“NISTRI VUOLE PUNIRE TUTTI COLORO CHE HANNO PARLATO” – ILARIA CUCCHI ATTACCA IL COMANDANTE GENERALE DEI CARABINIERI DOPO AVERLO INCONTRATO INSIEME ALLA MINISTRA TRENTA: “DA LUI MI SAREI ASPETTATA NON DICO DELLE SCUSE, MA CERTO NON 45 MINUTI DI SPROLOQUIO CONTRO GLI UNICI TRE PUBBLICI UFFICIALI CHE HANNO DECISO DI ROMPERE IL MURO DI OMERTÀ” – L’IMBARAZZO DELLA MINISTRA DELLA DIFESA: “ERO PRESENTE E…”
Michela Allegri e Valentina Errante per “il Messaggero”
GIOVANNI NISTRI ELISABETTA TRENTA ILARIA CUCCHI
È durissima Ilaria Cucchi. A 24 ore dall' incontro con la ministra della Difesa Elisabetta Trenta e con il comandante generale dei carabinieri, Giovanni Nistri, la sorella di Stefano rompe il silenzio in una conferenza stampa già programmata. E attacca: «Il generale Nistri vuole punire tutti coloro che hanno parlato.
Da lui mi sarei aspettata, non dico delle scuse, perché avrebbe potuto essere troppo imbarazzante, ma certo non 45 minuti di sproloquio contro Casamassima, Rosati e Tedesco, gli unici tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà nel processo dove sono parte lesa».
Un attacco pesantissimo, tanto imbarazzante da far scendere in campo, con un post su Facebook, proprio la ministra: «Il Comandante dell' Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri non ha portato avanti alcuno sproloquio e non ha manifestato nei confronti di nessuno pregiudizi punitivi. Ero presente, se lo avesse fatto sarei intervenuta! Semplicemente, ha rimarcato l' obbligo per tutti i gradi al rispetto delle regole, il che rientra nelle sue prerogative di Comandante».
Ma Ilaria, che davanti ai giornalisti aveva profuso parole di stima per la Trenta, torna a ribattere: «Prendo atto delle dichiarazioni della ministra. Posso solo dire che le confermo tutta la mia gratitudine e stima, come anche ribadito durante la nostra lunga conversazione telefonica ieri sera, e comprendo il suo imbarazzo. Mi dispiace ma non potevo tacere».
E proprio mentre monta l' ennesima polemica, in procura per oltre sette ore, il pm Giovanni Musarò, titolare del fascicolo per falso e soppressione di atti nei confronti dei carabinieri, ha interrogato, per oltre sette ore, Massimiliano Colombo, il comandante della stazione di Tor Sapienza indagato e perquisito nei giorni scorsi. L' obiettivo della procura è stabilire chi, nella gerarchia dell' Arma, abbia dato l' ordine di modificare gli atti e nascondere le prove del pestaggio.
BOTTA E RISPOSTA
Provocano una serie di reazioni a catena le dichiarazioni di Ilaria che, insieme all' avvocato Fabio Anselmo, e al senatore Luigi Manconi, ribadisce «stima, amore e fiducia», nei confronti dell' Arma, ma torna a porre interrogativi sulla drammatica vicenda che vede lei e la sua famiglia protagonisti.
«Nistri ha annunciato procedimenti disciplinari nei confronti dei carabinieri che hanno rotto il muro di omertà, ma non ha mai detto nulla contro i post infamanti e violenti partoriti da pagine di Fb e troll in gran parte gestiti da appartenenti a polizia e carabinieri». Il dubbio, rispetto alla fermezza annunciata da Nistri, riguarda anche la posizione di Roberto Mandolini, sul banco degli imputati con le accuse di falso e calunnia per avere coperto i responsabili del pestaggio e testimoniato contro gli agenti penitenziari, ma ancora al suo posto.
La reazione non arriva solo dalla ministra. Interviene anche Eugenio Pini, avvocato di Francesco Tedesco, il carabiniere, imputato per l' omicidio preterintenzionale di Cucchi, che ha accusato i colleghi Raffaele D' Alessandro e Alessio Di Bernardo del pestaggio. «Se le parole riferite da Ilaria Cucchi sul comandante Nistri fossero confermate - commenta - si tratterebbe di un' anticipazione illegittima e ingiustificata oltre che lesiva e dannosa per il mio assistito».
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