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CARNE AL FUOCO PER SALVINI - IN PROVINCIA DI BRESCIA, TRE LADRI, FORSE DELL’EUROPA DELL’EST, RIDUCONO IN FIN DI VITA UN 36ENNE A COLPI DI CACCIAVITE - IL RAGAZZO AVEVA PROVATO A INSEGUIRLI DOPO CHE I TRE SI ERANO INFILATI NELL’APPARTAMENTO DEL PADRE E AVEVANO PROVATO A FORZARE LA CASSAFORTE
Lilina Golia per il “Corriere della Sera”
Francesco, chiamato dal padre che ha trovato i ladri nel suo appartamento, esce di casa di corsa. Cristina, la moglie, lo segue a ruota. Pochi secondi e si consuma la tragedia. Il marito è a terra, agonizzante, non si muove, non risponde. Ha un profondo taglio alla testa, perde molto sangue. È stato colpito con un cacciavite. Lei però mantiene la lucidità necessaria per prestare i primi soccorsi al marito. Massaggio cardiaco, respirazione bocca a bocca.
Continua così per lunghi minuti, fino a quando arrivano gli operatori del 118, chiamati dai vicini che hanno assistito alla coda della breve colluttazione con i ladri, inseguiti dal padre, Giancarlo e dallo zio Ignazio. I banditi fuggono a mani vuote. Lasciano Francesco a terra in fin di vita. Gli abitanti di via Petrarca a Ghedi, nel Bresciano, sono storditi. Francesco intanto viene ricoverato nella casa di cura Poliambulanza di Brescia, lo portano in sala operatoria. Ieri pomeriggio le sue condizioni hanno fatto registrare un lieve miglioramento, ma, fa sapere la moglie, «la situazione è grave, la prognosi riservata e i medici non si sbilanciano».
In ospedale, a Montichiari, finiscono anche lo zio e il padre, 66 e 71 anni. Hanno qualche contusione, ma soprattutto sono sotto choc. La famiglia Scalvini, titolare di un'azienda di impianti elettrici e idraulici, adesso vive con la speranza di riportare a casa Francesco, 36 anni.
Sua moglie, Cristina Tocchella, psicologa, gli rimane accanto, mentre i carabinieri cercano di risalire ai colpevoli e a quell'automobile chiara - già notata in paese l'altro pomeriggio - sulla quale sono fuggiti i tre ladri, che potrebbero essere originari dell' Est Europa e, forse, autori di altri colpi messi a segno a Ghedi. È ora di cena quando la banda, con una scala rimediata tra le attrezzature dell'azienda degli Scalvini, arriva alla finestra del primo piano della palazzina. I tre entrano dalla finestra e cominciano a rovistare nelle stanze dell'appartamento di Giancarlo.
Trovano la cassaforte e per tentare di aprirla usano un trapano. Ignazio, che vive al piano superiore, sente il rumore e con Giancarlo scende a vedere cosa succede, ma la porta è bloccata. Insieme lanciano l'allarme e avvertono Francesco. A quel punto però i ladri decidono di mollare tutto e scappano dalla stessa finestra dalla quale erano entrati.
In strada cerca di sbarrargli il passo Francesco, ma per tutta risposta uno dei tre lo colpisce con violenza alla testa, con un oggetto appuntito, forse un cacciavite. I carabinieri stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza del paese, ma anche quelle dei caselli autostradali vicini, analizzando le riprese dei Telepass. In tutto il Bresciano è scattata la caccia all' uomo, ma al momento dei tre rapinatori ancora nessuna traccia.