“IL DIRITTO ALL’OBLIO E’ UNA CAGATA” - L’AVVOCATO DANIELE BOCCIOLINI: “HO VISTO IL CASO DI TIZIANA CANTONE: A OGGI LA RIMOZIONE DI CONTENUTI DAL WEB NON ESISTE. HO COMPILATO IL MODULO DI GOOGLE PER FAR TOGLIERE LE FOTO PUBBLICATE DALLE EX DI MASSIMO DI CATALDO. LUI E’ STATO ASSOLTO DA TUTTE LE ACCUSE EPPURE LE IMMAGINI SONO ANCORA LI’...”
“Il Diritto all’oblio è una cagata, chiedetelo a Massimo Di Cataldo”. L’Avvocato Daniele Bocciolini, esperto di questioni legate alla privacy e alla tutela dei minori nonché legale del famoso cantante, è intervenuto ai microfoni di “Legge o Giustizia” su Radio Cusano Campus, la radio dell’università Niccolò Cusano. L’avvocato ha parlato di diritto all’oblio in merito alla vicenda di Tiziana Cantone, la giovane donna che si è tolta la vita, parlando anche del suo assistito.
“Qualche anno fa l’ex compagna di Massimo di Cataldo mise on line delle foto, che ancora si trovano su internet, col suo volto tumefatto, accusando l’ex compagno di averla picchiata. Di Cataldo venne assolto da tutte le accuse ma queste foto ancora circolano. Abbiamo fatto di tutto per farle rimuovere. Ho compilato quel modulo che Google ti propone per rimuovere dei contenuti. Io l’ho fatto ma non è successo nulla. Il diritto all’oblio è una cagata. Ad oggi non esiste la rimozione di queste cose.
Oggi come oggi Massimo di Cataldo è ancora quello che ha picchiato l’ex compagna. Basta digitare il suo nome su internet ed escono ancora quelle foto che non sono assolutamente corrispondenti al vero, altrimenti non sarebbe stato assolto come invece è accaduto.
Quando ho ricevuto Massimo, non stava bene e non stava bene tuttora perché non ha mai ricevuto un ristoro per quella gogna mediatica alla quale è stato sottoposto. Si diceva che era un femminicidio, uno che violentava le donne”. Ancora oggi proliferano video, specialmente tra i minori tipo quello che ha spinto Tiziana Cantone a suicidarsi: “Le scuole ne sono pieni. Capita spesso che mi contattino i presidi della scuole che vengono in possesso di certi video e mi chiedono cosa debbano fare”.