avvocato giovanni lovisetti

TE LO DO IO MARCO POLO - L’ITALIANO ALLA CONQUISTA DELLA CINA: UN AVVOCATO MILANESE AL GOVERNO NELLA CITTÀ DI FOSHAN - “GUADAGNO IL TRIPLO DI LORO. E QUESTO CREA QUALCHE POLEMICA. E POI A PING PONG LI BATTO TUTTI”

Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

AVVOCATO GIOVANNI LOVISETTIAVVOCATO GIOVANNI LOVISETTI

 

La stampa di Pechino l’ha battezzata «la legione straniera di Foshan». Foshan è una città di 7,5 milioni di abitanti nella provincia del Guangdong e la legione è in realtà un drappello di cinque professionisti internazionali assunti come funzionari governativi locali.

 

Molti occidentali lavorano per imprese private in Cina, ma questo è un fatto eccezionale: la potente burocrazia governativa cinese che arruola esperti stranieri. Ed è un fatto che ci riguarda: tra i cinque c’è l’avvocato Giovanni Lovisetti, 33 anni, milanese. 
 

Ci parla al telefono dal suo ufficio del Bureau of Commerce (nella pausa delle 14). Com’è arrivato in Cina? «Lavoravo per lo studio legale Zunarelli che ha un ufficio anche a Shanghai, ho deciso di approfondire le mie conoscenze sul Paese con un master all’università Tsinghua.

 

Il mio professore mi ha detto che a Foshan cercavano un professionista con il mio profilo. Ho mandato il curriculum, ci sono stati due colloqui via Skype e poi mi hanno convocato. Così dall’estate scorsa faccio parte di questo team che ha il compito di far conoscere meglio Foshan e le sue opportunità all’estero, per attrarre investimenti».

 

Visto che siamo in argomento, il funzionario italiano prestato alla causa cinese spiega che Foshan è cresciuta a un ritmo medio del 17% l’anno dal 1989, ha un Pil di 113 miliardi di dollari, il reddito pro capite è di 15.980 dollari, superiore a quello di Pechino e Shanghai. E il suo stipendio avvocato Lovisetti? «Guadagno il triplo di un collega cinese e questo ha creato qualche polemica e invidia sui social network di qui, perché anche in Cina l’economia rallenta e i giovani laureati faticano a trovare un buon impiego, soprattutto statale».

 

CINA 1CINA 1

In più, il governo di Foshan aveva messo a disposizione un appartamento gratuito. «Ma io non vado d’accordo con gli scarafaggi e quelli che ho visto lì erano grossi. Per questo la casa me la sono trovata da solo e me la pago». 
 

Stipendio triplo rispetto ai parigrado cinesi, ma pur sempre più basso di quello di un avvocato italiano in trasferta. «Certo, ho fatto un investimento a tempo. In questa posizione ho accesso a informazioni che non avrei mai potuto avere, capisco il modo di ragionare dei funzionari pubblici di qui. Ora cerco di dare il massimo sostegno alle imprese italiane che vogliono investire, sto in ufficio dieci ore al giorno e più per via del fuso orario: quando in Cina sono le 17.30 a Milano sono solo le 8.30 del mattino». 
 

Com’è trovarsi fianco a fianco con colleghi della Cina profonda? Problemi? «Anzitutto di mentalità: l’obiettivo del nostro team (composto da una inglese, un americano, un uruguaiano e una messicana, ndr ) è di trovare un’azienda che voglia investire; quello dei burocrati pubblici cinesi di solito è far contento il capo e quello del capo è di accontentare il suo capo, risalendo per tutta la catena gerarchica, fino a Pechino». 
 

cina   parata militare  13cina parata militare 13

Nell’apparato statale della Repubblica popolare è in corso una campagna anti-corruzione a anti-sprechi. Come la vive? «Io sono arrivato che era già in corso, mi hanno raccontato che fino al 2013 quando si viaggiava per lavoro si andava in hotel a 5 stelle, ora non più, e poi c’erano i banchetti. Ora le disposizioni vietano anche di accettare regali, compresi i “dolcetti della luna”, popolarissimi per le festività».

 

Però è rimasta la tradizione di celebrare gli affari con il rito del «gambei», la famosa serie di brindisi a base di Baijiu, il liquore locale che brucia lo stomaco. «Eh sì, mi è capitato di doverne bere mezza bottiglia, ho superato la prova, mi hanno fatto i complimenti perché ero rimasto sobrio». Tempo libero? «Sono diplomato in violino, ma a Foshan i concerti sono rari, ho ripiegato sul pingpong che qui è sport nazionale. I colleghi cinesi non credevano che fossi bravo, fino a quando non li ho battuti tutti, capo compreso». 
 

xi jinping sport  xi jinping sport

L’idea di Foshan è astuta: far dialogare le imprese straniere con funzionari internazionali che parlano la loro lingua e hanno la stessa mentalità. I «cacciatori di teste» cinesi hanno scelto i cinque con cura: in particolare Abbey Heffer, britannica, 23 anni, laureata alla Exeter University, bionda, occhi azzurri. Qualcuno sui social network ha chiesto se Abbey sia stata assunta per il suo aspetto. L’avvocato ride: «Heffer? È vero che l’obiettivo dei cinesi era quello, ma è in gambissima, di assoluto valore». 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…