napoli - operai segregati nel caveau per sfuggire ai controlli

INCREDIBILE A NAPOLI! - 43 OPERAI ITALIANI SONO RIMASTI SEGREGATI PER SEI ORE IN UN CAVEAU, SENZA ARIA NÉ SERVIZI IGIENICI, DAL TITOLARE DELL'AZIENDA DOVE LAVORAVANO IN NERO, PER SFUGGIRE AI CONTROLLI - IL GRUPPO, CHE REALIZZA ACCESSORI PER I BRAND DEL LUSSO, FACEVA LAVORARE I POVERI DISGRAZIATI PER 9 ORE AL GIORNO PER 500 EURO AL MESE - IL TITOLARE È STATO ARRESTATO CON LE ACCUSE DI SFRUTTAMENTO DEL LAVORO E SEQUESTRO DI PERSONA - SEQUESTRATI IL LABORATORIO E LE ATTREZZATURE (DEL VALORE DI CIRCA 2,5 MILIONI DI EURO) - ELEVATE SANZIONI PER 600MILA EURO…

Anna Paola Merone per il “Corriere della sera”

 

NAPOLI - OPERAI SEGREGATI NEL CAVEAU PER SFUGGIRE AI CONTROLLI

Sono rimasti segregati per sei ore in un caveau, senza aria né servizi igienici. Quarantatré operai italiani sono stati imprigionati in una stanza blindata dal titolare dell' azienda dove lavoravano in nero, per sfuggire ai controlli. Due giorni fa alla Moreno di Melito, a pochi chilometri da Napoli, sono arrivati i militari del Nucleo antisofisticazione per compiere verifiche su una mensa, risultata poi inesistente: in tutta fretta la maggior parte degli irregolari, molti dei quali destinatari del reddito di cittadinanza, è stata spinta dietro una porta blindata. I carabinieri hanno trovato al lavoro solo 35 operai, quattordici dei quali in nero. Irregolari che probabilmente non avevano fatto in tempo a nascondersi.

 

NAPOLI - OPERAI SEGREGATI NEL CAVEAU PER SFUGGIRE AI CONTROLLI

Ma i conti non tornavano. L' azienda - che realizza accessori per i brand del lusso internazionale - aveva una mole di commesse corposa, una gran quantità di pelli, borchie, fibbie. Troppo per così pochi dipendenti. Per 6 ore controlli e perquisizioni sono andati avanti fino a quando, dietro una pesante porta blindata, sono stati ritrovati i 43 «clandestini», fra cui una donna incinta visibilmente provata dalle ore di segregazione e due minori.

 

In tutto è risultato che in azienda erano impiegati 78 dipendenti, di cui solo ventuno assunti regolarmente. Gli altri 57 lavoravano senza contratto per 9 ore al giorno per una paga quotidiana di 20 euro. Nessuno percepiva più di 500 euro al mese.

Il titolare dell' azienda è stato arrestato, ed è ai domiciliari, con le accuse di sfruttamento del lavoro, sequestro di persona e intermediazione illecita. Sono stati sequestrati il laboratorio e le attrezzature - valore di circa 2,5 milioni di euro - e sono state elevate sanzioni per 600mila euro.

 

NAPOLI - OPERAI SEGREGATI NEL CAVEAU PER SFUGGIRE AI CONTROLLI

Il colonnello Vincenzo Maresca, comandante dei Nas di Napoli, racconta una storia di miseria, sopraffazione, di lavoratori schiacciati da logiche illegali e comunque conniventi e disposti a truffare lo Stato. E di ore di segregazione dietro una porta blindata, in una stanza dove sono custoditi i rotoli di pelle di rettile e i tagli di tessuti pregiati dei marchi del lusso, destinati a diventare pochette, borse da copertina e décolleté.

 

«Ho sbagliato» ha detto ai militari l' imprenditore, il cui arresto è stato chiesto dalla Procura di Napoli Nord - guidata da Francesco Greco, che coordina le indagini - e convalidato dal gip. Le indagini proseguiranno per accertare anche tutti gli illeciti relativi al fraudolento percepimento del reddito di cittadinanza da parte di alcuni dipendenti trovati nel caveau e portare alla luce altri fenomeni di caporalato. La Finanza ad Aversa in un calzaturificio ha trovato 4 lavoratori in nero ed evidenziato la totale assenza di allacci alla rete elettrica: la corrente veniva rubata con un magnete e i rifiuti smaltiti illegalmente. Walter Schiavella al vertice di Cgil Napoli annuncia un corteo contro il lavoro nero e chiede controlli serrati.

NAPOLI - OPERAI SEGREGATI NEL CAVEAU PER SFUGGIRE AI CONTROLLI

 

L'uomo alla guida della Moreno confezioni, azienda da anni impegnata nella realizzazione di accessori di lusso, è subentrato al padre alla guida dell' attività. E il legame con i brand del lusso è molto solido. L'azienda è sempre stata considerata affidabile ed esperta e offriva una serie di garanzie alle griffe con le quali aveva rapporti, considerate sufficienti per portare avanti un rapporto di lavoro con maison che adesso potrebbero decidere di rescindere ogni rapporto. Le aziende cui fanno riferimento i marchi d' alta moda richiedono infatti situazioni trasparenti e lavoratori «in chiaro», preferibilmente italiani - per questo tanti si rivolgono agli opifici napoletani, che non impiegano manodopera cinese - e laboratori a norma di legge.

NAPOLI - OPERAI SEGREGATI NEL CAVEAU PER SFUGGIRE AI CONTROLLI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…