dalla preoccupazione dei militari ucraini che temono di perdere altro territorio nel Donbass.
Michael O’Hanlon, analista del Brookings Institution di Washington, stima che «l’avanzata dei russi potrebbe aumentare tra il 10 e il 20% rispetto al ritmo attuale». Numeri che, purtroppo, significano più morti per gli ucraini.