lula e xi jinping

ECCO UN ALTRO IDOLO "PROGRESSISTA" CHE FA AFFARI CON GLI AUTOCRATI – IL PRESIDENTE BRASILIANO LULA DÀ TUTTA LA COLPA DELLA GUERRA IN UCRAINA AGLI AMERICANI, E, IN VISITA A PECHINO, FIRMA ACCORDI MILIARDARI CON XI JINPING. POI VOLA AD ABU DHABI E PARLA DI “MEDIAZIONE CONGIUNTA” PER RISOLVERE IL CONFLITTO: “L’EUROPA E GLI USA CONTRIBUISCONO ALLA CONTINUAZIONE DELLA GUERRA. SI SIEDANO A UN TAVOLO E DICANO BASTA…” 

 

 

1. UCRAINA: LULA PROPONE MEDIAZIONE CONGIUNTA CON CINA ED EMIRATI

xi jinping accoglie lula a pechino 4

(ANSA-AFP) - Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha annunciato di aver discusso con la Cina e gli Emirati Arabi Uniti una mediazione congiunta nella guerra tra Russia e Ucraina, accusando gli Stati Uniti e l'Europa di prolungare il conflitto.

 

Lula ha parlato durante una conferenza stampa ad Abu Dhabi dopo le visite ufficiali negli Emirati e in Cina, auspicando che questi due Paesi e altri si uniscano a un "G20 politico" per cercare di porre fine alla guerra iniziata con l'invasione russa dell'Ucraina. La guerra è stata causata da "decisioni prese dai due Paesi", ha sottolineato il presidente brasiliano.

 

"Putin non sta prendendo alcuna iniziativa per fermare la guerra, allo stesso modo di Zelensky", ha aggiunto Lula. "L'Europa e gli Usa contribuiscono alla continuazione della guerra. Si siedano ad un tavolo e dicano basta", si è augurato il leader brasiliano.

 

2. LULA DA STAR DEMOCRATICA AD AMICO DEI TIRANNI

xi jinping accoglie lula a pechino 3

Estratto dell'articolo di Daniel Mosseri per “Libero quotidiano”

 

[…] Da che mondo è mondo puntare l’indice contro la Casa Bianca attribuisce al portatore della mano un’aurea di progressismo democratico […]. Ma come ci ha insegnato Quinto Orazio Flacco est modus in rebus, ossia “v’è una misura nelle cose”.

 

Così, criticare gli Usa mentre si è ospiti a Pechino del governo comunista cinese appare di cattivo gusto non fosse altro perché, decaduta la Federazione Russa dal ruolo di superpotenza globale, la Cina di Xi Jinping appare oggi di fatto l’altra sola nazione capace di tenere testa ai cattivissimi yankee.

 

lula e xi jinping

Eppure, per Luiz Inácio Lula da Silva, presidente per la terza volta (non consecutiva) del Brasile, «Gli Stati Uniti devono smettere di incoraggiare la guerra e iniziare a parlare di pace. L'Unione europea deve iniziare a parlare di pace». Parole pronunciate dopo l’incontro con l’imperatore Xi Jinping, anche lui, quando si dice il caso, al terzo mandato (però consecutivo e assegnato non dagli elettori ma dall’Assemblea nazionale del popolo con 2.952 voti a favore, zero astenuti e zero contrari).

 

Ai duri d’orecchi Lula ha ripetuto che per arrivare alla pace «è necessario convincere i Paesi che forniscono armi, che incoraggiano la guerra, a fermarsi». La guerra, in soldoni, non è responsabilità dei russi, che l’hanno scatenata, ma di chi a Occidente sostiene Kiev.

 

xi jinping accoglie lula a pechino 2

In questo Lula dice la verità: se non fosse per il supporto finanziario e militare fornito da Usa, Regno Unito, Germania e a seguire tanti paesi Nato o filo-Nato, la guerra sarebbe finita da un pezzo. E con essa forse anche l’Ucraina, con la metà sudorientale del Paese annessa da Mosca e il resto guidato da un governo filorusso.

 

Al pari di altre nazioni lontane dal Donbass, il Brasile non ha imposto sanzioni alla Russia per aver aggredito l’Ucraina: non lo ha fatto con Jair Bolsonaro né lo farà sotto il progressista Lula. La ragione è semplice: più che al rispetto della legalità internazionale, il Sudamerica guarda allo sviluppo. […] I fertilizzanti servono all’agricoltura e il Brasile, primatista mondiale dello zucchero, della soia, del mais, del caffè e della carne bovina, ha bisogno di azoto, potassio e fosforo. Che siano prodotti in Russia, in Ucraina o in territori della seconda annessi dalla prima, a Lula non fa differenza: l’agricoltura brasiliana non si ferma.

xi jinping accoglie lula a pechino

Di recente lo ha certificato anche l’Istituto nazionale del Brasile per le indagini spaziali (Inpe) secondo cui il ritmo della deforestazione nel paese amazzonico nel primo trimestre dell’anno è stato il peggiore di sempre, nonostante Lula, presidente dallo scorso 1 gennaio, avesse annunciato un’inversione di rotta rispetto al suo predecessore.

 

Per le foreste e il diritto internazionale, Lula, campione di tanti progressisti nostrani e globali, non ha tempo: il presidente ha appena firmato 15 accordi bilaterali con Xi Jinping che coprono ogni possibile settore: dalla lotta alle carestie, alla finanza alla produzione di satelliti. Intese che trasformano in strategico l’asse Brasilia-Pechino, facendo del Sudamerica un’altra zona di influenza della Cina, poco democratica ma portatrice di soldi e sviluppo. Al suo arrivo a Pechino, la Cina ha promosso,Dilma Rousseff, già presidente del Brasile e compagna di partito di Lula, alla guida della Nuova Banca di Sviluppo, braccio finanziario dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).

xi jinping lulaxi jinping accoglie lula a pechino

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