IL CALIFFO DI GAZA - IL GRAN CAPO DI HAMAS, YAHYA SINWAR, E’ IN FUGA NEI TUNNEL DELLA STRISCIA, BRACCATO DAI SOLDATI ISRAELIANI: NON USA TELEFONINI O PC CHE POTREBBERO TRADIRE LA SUA POSIZIONE – MOLTI PALESTINESI COMINCIANO A VOLTARGLI LE SPALLE E GLI RESTA UNA CARTA DA GIOCARE: GLI OSTAGGI. QUANDO ERA DETENUTO, DISSE ALLO 007 CHE LO INTERROGAVA CHE QUELLO CHE ISRAELE CONSIDERAVA UN ELEMENTO DI FORZA (IL FATTO CHE I CITTADINI SERVISSERO NELL’ESERCITO) ERA UNA DEBOLEZZA DA SFRUTTARE. E INFATTI FU RILASCIATO INSIEME AD ALTRI 1026 IN CAMBIO DI UN SINGOLO SOLDATO. E OGGI HA IN MANO ANCORA 138 ISRAELIANI, SOPRATTUTTO MILITARI, PER CUI CHIEDE DI LIBERARE QUASI 7000 RECLUSI PALESTINESI…
Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”
Le decisioni vengono prese soltanto da Yahya Sinwar a Gaza: non esistono più scelte collegiali con gli altri dirigenti di Hamas in esilio in Qatar, in Libano e in Turchia. La strage scatenata il 7 ottobre e l’offensiva israeliana contro la Striscia hanno avuto l’effetto di rendere ancora più assoluto il potere del leader jihadista, che durante le trattative per la liberazione degli ostaggi ha dimostrato di avere il controllo totale della formazione terroristica. Una condizione che però rende ancora più importante la sua cattura o eliminazione: è l’unico colpo che può realmente smantellare l’organizzazione palestinese.
hassan eslaiah con il leader di hamas yahya sinwar
[…] Il capo fuggitivo non lascia scie elettroniche: non usa telefonini o computer che potrebbero tradire la sua posizione. Ma il numero dei miliziani catturati continua ad aumentare e tanti forniscono informazioni su di lui. Testimonianze che parlano del trasferimento da Gaza City a Khan Yunis compiuto poco prima della tregua, nascondendosi nei cortei umanitari […] Lo descrivono come sempre più barricato nei bunker sotterranei […] Un Califfo pronto a sacrificare tutto il suo popolo pur di raggiungere i suoi obiettivi.
Da due mesi gli analisti di Mossad e Shin Bet cercano proprio di decifrare quali sono i risultati che voleva ottenere con l’eccidio del 7 ottobre […] Sinwar ha passato un decennio nelle carceri israeliane, dedicandosi soprattutto a studiare la mentalità dei suoi avversari. Questo gli ha permesso di infliggere un colpo senza precedenti allo Stato ebraico ma gli ha fatto anche commettere due errori di valutazione.
Anzitutto ha ritenuto che l’onda emotiva per i massacri nei kibbutz avrebbe spinto le piazze musulmane alla rivolta, trascinando altre nazioni arabe nello scontro contro Israele. Questo non è avvenuto e neppure gli alleati storici, come gli Hezbollah libanesi o le formazioni sciite irachene, sono entrati in guerra […] Sinwar e le sue brigate si sono ritrovate sole.
SOLDATO ISRAELIANO NEL NORD DELLA STRISCIA DI GAZA
Il secondo sbaglio, quello che potrebbe rivelarsi fatale, è stato sottovalutare la reazione israeliana. Il leader di Hamas […] si aspettava qualcosa di simile all’attacco del 2014: una campagna limitata nel tempo e nella potenza. Per questo ha preparato le sue schiere a condurre una resistenza non particolarmente accanita in superficie […] L’assalto scagliato da Israele, con un volume di fuoco senza precedenti […] sta invece trasformando i cunicoli in prigioni, dove la sopravvivenza della rete jihadista si fa ogni giorno più difficile.
PALESTINESI AL CAMPO PROFUGHI DI JENIN DOPO IL RAID ISRAELIANO
Mentre molti palestinesi cominciano a voltare le spalle a Sinwar, […] Netanyahu si è rivolto direttamente ai miliziani: «È finita, non morite per Sinwar». Adesso al capo asserragliato nelle catacombe resta un’unica carta da giocare: gli ostaggi. Quando era detenuto, disse allo 007 incaricato di interrogarlo che quello che Israele considerava un elemento di forza - il fatto che la maggioranza dei cittadini servisse nell’esercito - era invece una debolezza da sfruttare. Aveva ragione: fu rilasciato insieme ad altri 1026 in cambio di un singolo soldato.
I TERRORISTI DI HAMAS CHE SI SONO ARRESI A GAZA
E oggi ha in mano ancora 138 israeliani, soprattutto militari, per cui chiede di liberare i quasi 7000 reclusi palestinesi. Sono un’arma per dividere l’opinione pubblica e logorare il sostegno a Netanyahu […] Sinwar è sempre stato più abile come psicologo e propagandista che non come condottiero. E oltre ai prigionieri, gli resta un altro strumento per uscire dalla trappola: il martirio del suo popolo, quelle 17 mila vittime civili che […] spingono le cancellerie arabe e occidentali a chiedere l’interruzione dell’offensiva. […]