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LA POMPA È TORNATA QUELLA DI UNA VOLTA - DOPO I DECRETI DEL GOVERNO E IL TAGLIO DI 25 CENT SULLE ACCISE, IL PREZZO DEI CARBURANTI È SCESO AI LIVELLI PRE-CRISI UCRAINA, ANCHE SE QUALCHE DISTRIBUTORE CI HA MESSO UN PO' AD AGGIORNARE I LISTINI, FACENDO INCAZZARE GLI AUTOMOBILISTI - ORA SIAMO DI NUOVO A 1,774 EURO PER LA VERDE E 1,784 PER IL GASOLIO - IL TAGLIO DURERÀ FINO AL 30 APRILE: E POI? SARÀ SUFFICIENTE UN PROVVEDIMENTO MINISTERIALE PER RICAMBIARE LE ALIQUOTE…

Paolo Baroni per "La Stampa"

 

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Il prezzo dei carburanti ieri è sceso sotto quota 1,8 euro, ma non dappertutto e non con la stessa velocità. I decreti del governo, che con due interventi separati ha tagliato di 25 centesimi le accise sui carburanti e introdotto tutte le altre misure urgenti che servono a contrastare gli effetti della guerra, sono stati infatti pubblicati la scorsa notte sulla Gazzetta ufficiale e da ieri sono in vigore.

 

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L'esigenza di rispondere con tempestività alla pressione dell'opinione pubblica ha però compresso molto i tempi, col risultato che solo a metà giornata il grosso dei distributori è riuscito ad adeguare i listini applicando uno sconto che con l'aggiunta dell'Iva del 22% arriva 30,5 centesimi per litro. In pratica su un pieno di 50 litri gli automobilisti ottengono in media un risparmio di 15 euro.

 

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Listini a livelli pre-guerra

Secondo il monitoraggio di "Staffetta petrolifera" tutti i maggiori marchi della distribuzione carburanti, da Eni a Ip, da Q8 a Tamoil, hanno tagliato con decorrenza immediata i prezzi consigliati di benzina e gasolio.

 

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Stando a quanto comunicato dall'Eni i listini sono tornati ai livelli pre-guerra: in particolare, il prezzo della benzina è sceso in media a 1,774 euro come a metà dicembre 2021, mentre il gasolio self service da ieri quota intorno a 1,784 euro come nella settimana dall'8 al 15 febbraio scorso.

 

Consumatori in allerta

«Sono iniziati dal pomeriggio i ribassi dei listini dei carburanti per effetto del decreto del governo - ha confermato il Codacons -. Con estrema lentezza e a macchia di leopardo i listini della verde si sono attestati attorno a 1,77 euro al litro in numerose città, mentre il diesel viene venduto in media a 1,74».

 

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L'associazione intende continuare a monitorare nei prossimi giorni l'andamento dei carburanti e per questo invita i cittadini a segnalare i distributori che non hanno adeguato i listini e che praticano prezzi superiori ai 2 euro al litro.

 

«I ribassi registrati oggi sono stati in ogni caso tardivi - ha dichiarato il presidente Carlo Rienzi - perché andavano applicati già all'apertura degli impianti, e il mancato adeguamento immediato dei listini è costato milioni di euro agli italiani».

 

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«La nostra - ha segnalato ieri durante il suo intervento alla Camera il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani - è la più grossa riduzione dei prezzi fatta in Europa. Il problema è che i listini erano saliti talmente tanto che l'incidenza percentuale di questo taglio alla fine è relativa».

 

Due navi per rigassificare

Durante l'informativa urgente sul rincaro dei prezzi dell'energia, che a grandi linee ha ricalcato quella della settimana scorsa in Senato, il titolare del Mite ha poi annunciato di aver dato ieri incarico ufficiale alla Snam di acquistare una Fsru, una nave da rigassificazione, e di noleggiare una seconda unità.

 

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Si tratta, ha spiegato, «di infrastrutture che saranno oggetto di un prossimo Dpcm di identificazione come impianti strategici» che consentiranno all'Italia di creare «nuova capacità di rigassificazione su unità galleggianti ancorate in prossimità di porti e che nel giro di 12-18 mesi dall'ottenimento delle autorizzazioni potrebbero fornire da 16 a 24 miliardi di metri cubi di gas».

 

Tornando ai carburanti è previsto che la riduzione delle accise duri fino al 30 aprile. Ma fino a fine anno le aliquote potranno essere rideterminate senza ricorrere ad un nuovo decreto legge, ma sarà sufficiente un provvedimento ministeriale, «uno strumento più agile - ha spiegato la sottosegretaria al Tesoro Maria Cecilia Guerra - che si può azionare in tutti i casi in cui i prezzi dei carburanti portano su il gettito Iva che può essere usato per ridurre le accise».

 

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I controlli su chi specula

Oltre a questo nel nuovo decreto sono state introdotte specifiche norme per verificare che le società petrolifere applichino a pieno i nuovi sconti fiscali e sui depositi di stoccaggio (in modo da evitare manovre speculative) con nuovi poteri attribuiti all'Antitrust e Garante dei prezzi e la possibilità di usare per i controlli gli uomini della Guardia di Finanza.

 

La stessa Finanza che su incarico della Procura di Roma effettua gli accertamenti su quelle «inaccettabili speculazioni» che Cingolani aveva denunciato la settimana scorsa.

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