“GUARDIE INFAMI, FORI DAR TUFELLO” – NELLA PERIFERIA DI ROMA ALCUNI POLIZIOTTI SONO STATI INSULTATI MENTRE FERMAVANO UN UOMO DI ORIGINI NIGERIANE CHE STAVA MOLESTANDO DUE RAGAZZE – LE VITTIME ERANO FUORI DA UN RISTORANTE QUANDO L’AGGRESSORE SI È TOLTO LA MAGLIETTA E HA DATO IN ESCANDESCENZE. IL TITOLARE HA CHIAMATO IL 112 MA, DURANTE LA COLLUTTAZIONE CON L’UOMO (DOVE È STATO USATO IL TASER), GLI AGENTI SONO STATI PRESI A PAROLACCE...
Estratto dell’articolo di Alessia Marani, Marco De Risi per “il Messaggero”
Scene di ordinaria follia urbana poche sere fa al Tufello, in via delle Isole Curzolane. Gli agenti sono intervenuti per bloccare un giovane che aveva dato in escandescenza e si era avventato su due clienti di una trattoria costringendole insieme con gli altri avventori e il personale di sala a barricarsi all'interno in attesa delle volanti.
Invece di essere sostenuti e aiutati nel loro intervento, i poliziotti - che nella colluttazione con il venticinquenne sono rimasti entrambi feriti - si sono sentiti bersagliare di invettive e insulti da parte dei residenti dei lotti popolari che, affacciati alle finestre, mentre i poliziotti portavano via in auto il ragazzo di origini nigeriane, hanno cominciato a gridare di tutto: «Guardie infami», «bastardi», «fuori dal Tufello».
Come a volere ribadire che il quartiere debba essere indenne dal controllo delle forze dell'ordine. Una dimostrazione di forza dei boss e dei pregiudicati di zona per riaffermare il proprio prestigio criminale. Motivo per cui gli agenti hanno proceduto anche all'identificazione di chi, almeno a parole, ha voluto inscenare una rivolta.
Ma torniamo ai fatti. Sono i primi di dicembre. Una serata come tante, le due amiche sono a cena nel ristorante e a un certo punto decidono di uscire a fumare e scambiare qualche parola. Improvvisamente il nigeriano, già conosciuto per le sue intemperanze e il comportamento violento, si palesa davanti a loro. Il ragazzo si toglie la maglietta, le importuna, commette atti osceni.
[…]. Estraggono il taser, la "pistola" elettrica a impulsi che, interagendo con il sistema nervoso, provoca nella "vittima" una momentanea paralisi muscolari e di cui la polizia di è dotata proprio per fare fronte a casi come questi. Ma il nigeriano riesce ad afferrarlo prima che i poliziotti lo utilizzino, strappandoglielo letteralmente dalle mani. Brandisce pure un coccio di bottiglia.
Sono attimi concitati, accorrono altri mezzi della polizia nel frattempo attivati in supporto dalla centrale di via di San Vitale. Gli agenti hanno la meglio ma al termine di una colluttazione: si impossessano nuovamente della pistola elettrica e gli scaricano addosso gli impulsi. Il nigeriano, finalmente, si placa. Ma tutt'intorno, mentre i poliziotti lo sorreggono per farlo entrare nell'auto si scatena un putiferi […]