giovanni falcone toto toto' salvatore riina strage di capaci

I MISTERI DI CAPACI – CHI FECE SAPERE AL COMMANDO DI RIINA QUANDO FALCONE AVREBBE PRESO ALL'AEROPORTO ROMANO DI CIAMPINO IL VOLO DI STATO PER PALERMO? NESSUN PENTITO HA MAI SAPUTO DIRLO – LE TALPE, I PRESUNTI RAPPORTI DEI MAFIOSI CON UOMINI DEI SERVIZI, LA TRATTATIVA: COSA C’È DENTRO I “RIINA FILE”, LE INTERCETTAZIONI DELLE CONVERSAZIONI DI TOTÒ RIINA AL CARCERE DI OPERA. “NON È A PALERMO, FAMMI SAPERE QUANDO…”

Salvo Palazzolo per “la Repubblica”

 

STRAGE CAPACI

In un armadio blindato del palazzo di giustizia ci sono 164 Dvd che custodiscono una voce cavernosa, ottusa, minacciosa. Una voce che racconta di omicidi e stragi che hanno insanguinato la Sicilia negli anni Ottanta e Novanta.

 

Ma questa non è solo una storia siciliana. La voce registrata in quei file parla dei segreti e delle complicità della mafia nel cuore dello Stato. E di talpe che avrebbero favorito le stragi Falcone e Borsellino. Parla anche dei rapporti di alcuni mafiosi con uomini dei Servizi.

giovanni falcone e paolo borsellino

 

Quella voce sussurra soprattutto un movente segreto per la strage Falcone. Ventinove anni dopo l'attentato di Capaci, abbiamo ripercorso i 164 file. Non contengono le parole di un pentito, ma quelle di un irriducibile: Salvatore Riina, il contadino semianalfabeta di Corleone che negli anni Ottanta divenne il capo di una delle più potenti organizzazioni criminali del mondo, Cosa nostra.

 

È morto la notte del 17 novembre 2017, nel reparto detenuti dell'ospedale di Parma: aveva 87 anni, era in carcere dal 15 gennaio 1993, ma non aveva mai smesso di essere il capo dei capi. Anche se non aveva più eserciti di killer a disposizione. Il potere di Salvatore Riina detto u curtu è rimasto nei segreti inconfessabili che custodiva: negli ultimi anni lanciava messaggi sibillini. In ogni occasione che poteva. Cercava di ricattare ancora.

 

Un giorno, mentre lo stavano portando al processo "Trattativa" disse a due agenti: «Io non cercavo nessuno, erano loro che cercavano me». "Loro", gli uomini dello Stato. Eppure, in aula non aveva mai voluto dire una sola parola. Quella strana voglia di esternazioni incuriosì i pm Di Matteo, Tartaglia, Del Bene e Teresi, che decisero di intercettarlo durante gli incontri con il compagno dell'ora d'aria, Alberto Lorusso, boss della Sacra Corona Unita.

giovanni falcone fotografato da mimmo chianura

 

Parlavano tanto nel carcere milanese di Opera. Così sono nati i Riina file: sono le intercettazioni, anche video, fatte dalla Dia di Palermo fra il 4 agosto e il 18 novembre 2013. Le trascrizioni di quei dialoghi sono in 1350 pagine. Le abbiamo ripercorse una per una. E sono riemersi alcuni spunti interessanti.

 

Il 6 agosto, Riina parla dell'attentato a Falcone. Si vanta: «Abbiamo incominciato a sorvegliare, andare e venire da lì, aeroporto, cose abbiamo provato a tinghitè (in abbondanza - ndr ), siamo andati a Roma, non ci andava nessuno. Non è a Palermo fammi sapere quando arriva in questi giorni qua». L'intercettazione è disturbata, alcune parole non si riescono a comprendere.

strage di capaci 2

 

«Andammo a tentoni - prosegue il padrino - fammi sapere quando prende l'aereo». Chi fece sapere al commando di Riina quando Falcone avrebbe preso all'aeroporto romano di Ciampino il volo di Stato per Palermo? Nessun pentito ha saputo dirlo. A sentire il capo dei capi all'ora d'aria, i mafiosi avrebbero potuto contare anche su un'altra talpa eccellente, per l'attentato a Borsellino.

giovanni falcone

 

«Poi subito pronti, all'erta per la seconda 57 giorni dopo, la notizia l'hanno trovata là dentro, domenica deve andare da sua madre». Dove l'avevano "trovata" la notizia? Riina ribadisce di non essere stato il pupo di nessuno.

TOTO RIINA

 

«Io ho fatto sempre l'uomo d'onore, la persona seria» (4 settembre). Lo sottolinea soprattutto per l'esecuzione della strage Borsellino. Rivendica l'attentato, ma prende le distanze da quello che accadde poco dopo. «I servizi segreti gliel'hanno presa l'agenda rossa» (4 ottobre). L'agenda dove Borsellino avrebbe forse annotato le sue scoperte sulla trattativa fra pezzi dello Stato e i vertici della mafia.

 

strage di capaci 1

Riina prende le distanze, ma poi getta un'ombra sui suoi più stretti collaboratori, i Madonia: «Erano confidenti dei servizi segreti Non è che erano spioni, erano in contatto con uno dei servizi». Il 6 agosto dice: «C'è stata guerra e pace Salvatore Riina l'autore». Poi, all'improvviso, cita una frase di Salvatore Cancemi, un tempo componente della Cupola: «Dice: "Che dobbiamo inventare che la morte di Falcone." Gli ho detto: "Che ci devi inventare?".

 

riina1

Lui ha detto: "Se lo sanno, la cosa è finita, non dobbiamo discutere, non c'è niente da discutere" ». Quale segreto sul movente della strage Falcone doveva essere nascosto? Cancemi è stato un collaboratore di giustizia, ma non ne ha mai parlato. A cosa si riferiva Riina? Quelle intercettazioni vanno riascoltate ancora.

giovanni falcone maurizio costanzogiovanni falcone sergio mattarellaTOTO RIINAARRESTO DI TOTO RIINAARRESTO DI TOTO RIINAattilio bolzoni e giuseppe d avanzo al processo riina 1993toto riinaRIINA PROVENZANOgiovanni falcone paolo borsellino

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO