curva nord arsenale andrea beretta ultras inter

GLI ULTRAS INTERISTI PEGGIO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA – IN UN CAPANNONE IN PROVINCIA DI MILANO LA POLIZIA HA SCOPERTO L’ARSENALE DELLA CURVA NORD: KALASHNIKOV, BOMBE A MANO E MITRAGLIETTE, PISTOLE E GIUBBOTTI ANTIPROIETTILI, PETTORINE DELLE FORZE DELL’ORDINE – A FAR TROVARE IL DEPOSITO DI ARMI POTREBBE ESSERE STATO L’EX LEADER DELLA CURVA, ANDREA BERETTA, CHE HA INIZIATO A COLLABORARE CON LA GIUSTIZIA DOPO CHE È FINITO IN CARCERE PER L’OMICIDIO DELL’ALTRO CAPO DEL TIFO INTERISTA, ANTONIO BELLOCCO – TRA LE ARMI SEQUESTRATE CI POTREBBE ESSERE ANCHE LA PISTOLA UTILIZZATA PER FREDDARE…

Estratto dell’articolo di Ilaria Carra E Sandro De Riccardis per “la Repubblica”

 

curva nord inter

Un arsenale stile “banda della Magliana”, senza precedenti al nord. Un capannone a Cambiago, hinterland di Milano, pieno di armi da guerra. Kalashnikov, bombe a mano e mitragliette, pistole e giubbotti antiproiettili, pettorine delle forze dell’ordine e centinaia di munizioni. Tutti pezzi nuovi, ben conservati, a uso e necessità della curva nerazzurra.

 

Quando gli agenti della squadra mobile di Milano, guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia, hanno aperto il portone, non potevano credere ai loro occhi. [..]

 

antonio bellocco e andrea beretta

Il deposito di armi era in un immobile in affitto a Cristian Ferrario, 50 anni, e intestato alla società di merchandising interista “We are Milano”, gestito a Pioltello dal leader della curva Andrea Beretta, arrestato per l’omicidio dell’altro capo del tifo interista, Antonio Bellocco, erede di una delle più importanti famiglie di ’ndrangheta e portato al comando degli ultrà da Marco Ferdico, l’altro capo finito in carcere nell’inchiesta “Doppia Curva” del pm della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Paolo Storari.

 

La perquisizione è scattata intorno alle 18 di venerdì, ed è andata avanti fino all’alba. I poliziotti hanno sequestrato un kalashnikov Ak47, due fucili, una mitraglietta, tre granate, diverse pistole, giubbotti antiproiettile e munizioni. Mischiati tra armadi, sedie, un cartello della Curva Nord, raccoglitori intestati a “Internazionale srl”, nome che compare anche sul citofono sotto quello di Ferrario.

 

[…]

 

andrea beretta

Ora gli investigatori cercheranno di ricostruire la storia di ogni arma: non è escluso che si trovi lì la pistola con cui è stato freddato Vittorio Boiocchi, storico leader della curva ucciso sotto casa due anni fa. Il magazzino si trova poco lontano da una casa di Beretta e non distante da quella di Ferrario: quest’ultimo, ai domiciliari dopo la retata dell’Antimafia perché prestanome di Beretta e poi tornato libero con l’obbligo di firma, è stato arrestato per detenzione di armi da guerra.

 

Personaggio marginale del romanzo criminale della curva nerazzurra, Ferrario era stato arrestato la prima volta per aver ricevuto 40 mila euro, in realtà destinati a Bellocco e Beretta, per «eludere le misure di prevenzione patrimoniale». Una somma che mascherava il «corrispettivo della protezione mafiosa fornita» dai due a un imprenditore che «aveva effettuato investimenti in Sardegna, osteggiati con atti vandalici». Per questo Ferrario aveva risposto di concorso in associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di beni con Beretta e Bellocco.

 

Il primo aveva poi ucciso il rivale il 4 settembre: a quell’appuntamento Beretta si era presentato armato, sapeva che Bellocco e il suo gruppo lo volevano morto. A morire, invece, colpito da 21 coltellate, fu il rampollo dei clan calabresi. Da settimane Beretta aveva ammesso di girare impaurito con una pistola. Arma che potrebbe aver preso proprio dal deposito di Cambiago.

 

VITTORIO BOIOCCHI

Per quell’omicidio è finito in carcere, e poi nel programma di protezione per salvarsi dalla vendetta della ’ndrangheta. La scoperta dell’arsenale potrebbe essere il primo segno della sua nuova vita da collaboratore di giustizia.

curva nord inter

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”