piero amara frank cimini

“IL PROBLEMA È IL SISTEMA CHE FUNZIONA COSÌ" - FRANK CIMINI E IL CASO AMARA: “LE SUE RESPONSABILITÀ SARANNO ACCERTATE ANCHE SE CI VORRANNO ANNI, MA HA INDUBBIE CAPACITÀ DI INTRALLAZZARE TROVANDO UNA SPONDA PERFETTA NEL SISTEMA GIUDIZIARIO. I MAGISTRATI SONO INTERESSATI ALCUNI A FARE AFFARI, ALTRI A FARE CARRIERA E LUI HA AVUTO ANCHE SCAMBI DI FAVORE CON PALAMARA” - “LA CASELLATI NON È INDAGATA, PERÒ..."

Paolo Vites per www.ilsussidiario.net

piero amara 7

 

Torna agli onori delle cronache l’avvocato Pietro Amara, “primula rossa” della corruzione e degli intrallazzi con la magistratura, questa volta raggiunto in carcere, dove si trova, da una ordinanza di custodia cautelare per presunti favori relativi a procedimenti che riguardano l’ex Ilva di Taranto.

 

FRANK CIMINI

Con lui arrestati o indagati una lunga lista di personaggi, tra cui l’ex pm di Trani, Antonio Savasta, l’ex gip Michele Nardi e Filippo Paradiso, funzionario del ministero degli Interni ed ex stretto collaboratore della presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati. “Che Amara sia un abilissimo intrallazzatore capace di fare i suoi interessi lo sapevamo, ma va detto che è un privato cittadino”, ci ha detto Frank Cimini, giornalista che ha lavorato al Manifesto, al Mattino, all’Agcom, a Tmnews.

PIERO AMARA

 

Come corrispondente del Mattino di Napoli ha seguito le cronache di Tangentopoli ed è il fondatore del blog giustiziami “La cosa grave è come questa persona abbia sempre trovato una sponda negli organi di Stato come la magistratura e le procure, che invece hanno utilizzato lui”.

 

Per quanto riguarda il presidente del Senato, ci ha detto ancora Cimini, “non risulta indagata, però anche qui emerge un tipo di rapporti poco chiari, quantomeno dal punto di vista deontologico e morale. Ci sono appoggi, raccomandazioni, e per chi svolge funzioni pubbliche importanti come la seconda carica dello Stato non è una bella cosa”.

 

Nuova ordinanza cautelare per Pietro Amara. Dunque la saga continua.

Il problema sono i meccanismi che ci sono e le volontà politiche. L’esito era scontato.

luca palamara ph massimo sestini

 

Perché?

Perché c’è un problema. Da un lato, Amara pensa di utilizzare le procure per quello che gli conviene, ma essendo un privato cittadino è meno grave di un ufficio pubblico come sono le procure, che pensano di utilizzare lui. Quindi la faccenda si è ingarbugliata non poco e di questo passo rischia di essere sempre peggio.

 

In che senso?

Intanto va detto che Amara è stato arrestato per l’ennesima volta, però continua a non esserci una verifica puntuale dal punto di vista istituzionale sulla faccenda più grossa che ha detto, la loggia Ungheria.

 

Infatti non se ne parla più, come mai?

Noi abbiamo diritto di sapere se questa loggia, di cui facevano parte magistrati, carabinieri, imprenditori, esiste o no. Lui dice che condizionava la vita pubblica. Intanto però Amara è di nuovo agli arresti, ma sulla vicenda di Brescia, dove è stato sentito Paolo Storari, che in pratica ha detto che Davigo si era preso la responsabilità di quelle carte, la cosa è ferma. Cosa è successo?

Maria Elisabetta Casellati

 

Nella nuova inchiesta che riguarda l’ex Ilva sono coinvolti un ex pm e un ex gip. Siamo alle solite? Finirà tutto nel cestino?

Non è la prima volta che emerge un giro d’affari in cui ci sono di mezzo magistrati che inquinano le indagini e quindi per certi versi spaventa il ruolo di Amara, che era già sotto inchiesta e partecipava alle trattative per l’Ilva.

 

piero amara 4

Era considerato il testimone per arrivare alla condanna degli indagati dell’inchiesta Eni-Nigeria. Tutto questo significa che c’è una sistema di anticorpi che non funziona, non solo nella pubblica amministrazione: la cosa enorme è che neanche nella magistratura e nell’ordine giudiziario ci sono delle contromisure preventive.

 

Amara a chi fa capo? Agisce per i propri interessi?

luca palamara

Lui è un signore che fa i suoi interessi, però – ripeto – è un privato cittadino, quindi sono problemi suoi, è inquisito da diverse procure, ma non demorde.

 

Le sue responsabilità saranno accertate anche se ci vorranno anni, ma ha indubbie capacità di intrallazzare trovando una sponda perfetta nel sistema giudiziario. I magistrati sono interessati alcuni a fare affari, altri a fare carriera e lui ha avuto anche scambi di favore con Palamara. Il problema è il sistema che funziona così.

 

È coinvolto anche un ex stretto collaboratore della presidente del Senato. La Casellati perde la speranza di essere eletta presidente della Repubblica?

frank cimini -foto di Giovanni Tagliavini

La Casellati non è indagata, però anche qui emerge un tipo di rapporti quanto meno carente dal punto di vista deontologico e morale. Ci sono appoggi e raccomandazioni, e per chi svolge funzioni pubbliche importanti come la seconda carica dello Stato non è una bella cosa.

 

Poi la signora Casellati è stata anche al Csm. Non è indagata e non lo sarà mai ed è anche giusto, perché da quanto emerso finora non c’è rilevanza penale, però anche questo concorre a produrre questo minestrone rancido. Qui c’è un problema di comportamenti pubblici che lasciano a desiderare, non se ne vede la fine.

MARTA CARTABIA

 

La riforma della giustizia che spinte e controspinte sta subendo?

La riforma ipotizzata da Cartabia non sta in piedi.

 

Perché?

Perché non risolve niente e perché i partiti non sono d’accordo, non si riesce a fare la separazione delle carriere. È vero che i paletti che ci sono adesso sono molto labili rispetto al passato, ma il problema è che questa riforma dovrebbe avere un potente messaggio di tipo culturale.

 

In che senso?

Prendiamo il caso della tragedia del Mottarone. Un pm che secondo il gip ha presentato richieste cautelari fuori dei canoni previsti dalla legge e se li vede respinti ha una reazione di pancia, dicendo: vabbè con il gip non prenderò più il caffè. Questo significa una certa forma mentis di una categoria, dove ognuno pensa ai suoi affari.

PIERO AMARA

 

MARTA CARTABIAfrank cimini a milano

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…