INCHIESTA A OROLOGERIA? - NEL MOVIMENTO CINQUESTELLE È CACCIA ALLA TALPA (QUALCUNO CHE NON E’ STATO RICANDIDATO?) CHE HA FATTO SCOPPIARE LO SCANDALO DEI RIMBORSI MA C'È CHI ACCUSA I SERVIZI SEGRETI - IL SENATORE GRILLINO PETROCELLI IMMAGINA CHE DIETRO CI SIA LA MANINA DI BERLUSCONI: “VUOLE TOGLIERCI VOTI”
Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
filippo roma delle iene becca carlo martelli
Buona parte della simbologia su cui è stato edificato l'ormai monumentale castello politico dei 5 Stelle - l' azione purificatoria e redentrice dell' homo novus , il Parlamento come «scatoletta di tonno» da aprire, la rivolta della maggioranza silenziosa contro le «caste» - si basa sull'assunto del «potere come male». Ma mai come nella saga più recente del Movimento il potere ha assunto tinte così shakespeariane. L'invocata trasparenza ha finito per mostrare il fianco all' altro lato della medaglia: le lotte sotterranee, gli intrighi, i complotti e i complottismi.
Rimborsopoli è esemplare di questo rovesciamento delle ambizioni, con Carlo Martelli che si ritrova vittima dell' eterogenesi dei fini: il suo voler essere il più virtuoso lo trasforma in un traditore. Ma Rimborsopoli è soprattutto il terminale di un bivio, che porta da una parte a individuare la matrice delle denunce, con relative espulsioni, in una lotta di potere interna, dall' altra ad additare il nemico esterno.
La questione è, insomma, se a far scoppiare lo scandalo denunciato dalle Iene , sia stata una talpa interna, una gola profonda - sintomo di un male oscuro strutturale e in qualche modo fisiologico - oppure se sia stata una «manina» che arrivava da fuori, un agente patogeno esterno, pronto a spingere il Movimento nel burrone, a pochi passi dalle urne.
Il testimone del program ma televisivo si proponeva, anonimamente, come un ex del Movimento che si è sentito tradito. Per Dino Giarrusso, che ha lavorato fino a pochi giorni fa, «la gola profonda voleva far del male al Movimento a poche settimane dalle urne».
La vendetta di un espulso? I sospetti dilagano.
Nei 5 Stelle è caccia alla talpa. Vito Petrocelli, che per un solo voto delle Parlamentarie è diventato capolista e sarà ancora senatore, non ha dubbi: «Secondo me c'è la mano del Caimano. È chiaramente nello stile della banda di Berlusconi. Vuole rosicchiarci voti, perché ha visto che i sondaggi non ci stanno penalizzando e ha visto in bilico i collegi del Sud. Per questo ha mosso le sue televisioni e i suoi giornali». Qual è la verità? C' è un burattinaio, un grande vecchio?
C'è la manina di un singolo «hater» o la mano di Berlusconi? «Altro che manina, io qui ci vedo la manona dei servizi - alza il tiro Mario Giarrusso -. Sono 5 anni che pestiamo i piedi a gente pericolosa. E uno qualunque non poteva avere accesso a quei dati. I servizi, com'è noto, sono in mano al ministero dell' Interno, che è del Pd. Il Copasir dovrebbe convocare il ministro Minniti e chiedergli spiegazioni».
Mario Giarrusso va oltre, nella sua personalissima ricostruzione: «Sono preoccupato perché a noi ci buttano addosso la stampa, visto che non ci possono ricattare, ma chissà quanti altri, invece, sono sotto scopa. Di qui al 4 marzo ne vedremo di tutti i colori. Ci sarà un' escalation. Quelli non mollano il potere così facilmente». È preoccupato anche lei per la tenuta democratica del Paese?
«Sì. E vorrei evitare di vedere tornare un' altra volta gli anni 70». Foschi presagi, quelli di Giarrusso. Che, come molti dirigenti, disegna un Movimento immune da colpe e sotto attacco dal Sistema. Ma non tutto torna in questa ricostruzione autoassolutoria. C' è il caso di David Borrelli, per esempio.
Uno che parlava due volte al giorno con Casaleggio e che per anni ha avuto le chiavi del potere e dei segreti del Movimento. Le sue dimissioni sono state finte e lui stesso ha negato di aver parlato di motivi di salute. Perché, dunque, è stato «dimissionato»? Sulla sua figura si addensano molti sospetti, legati alle sue attività economiche e alle ambizioni personali. Nessuno nel Movimento vuole indagare su di lui, sui motivi del suo abbandono.
Perché? Un silenzio inspiegabile. Se non con l'eterno ritorno della storia e della politica, intesa come lotta di potere.