abu mazen benjamin netanyahu yoav gallant

ISRAELE NON SI FERMA (ALLA FACCIA DI BIDEN) – IL MINISTRO DELLA DIFESA, YOAV GALLANT, ANNUNCIA CHE “ALTRE TRUPPE ENTRERANNO A RAFAH” – IL GOVERNO È SPACCATO SUL POST-GUERRA: NETANYAHU VUOLE IL CONTROLLO MILITARE DELLA STRISCIA, GALLANT SI OPPONE: “DEVE ESSERE CREATA UN’ALTERNATIVA AD HAMAS”. IL PROGETTO È AFFIDARE IL POTERE A UN GRUPPO DI UOMINI DI FATAH “AFFIDABILI” – IL PRESIDENTE PALESTINESE, ABU MAZEN, ACCUSA HAMAS: “HA DATO PRETESTI A ISRAELE PER ATTACCARE GAZA” – LA PARTITA DI AL SISI, CHE NON VUOLE PERDERE IL LUCROSO CONTROLLO DEL VALICO DI RAFAH

abu mazen 3

1 . ABU MAZEN ACCUSA HAMAS, 'HA DATO PRETESTI A ISRAELE'  

(ANSA-AFP) - Il presidente palestinese Abu Mazen ha accusato Hamas di aver dato dei "pretesti" ad Israele per attaccare Gaza durante il vertice della Lega Araba che si è aperto oggi a Manama, in Bahrein.

 

2. GALLANT, 'ALTRE TRUPPE ENTRERANNO A RAFAH'

(ANSA) - "Altre truppe" entreranno a Rafah. Lo ha annunciato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant aggiungendo che "l'operazione si intensificherà". Gallant - che ha parlato dall'area di Rafah - ha ricordato che "la fazione islamica non ha truppe di riserva, non ha scorte di approvvigionamento e non ha la capacità di curare i terroristi che prendiamo di mira".

Lloyd Austin Yoav Gallant

 

"Il risultato - ha aggiunto - è che stiamo indebolendo Hamas". "Mi trovo ora nella zona di Rafah dopo aver incontrato il capo del comando meridionale, i comandanti della divisione 162, della brigata 84, della brigata 401 e dei vigili del fuoco. Tutte le nostre truppe - ha detto ancora - stanno lavorando in modo straordinario. Centinaia di obiettivi terroristici sono già stati colpiti e le nostre forze stanno manovrando nella zona".

 

3 - ISRAELE AVANZA NEL SUD DELLA STRISCIA MA IL GOVERNO SI SPACCA SUL DOPOGUERRA

Estratto dell’articolo di F. Caf. per “la Repubblica”

 

benjamin netanyahu yoav gallant benny gantz

Le tensioni sulla strategia per il giorno dopo a Gaza che hanno marcato il giorno dell’Indipendenza e quelle del ricordo qui in Israele sono esplose allo scoperto ieri sera, quando il ministro della Difesa Yoav Gallant ha chiesto al premier Benjamin Netanyahu di prendere posizione pubblicamente contro un controllo militare israeliano della Striscia di Gaza. «Deve essere creata un’alternativa al governo di Hamas. Ogni indecisione danneggia i progressi militari», ha detto.

 

Gallant è poi andato avanti ricordando di aver promosso sin dall’inizio del conflitto un’amministrazione alternativa per la Striscia, in mano ai palestinesi – il riferimento è al piano di formare un gruppo di uomini di Fatah selezionati dal responsabile dei Servizi segreti dell’Autorità nazionale palestinese Majed al Farraj – ma di «non aver ricevuto risposta».

 

JAKE SULLIVAN YOAV GALLANT

Parole che hanno ricevuto una replica durissima da Netanyahu, il quale già poco più di un anno fa, nel mezzo delle proteste contro la riforma giudiziaria, aveva tentato di licenziare Gallant: «Finché Hamas resta a Gaza, nessun altro governerà la Striscia: certamente non l’Anp. Non sono disposto a passare da Hamastan a Fatahstan», ha sostenuto (e ieri sera anche il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh ha escluso categoricamente la disponibilità dei jihadisti a farsi da parte nel futuro governo di Gaza).

 

Dietro ai contendenti, i due campi che si confrontano nel governo: i ministri di estrema destra Ben Gvir e Smotrich, che chiedono la rimozione del ministro. L’ex capo dell’opposizione e ora membro del governo di unità nazionale Benny Gantz, che lo appoggia: «Ha detto la verità». […]

 

4 - IL VALICO CON L’EGITTO E LE MOSSE DI AL SISI

Estratto dell’articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

al sisi

Da giorni, ormai, il copione diplomatico tra Israele e l’Egitto è lo stesso: accusarsi a vicenda della chiusura del valico di Rafah. La vista dei carri armati israeliani che rimpiazzavano la bandiera palestinese con quella israeliana, a pochi metri dal territorio egiziano, in una zona considerata smilitarizzata del 1979 non è stata accolta con piacere al Cairo, sebbene sia difficile pensare che tutto ciò sia avvenuto senza che le autorità egiziane siano state informate in anticipo.

 

D’altro canto gli israeliani, dietro le dichiarazioni, hanno nascosto a fatica un forte disappunto per l’utilizzo dell’Egitto da parte degli Stati Uniti come paravento di decisioni sgradite a Israele ma considerate necessarie da Washington per arrivare a una tregua. E non hanno certo apprezzato la decisione del presidente Abdel Fattah Al Sisi di sostenere il Sudafrica nella richiesta alla Corte dell’Aja di procedere per genocidio contro Israele.

 

TANK ISRAELIANI AMMASSATI VICINO AL VALICO DI RAFAH

La tensione è salita, tanto che martedì il Wall Street Journal ha citato funzionari egiziani che spiegavano come il Cairo stia prendendo in considerazione un declassamento dei rapporti bilaterali con Israele, compreso il ritiro del loro ambasciatore. E questo è comprensibile anche alla luce di un dato: al governo Al Sisi interessa non perdere il lucroso controllo dei passaggi dei palestinesi dal valico di Rafah .

 

[…] Al Sisi deve evitare che la causa palestinese infiammi troppo i cuori in Egitto per non fomentare la crescita di un nemico, i Fratelli musulmani, che gli stessi Usa temono. Inoltre il generale ha tutto da guadagnare da una tregua tra Israele e Hamas per consolidare il suo ruolo di attore regionale. Se ci riuscirà sarà il risultato finale a sancirlo.

 

VALICO DI RAFAH

Ma c’è un dato di realtà che non va mai dimenticato. La partita sul valico di Rafah e sugli aiuti umanitari, come già successo su altri confini in primis quello siriano, presenta il conto più salato ai civili. Un quadro che avrà conseguenze nefaste per tutti, in Medio Oriente e in Occidente.

militari egiziani al valico di Rafahabdel fattah al sisi

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…