operai binario ferrovie treni

DOPO LA STRAGE, LA BEFFA – I 53 COLLEGHI DEI CINQUE OPERAI MORTI IL 30 AGOSTO A BRANDIZZO NON SONO ANCORA TORNATI AL LAVORO. SONO STATI TRASFERITI DALLA “SI.GI.FER” A UN’ALTRA SOCIETÀ APPALTATRICE. MA PER “RETE FERROVIARIA ITALIANA” DEVONO PRIMA SEGUIRE DEI CORSI DI FORMAZIONE – UNA DECISIONE CHE CONFERMA COME ANCHE LE CINQUE VITTIME NON AVESSERO I REQUISITI PER LAVORARE SUI BINARI…

Estratto dell’articolo di Claudia Luise per www.lastampa.it

 

video degli operai poco prima dell incidente a brandizzo 3

Sembrava essere un capitolo risolto, l'unico dalla notte di fine agosto quando il treno ha travolto cinque operai nella stazione di Brandizzo. E invece gli operai della Si.gi.fer (la ditta che aveva il subappalto per eseguire la manutenzione maledetta) sono ancora fermi. Il perché è semplice: devono essere formati per lavorare sui binari.

 

Un lavoro che svolgevano già prima ma, evidentemente, senza avere tutte le competenze necessarie. O almeno, Rfi ha ritenuto che per riprendere i cantieri serve che prima svolgano più corsi e ottengano la qualifica giusta. Tempi che si dilatano quindi, e aprono ulteriori punti interrogativi sui controlli delle mansioni e della specializzazione che avrebbero dovuto avere i lavoratori. Al momento non si sa quando potranno effettivamente tornare in cantiere. Cosa che avrebbero dovuto fare già due settimane fa.

 

FRANCO SIRIANNI TITOLARE DELLA SIGIFER

[…] il 20 settembre i rappresentanti sindacali degli edili di Cgil, Cisl e Uil avevano incontrato Enrico Peola, direttore generale di Clf, e Franco Sirianni, titolare Si.gi.fer, per firmare l’accordo che avrebbe dovuto consentire il distacco per tre mesi dei lavoratori dell’azienda di Borgo Vercelli alla ditta appaltatrice, la Clf (Costruzioni linee ferroviarie) che ha vinto la commessa da Rfi.

 

Dopo l'incidente Rfi ha deciso di revocare tutti gli incarichi alla Si.gi.fer mettendo in crisi il futuro di 77 lavoratori che rischiano di perdere il posto. "La sospensione dal sistema di qualificazione è definitiva, quello che è accaduto ha fatto venir meno il rapporto fiduciario con l’impresa. In questo momento non riesco a dire se ci rivarremo nei confronti dell’azienda. Valuteremo poi con i legali se e cosa fare», ha spiegato l'ad di Rfi, Gianpiero Strisciuglio.

 

treno uccide 5 operai a brandizzo

Intanto la stessa Rfi ha sollecitato Clf per evitare che queste famiglie restassero senza reddito. E quindi si è arrivati all'accordo: 66 lavoratori Si.gi.fer distaccati che avrebbero dovuto riprendere a lavorare già da lunedì 25 settembre o al massimo dal 2 ottobre (giusto il tempo di verificare la situazione delle qualifiche e far ripartire i cantieri, aveva detto Peola). Di questi, 53 sono andati direttamente alla Cfl, 10 alla sua controllata Uniferr di Alessandria e uno a testa alla Promofer e alla Fer Rent.

 

Tutte società che fanno parte della multinazionale olandese Strukton Rail, 6.500 dipendenti e un fatturato di circa 1,9 miliardi di euro. Dieci impiegati e un capocantiere, invece, hanno continuato a lavorare alla Si.gi.fer per un appalto che ha in Albania. Sembrava così essere stata scongiurata la cassa integrazione. Invece hanno ripreso a lavorare solo i due dislocati alla Promofer e alla Fer Rent e i dieci della Uniferr che non ha appalti con Rfi. I 53 della Clf hanno bisogno di altra formazione.

 

[…]

 

treno uccide cinque operai alla stazione di brandizzo torino 7

Pesano come un macigno le parole di Manuel Bertuccelli, venticinque anni, di Vercelli, operaio alla Si.gi.fer e cugino di Kevin Laganà, la più giovane delle cinque vittime. Alla domanda se avesse mai fatto un corso per la sicurezza aveva risposto con decisione: «No». Tornerà a lavorare sui binari? «No. Non posso, non riesco. Sto male solo al pensiero».

treno uccide 5 operai a brandizzo 1treno uccide cinque operai alla stazione di brandizzo torino 8treno uccide cinque operai alla stazione di brandizzo torino

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