domenico arcuri con la mascherina calata sotto il naso

ARCURI DECADENCE - SILURATO DAL RUOLO DI COMMISSARIO ALL’EMERGENZA, INDAGATO PER LA FORNITURA DI MASCHERINE, ORA DOMENICO ARCURI RISCHIA ANCHE LA POLTRONA A INVITALIA - LA SOCIETÀ È FUNESTATA DA COSTOSE GRANE LEGALI (73 CAUSE PER UN VALORE DI 8,7 MILIONI DI EURO) - I RUMORS SU UN ATTRITO CON BERNARDO MATTARELLA, AMMINISTRATORE DELEGATO DI MEDIOCREDITO CENTRALE…

domenico arcuri

Fabio Amendolara per “la Verità”

 

Un paio di inchieste giudiziarie imbastite dalle Procure di Roma e di Gorizia hanno portato alla luce tutte le falle dell' ufficio da commissario straordinario, creato con spavalderia da Domenico Arcuri, che, accecato dalla sua esibizione di muscoli per i superpoteri che gli aveva conferito Giuseppe Conte, ha preso scivoloni che gli sono costati il posto.

 

domenico arcuri

Dopo aver comprato mascherine cinesi che, si è scoperto, erano pure parzialmente fallate ma che hanno arricchito i mediatori (uno dei quali, Mario Benotti, è risultato essere un suo contatto), ha preso una tranvata con l' app Immuni, affidata con una procedura lampo che ha escluso, non si sa perché, un' altra applicazione per smartphone consigliata dalla task force.

 

Anche per le siringhe da vaccino luer lock, che tanto propagandava, il boiardo sembra aver dato mostra di essere avvezzo al pasticcio: il loro acquisto non era stato raccomandato dalle case farmaceutiche e, si è scoperto, erano le più care e difficili da reperire. Per non parlare dell' arrischiata impresa dei padiglioni-primula, i chioschi da 409.000 euro l' uno per le vaccinazioni progettati dall' archistar Stefano Boeri, che lo smargiasso venuto da Invitalia pensava di finanziare con una raccolta fondi rivolta a chi avrebbe voluto «adottare» uno dei punti vaccinali.

DOMENICO ARCURI

 

Ovviamente è stato un fiasco anche quello. Ma a far traballare la poltrona di Mr Invitalia, all' epoca innalzato sugli scudi da una cordata Conte-dalemiana (nonostante nel curriculum di Arcuri pesasse già una sonora bocciatura della Commissione europea, che nel 2012 segnalava gravi carenze e criticità nella gestione degli interventi finanziati dal Pon Ricerca e competitività) che sembra far storcere il naso al presidente Mario Draghi, sono anche alcuni caotici dossier per il rilancio industriale.

 

luigi di maio domenico arcuri fabrizio palermo

Senza andare troppo indietro, e rivangare di quando Arcuri lavorò al rilancio del sito ex Fiat di Termini Imerese, affidandolo a un' azienda i cui dirigenti sono finiti nei guai per aver distratto i fondi, basta prendere il dossier sull' Ilva: più passa il tempo e più prende le sembianze di un mappazzone. Arcuri, con il progettato ingresso dello Stato nella compagine dell' acciaieria e un piano di rilancio mai chiarito fino in fondo, già si vedeva seduto sul trono.

 

Ma il governo uscente non ha fatto in tempo a firmare il decreto che gli avrebbe regalato l' ulteriore carica e i 400 milioni di euro annunciati a dicembre per completare l' operazione non sono stati scuciti. E ora che il ministro dello Sviluppo economico è Giancarlo Giorgetti, che sceglierà i nomi del cda dell' Ilva, le voci di corridoio sul siluramento di Arcuri si sono fatte insistenti.

 

domenico arcuri 1

Quella dell' Ilva, però, non è l' unica grana che ottenebra Arcuri, alle prese, come ha svelato qualche settimana fa Panorama, con un contenzioso monstre che faldone dopo faldone sta opprimendo Invitalia e le sue partecipate con cifre a nove zeri. Per il solo contenzioso giuslavoristico, che Invitalia con la consueta spocchia descrive nei bilanci come «fisiologico e marginale», si contano, al 2020 (ovvero quando i giudici della Corte dei conti hanno chiuso il loro report), ben 73 cause, per un valore complessivo di 8,7 milioni di euro.

Ovviamente, nonostante le ottimistiche previsioni, Mr Invitalia è stato costretto ad accantonare fondi per il rischio. Il valore delle cause civili è stimato in 3,1 miliardi di euro. Alcune vanno avanti da anni. E a quelle si sommano le pratiche più recenti.

 

BERNARDO MATTARELLA

Solo nel 2018, i fascicoli aperti, che riguardano le misure d' investimento gestite direttamente da Invitalia, ammontano a 152 milioni di euro. E ora che i rumors su un attrito anche con Bernardo Mattarella, amministratore delegato di Mediocredito Centrale (società partecipata da Invitalia, con la quale è stato gestito il salvataggio della Banca popolare di Bari), si fanno insistenti, Arcuri, da ex maestro della pandemia, potrebbe presto ritrovarsi a traballare anche sul trono ormai sghembo di Invitalia.

Ultimi Dagoreport

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 82ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA C'E' UNO SPOIL SYSTEM RADICALE E IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA DAL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...