JE SUIS PIZZARDONE - SOSPESO IL SERVIZIO CHE PERMETTEVA AI ROMANI DI SEGNALARE LE INFRAZIONI. DEL RESTO IL VIGILE ROMANO È DA SEMPRE REFRATTARIO ALLA MODERNITÀ, DA ALBERTO SORDI AL CASO DELLA 'PANDA ROSSA' CHE PROVAVA A FAR CROLLARE IL SINDACO MARZIANO

Michele Masneri per ''Il Foglio''

vigili urbani in doppia fila al forte tiburtino romavigili urbani in doppia fila al forte tiburtino roma

 

Il romanzo municipale del pizzardone (da pizzarda o feluca, il copricapo tipico dei vigili romani d’epoca) resiste alle ingiurie del tempo, ed è proprio nel tempo, tra vintage e modernità che la lotta alla sosta selvaggia e alla doppia fila trova la sua vena più fertile.

 

E’ di qualche giorno fa il caso del cittadino-modello che avendo chiamato il servizio avveniristico e web IoSegnalo, lanciato un anno fa dalla Municipale capitolina, e che permette di sollecitare telematicamente i pizzardoni, si è visto convocare dai suddetti pizzardoni e circondare “da cinque volanti e sette agenti” che invece che multare l’hanno redarguito: così non ci fai lavorare.

toto' vigiletoto' vigile

 

Il segnalatore, un Andrea U., aveva convocato i vigili a multare auto in doppia fila al Pigneto, quartiere di alluminii anodizzati, intellettuali e coworking e spaccio liberista, e “sembrava mi stessero arrestando per qualcosa, e si sono fermate svariate persone a guardare, io comunque ho spiegato che è mio diritto e dovere civico farlo”.

 

marcello mastroianni vigilemarcello mastroianni vigile

Del resto il pizzardone – almeno quello letterario – è da sempre refrattario alla modernità e alla novità; nel film culto “il Vigile”, regia di Luigi Zampa, un Alberto Sordi alias Otello Celletti viene tradito dalla novità tecnologica: nel film del 1960 Celletti favoriva infatti un’attricetta trovata in violazione del Codice stradale e la lasciava andare, ed ella pensava bene di ringraziarlo in diretta televisiva. La modernità del medium tv rompeva i giochi antichi dei poteri e dei contropoteri, e seguivano rimproveri e il mutamento giustizialista del Celletti, che non trovando una misura, andava a multare il sindaco (Vittorio De Sica).

 

lino banfi vigilelino banfi vigile

Pur girato a Viterbo, i rimandi alla realtà romana erano evidenti, allora come oggi; il caso era infatti ispirato a una vicenda dell’anno precedente, quando il questore di Roma Carmelo Marzano era stato multato per sorpasso pericoloso da un onesto pizzardone a nome Ignazio Melone; il quale venne poi sottoposto a macchina del fango, trovandogli una sorella che praticava il meretricio a Milano.

i due vigili 1967 franco e ciccioi due vigili 1967 franco e ciccio

 

Ma a un altro Ignazio, Marino, venne, come si sa, contestato l’ingresso automobilistico nella fatidica Zona a traffico limitato per una Panda di colore rosso, e nel suo memoir “Un marziano a Roma” (Feltrinelli) anche oggi l’ex sindaco ribadisce che “non ho mai pensato nemmeno per un secondo che il cosiddetto scandalo della Panda rossa fosse casuale”, dunque di complotto trattasi, complotto mediato dall’occhio a infrarossi delle telecamere pizzardoniche.

 

gigi proietti vigilegigi proietti vigile

Ed è infatti soprattutto nello scontro tra modernità e gesti tribali che il pizzardone si trova a districarsi; così il sistema IoSegnalo era stato lanciato a luglio 2015 dal nuovo efficiente capo dei vigili, Raffaele Clemente, e prometteva d’essere un “portale web attivo 24 ore su 24”, coi toni entusiastici e tecnologici delle novità sospette, che permette “di verificare in qualsiasi momento eventuali situazioni di stress nel territorio, pianificando opportune azioni a medio e lungo termine”.

aldo fabrizi vigilealdo fabrizi vigile

 

E però il sistema, oggi sospeso, ha generato soprattutto stress nei cittadini-segnalatori, oltre che nel vigile allergico all’hi-tech. Secondo il fondamentale blog “Romafaschifo”, IoSegnalo doveva essere un “fragoroso grimaldello, un coltello affondato nel costato di un corpo che deve cambiare radicalmente ma che non vuole farlo per pigrizia, interesse, incapacità”.

 

E però c’era forse qualche rischio di cambiamento antropologico, semmai, in un popolo di cittadini divenuti segnalatori accaniti: sempre sul blog, il 16 ottobre 2015 un utente che si definisce “segnalatore attivo”, autore di “una trentina di segnalazioni al giorno”, ma anche “fino a cinquanta”, si è sentito dire, in sostanza: “Ma lei non ha niente di meglio da fare?”; e il servizio è appunto sospeso.

 

ignazio marino vigileignazio marino vigile

Mentre è in efficace vigore un altro marchingegno, uno “Street Control”, cioè telecamerona intelligente montata sulle pattuglie, capace di leggere le targhe fino a 20 metri di distanza e con le auto in movimento. Una grande rete occhiuta per mattanze e pesca a strascico voluta sempre da Clemente: risultato, 200 mila contravvenzioni in più. E timori di un pizzardone forse robotico, in un futuro da Blade Runner romano.

 

Con questi scenari, qualcuno proverà già nostalgia: fino agli anni Cinquanta i vigili capitolini venivano infatti addirittura festeggiati, il giorno della Befana, con cibarie e vini portati dai cittadini, ma con gli anni della motorizzazione di massa, gli automobilisti si moltiplicarono e si stufarono fino a – pare – deporre corporee sostanze nei cibi destinati ai pizzardoni, e il rito si esaurì.

alberto sordi vigile 
alberto sordi vigile MAGALLI VIGILE A SAN PIETRO MAGALLI VIGILE A SAN PIETRO

 

Intanto, oggi, forse per bilanciare l’arrembante modernità di telecamere e sensori tra la Municipale, il prefetto Francesco Paolo Tronca ha appena ripristinato il casco bianco, il pizzardone, appunto, assai vintage. Se non per tutto il Corpo, almeno per il suo più autorevole rappresentante, quello che troneggia in piazza Venezia, come un antico sacerdote.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…