ITALIA A UN BINARIO MORTO – LA MORTE DI ATTILIO FRANZINI, OPERAIO SCOMPARSO IERI MENTRE LAVORAVA SULLA LINEA BOLOGNA-VENEZIA, È L’ULTIMA PROVA CHE LA RETE FERROVIARIA ITALIANA È INGOLFATA. CI SONO TROPPI CANTIERI E POCHI LAVORATORI SPECIALIZZATI: IL DEDALO DI SUBAPPALTI RENDE DIFFICILE STABILIRE RESPONSABILITÀ ED EFFETTUARE CONTROLLI – IL CASO DEL “CHIODO” CHE HA PARALIZZATO L’INTERA RETE E LE INTERRUZIONI DI LINEA SEMPRE PIÙ FREQUENTI - L'AD DI FS, DONNARUMMA: "A BREVE CI SARÀ UN ADEGUAMENTO DEI NODI DI RETE"
DONNARUMMA, A BREVE ADEGUAMENTO NODI PRINCIPALI DI RETE
stefano donnarumma al forum di cernobbio
(ANSA) - "Mi è stato garantito che in pochi giorni tutti gli impianti dei nodi principali di rete verranno adeguati". Lo annuncia l'a.d di FS Stefano Antonio Donnarumma su Linkedin .
"Questa mattina, insieme ai colleghi di FS, RFI, Trenitalia, abbiamo effettuato un sopralluogo alla cabina elettrica che alimenta gli impianti di circolazione del Nodo di Roma.I dirigenti preposti e i tecnici dedicati alla gestione degli impianti hanno illustrato all'AD di RFI e al sottoscritto la catena di eventi che ha causato il malfunzionamento.
BLOCCO TRENI A TERMINI - VIGNETTA BY OSHO
Effettivamente poco prevedibile, ma comunque evitabile adottando dispositivi tecnologicamente più avanzati e procedure ancora più efficaci. Li ho tranquillizzati, vedendoli sinceramente dispiaciuti. Ora, imparata una nuova lezione, mettere subito in atto le misure correttive e andare avanti ad alta velocità!"
OPERAIO INVESTITO DA TRENO, SI SENTONO ANCORA I TESTIMONI
(ANSA) - Prosegue da parte della polizia ferroviaria, coordinata dalla Procura di Bologna, l'audizione di testimoni per chiarire quanto successo ieri, alle 4.40 del mattino, quando l'Intercity Notte Roma-Trieste ha investito e ucciso l'operaio Attilio Franzini di Formia (Latina) a San Giorgio di Piano.
ATTILIO FRANZINI L OPERAIO MORTO LUNGO I BINARI DELLA LINEA FERROVIARIA BOLOGNA PADOVA
Il 47enne lavorava per la ditta Salcef, con sede a Roma, incaricata da Rfi di lavori da manutenzione sulla linea ferroviaria, tra Castelmaggiore e San Pietro in Casale. Poco prima dell'incidente Franzini era impegnato al lavoro insieme ad una quindicina di colleghi della stessa azienda, all'interno di un cantiere che interessava, spiega la polizia, l'intero fascio binari della stazione di San Giorgio. Sono in corso gli accertamenti per ricostruire la dinamica del fatto e per accertare eventuali responsabilità. (ANSA).
OPERAIO INVESTITO DA TRENO, MARTEDÌ SCIOPERO E PROTESTA
(ANSA) - Per rispondere alla morte di Attilio Franzini, 47enne operaio investito e ucciso da un treno alle 4.30 di ieri, 4 ottobre, a San Giorgio di Piano, i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Bologna proclamano, con le categorie di riferimento, uno sciopero di due ore, alla fine di tutti i turni e orari di lavoro, per martedì 8 ottobre 2024, per manutenzioni ferroviarie, per il settore edile e metalmeccanico.
Alle 17 di quel giorno è convocato un presidio davanti alla stazione di Bologna. "Il lavoratore investito dal treno, dipendente dell'azienda Salcef, addetto in appalto ad attività di manutenzione ferroviarie per conto di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) sembra fosse assunto con contratto metalmeccanico. Anche per questo incidente auspichiamo che le indagini avviate dalla magistratura in queste ore per omicidio colposo portino a chiarire quanto avvenuto", dicono i sindacati che dicono "basta" ad "un sistema produttivo dove i morti sul lavoro sono un 'rischio calcolato' nel sistema di appalti e subappalti, determinato dalla valutazione del costo del costo del lavoro a scapito della sicurezza"
INCIDENTE MORTALE SULLA LINEA FERROVIARIA BOLOGNA PADOVA -
TROPPI CANTIERI, POCHI OPERAI E INESPERTI. “ECCO PERCHÉ LA RETE RFI È UN COLABRODO”
Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per www.repubblica.it
https://www.repubblica.it/italia/2024/10/05/news/subappalti_treni_situazione-423536625/
I capireparto […] «sono spesso giovanissimi, senza alcuna esperienza sul campo. E soprattutto senza la struttura per poter dire: no, questa cosa non si può fare». Le richieste sono pressanti, «perché ormai tutta la rete è un cantiere».
Per dire: oggi Rete Ferroviaria Italiana è la principale stazione appaltante del Paese. E negli ultimi due anni, tra gare pubblicate e aggiudicate, sta muovendo poco meno di 700 cantieri per 36 miliardi di euro all’incirca.
VIGNETTA DI ALTAN SUL CHIODO CHE HA PARALIZZATO LA RETE FERROVIARIA ITALIANA
«Non ci sono lavoratori specializzati. E soprattutto non ci sono più operai che hanno voglia di affrontare questi rischi: registriamo decine di licenziamenti, di giovani e anziani che hanno paura per ragioni diverse. Chi di cominciare, chi di continuare».
Ecco perché quando all’alba di ieri è arrivata la notizia della morte di Attilio Franzini, 46 anni, dipendente di una ditta tra le più importanti d’Italia che stava lavorando a un cantiere ferroviario, investito lungo la linea Bologna-Venezia, i ferrovieri dell’Anlm, l’Associazione nazionale dei manutentori, si chiama così, una sigla sindacale che da mesi lancia l’allarme per quello che sta accadendo sulla rete italiana, non sono rimasti sorpresi.
Alberto Russo ne è uno dei rappresentanti e ritiene che ci sia un inizio a tutto questo elenco di disservizi sulla linea ferroviaria. «Il 3 giugno. Non che prima le cose andassero molto meglio — spiega — ma il 3 giugno è entrato in vigore un nuovo modello organizzativo che dal nostro punto di vista non poteva che causare problemi a ripetizione sulla linea». In realtà molte di quelle norme sono il frutto di una mediazione con i sindacati, dopo la strage di Brandizzo, che dovevano servire proprio a tutelare la sicurezza sul lavoro.
MATTEO SALVINI IL FERROVIARIO - VIGNETTA BY MACONDO
«Secondo noi si sta ottenendo un effetto diverso. Per esempio: i cantieri sono centinaia, sia per le manutenzioni ordinarie sia per quelli del Pnrr, ed è prevista la presenza di un caporeparto per ogni squadra. Ma non c’è tanta gente formata, non sono in grado di gestire situazioni complesse che si risolvono anche con l’esperienza».
I numeri sembrano sposare questa tesi. Per dire: nei primi sei mesi del 2024 l’80 per cento dei treni dell’Alta Velocità rispettavano gli orari. A luglio si è passati al 61, a settembre si è saliti al 73. Impietosi anche i dati dell’Autorità garante dei trasporti: 27 interruzioni di linea al giorno per un totale di 22.904 ore contro le 17.913 dello stesso periodo nel 2022.
«Tra le criticità che denunciamo — continua Russo — c’è la composizione delle squadre di intervento: prima erano corpose, con lavoratori di diverse competenze, ora si sono ridotte in maniera rilevante. Ed è lì che nascono i problemi». Effettivamente, da quello che risulta a Repubblica, negli ultimi mesi ci sono stati diversi piccoli incidenti, per fortuna senza conseguenze, causati da “errori umani” per dirla con Salvini: binari non rinforzati, manutenzioni mai fatte. Ecco, questo è uno dei punti che sta emergendo anche dall’inchiesta interna sull’incidente alla cabina elettrica della stazione Termini.
[…]
È sicuramente vero che le responsabilità interne a Rfi sono importanti. Perché a non funzionare è stato l’intero sistema di sicurezza (che è stato progettato per poter sostenere intoppi di questo tipo). E la responsabilità di quel sistema è tutto interno all’azienda: la manutenzione sulla cabina in questione non era stata fatta come si doveva, l’allarme doveva partire. «Se le procedure fossero state rispettate, non sarebbe accaduto nulla» spiegano fonti vicine all’inchiesta. E invece non è andata così. E la colpa non è stata di un chiodo.
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