ricchi lasciano la gran bretagna

ANCHE I RICCHI MIGRANO – MIGLIAIA DI PAPERONI SONO PRONTI A SFANCULARE REGNO UNITO E CINA PER VOLARE IN EMIRATI ARABI, STATI UNITI, SINGAPORE, CANADA, AUSTRALIA E ITALIA – SECONDO L'HENLEY PRIVATE WEALTH MIGRATION REPORT, 9500 MILIONARI ABBANDONERANNO LA GRAN BRETAGNA DOPO L’ANNUNCIO DI UN AUMENTO DELLA TASSAZIONE SUI PIÙ RICCHI – UN’EMORRAGIA SUPERATA SOLO DALLA CINA CHE PERDE 15200 RICCONI CHE…

Estratto dell'articolo di www.repubblica.it

 

ricchi lasciano la gran bretagna 3

Anche i ricchi migrano e a quanto pare voltano le spalle a Regno Unito e Cina in favore di destinazioni quali Emirati Arabi, Stati Uniti, Singapore, Canada, Australia. E anche Italia. E’ questo il bilancino della capacità “netta” di attrarre ricchissimi, ovvero il saldo tra migrazioni in entrata e uscita dal Paese.

 

A tracciarlo è il nuovo rapporto sulle intenzioni migratorie dei ricchi del mondo, l'Henley Private Wealth Migration Report, redatto dalla società di consulenza in materia di migrazione Henley & Partners. Ne viene fuori – sintetizza la Bloomberg – che il Regno Unito rischia di subire l’emorragia di 9.500 milionari quest'anno, il doppio del 2023. Un dato superato soltanto dal -15.200 atteso per Pechino.

 

ricchi lasciano la gran bretagna 1

[…] Non è forse un caso che questo dato che segnala la fuga dei grandi patrimoni dalla Gran Bretagna arrivi mentre il Paese si prepara alle urne anticipate e il partito laburista – lanciato verso la vittoria a vedere tutti i sondaggi – ha in agenda un aumento della tassazione sui più ricchi. Ma non è neanche un trend che comincia oggi, questo: dal 2017 in avanti, ovvero da quando si è materializzato lo spettro e poi la concretezza di Brexit, Londra ha perso oltre 16mila ricchi.

 

ricchi lasciano la gran bretagna 2

Ben il 7% dei Paperoni che conta di spostarsi quest’anno, dice il rapporto, lo farà lasciandosi la City e il Tamigi alle spalle […]

Se a pesare dall’addio al Tamigi sono soprattutto le prospettive di stretta fiscale, secondo il Nikkei l'incertezza sulla traiettoria economica della Cina e le tensioni geopolitiche sono in cima ai pensieri di molti milionari cinesi, che scelgono di conseguenza di lasciare il loro Paese. Beffa per Xi, secondo i ricercatori sarebbero destinati proprio verso gli Stati Uniti. L'anno scorso la Cina ha visto partire 13.800 persone con un elevato patrimonio netto, quest’anno saliranno a 15.200. Altre destinazioni: il Canada e Singapore.

ricchi lasciano la cina 2

 

Ma tra le mete predilette – dei ricchi in genere, non solo dei cinesi – in testa ci sono gli Emirati arabi uniti, che quest'anno attireranno 6.700 Paperoni. Da tempo Paese preferito dai ricchi indiani e del Medio Oriente, il Paese ha accolto migliaia di russi dopo la guerra in Ucraina, dice la Bloomberg. Proprio l’esodo da Mosca è visto in grande frenata: dopo gli 8.500 addii del 2022, causa guerra, quest’anno ci si limiterà a mille.

Nella top ten delle destinazioni di questi grandi Patrimoni c’è anche l’Italia: la stima del report è che ne arrivino 2.200 quest’anno.

 

ricchi lasciano la cina 3

“Molti dei milionari in entrata in Italia si dirigono verso le ricche regioni della Liguria (Riviera) e della Lombardia”, si dice nel focus specifico. Le ragioni? “L'imposta sui beni immobili in Italia è relativamente modesta, pari al 4%, e ciò può contribuire alla recente attrazione di milionari, soprattutto da Paesi ad alta tassazione come il Regno Unito […]”.

ricchi lasciano la cina 1

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…