joseph ratzinger papa benedetto xvi

“RATZINGER SAPEVA, GLI INVIAI DEI DOCUMENTI” – PARLA JOSÉ BARBA-MARTIN, 82ENNE EX SEMINARISTA VIOLENTATO PER ANNI DA PADRE MACIEL, POTENTISSIMO FONDATORE DEI LEGIONARI DI CRISTO: “QUELL’UOMO ERA IL MALE ASSOLUTO. IN VATICANO CONTINUANO A DIRE BUGIE. L’ALLORA CARDINALE RATZINGER CONOSCEVA BENISSIMO QUELLO CHE A NOI VITTIME DI PADRE MACIEL ERA ACCADUTO GIÀ NEGLI ANNI NOVANTA. COSÌ COME GIOVANNI PAOLO II E I SUOI COLLABORATORI” – IL VIOLENTATORE SERIALE, AMICO PERSONALE DI WOJTYLA AL QUALE MANDAVA FIUMI DI DENARO PER LA POLONIA, NON RISPARMIÒ NEMMENO I FIGLI CHE…

Franca Giansoldati per “Il Messaggero”

 

joseph ratzinger

«In Vaticano continuano a dire bugie. Mi rincresce ripeterlo ma sono testimone del fatto che l'allora cardinale Ratzinger conosceva benissimo quello che a noi vittime di padre Maciel Marcial Degollado era accaduto già negli anni Novanta. Così come Giovanni Paolo II e i suoi collaboratori a cominciare dall'allora segretario di Stato, cardinale Sodano. Le regole che applicava allora la Chiesa erano di spostare, coprire, insabbiare i pedofili. Delle vittime importava poco.

marcial maciel degollado 3

 

Nel 1998 ho fatto avere alla Congregazione della Fede, allora guidata proprio da Ratzinger, un pacco di documenti, compreso prove registrate da un notaio. Insomma certificazioni. Le carte pesavano un chilo e mezzo, ancora me lo ricordo, perché per spedirle dal Messico le dovetti pesare. Posso provare quello che dico. E sempre nel 1998 parlammo con l'allora numero 3 della Congregazione implorando l'apertura di processo canonico (che non fu mai aperto)».

 

José Barba-Martin parla da Città del Messico, oggi ha 82 anni, è un ex professore che ha insegnato ad Harvard. E' stato un ex seminarista violentato per anni da padre Maciel, potentissimo fondatore dei Legionari di Cristo. «Era il Male assoluto quell'uomo».

 

RATZINGER E WOJTYLA

Documentare decenni di abusi sessuali e psicologici non è stato facile, né per lui, né per gli altri ex legionari che scoperchiarono la vita criminale del capo di uno degli ordini religiosi più potenti, amico personale di Wojtyla al quale mandava fiumi di denaro per la Polonia. Un violentatore seriale che non risparmiò nemmeno i figli avuti da una donna messicana alla quale fece credere di essere un agente della Cia sotto copertura. In Vaticano ebbe ottime coperture a suon di dollari.

marcial maciel degollado 2

 

PRASSI Josè Barba Martin ripercorre gli ultimi fatti mettendo in evidenza che solo nel 2005 il cardinale Ratzinger fece fare una indagine. «C'era un evidente tappo più in alto. Giovanni Paolo II non volle fare nulla. Conservo ancora la ricevuta postale del 2002 relativa ad un plico di documenti consegnati al cardinale Stanislaw Dziwisz, nel Palazzo Apostolico. Altri documenti furono inoltrati dalla nostra avvocatessa. Sentire che l'allora Papa Giovanni Paolo II non ha mai saputo nulla, così come non sapeva nulla Ratzinger di quello che accadeva attorno lo ritengo una offesa assai dolorosa».

 

papa benedetto XVI ratzinger

Davanti ai casi di pedofilia la Chiesa in passato preferiva guardare altrove calpestando le vittime. Vi è una lettera inviata nel 1982 da un vescovo americano, John Cummins, alla Congregazione della fede, per denunciare un prete della sua diocesi che aveva commesso abusi e che, di conseguenza, andava rimosso. Cummins ricevette una risposta solo tre anni dopo, il 6 novembre 1985. Portava la firma dell'allora Prefetto Ratzinger che lo informava che il tribunale non riteneva di rimuovere il prete nonostante gli argomenti presentati, che si riteneva necessario considerare il bene della Chiesa Universale, che occorreva più tempo per valutare.

 

marcial maciel degollado giovanni paolo ii

La lettera terminava con questa frase: «Nel frattempo l'eccellenza vostra non dovrà mancare di fornire al denunciante la maggior cura paterna possibile e spiegare allo stesso la logica di questo tribunale, che è abituato a procedere tenendo in considerazione il bene comune». La logica era chiara: prima si doveva proteggere l'istituzione. «Le vittime come me erano dei fantasmi».

 

marcial maciel degollado 1

SANTITÀ Il caso mostruoso di Maciel ciclicamente affiora e ancora oggi è soggetto ad una sorta di cortina fumogena poiché tira in ballo Wojtyla, nel frattempo proclamato santo da Papa Francesco forse troppo in fretta. Maciel fu punito ma in modo molto soft solo da Papa Benedetto XVI nel 2006. Visto che era ottantenne e malato non venne mai dimesso dallo stato clericale. Fu solo invitato a ritirarsi a vita privata e non fare celebrazioni in pubblico.

 

JOSEPH RATZINGER

Nel 2008 è morto in una clinica in Florida circondato da alcuni sacerdoti, dalla seconda moglie Norma e dalla figlia Normita. Il suo curriculum resta spaventosamente nero, una macchia notevole per la Chiesa. «Una sessantina di vittime accertate, tra cui io e gli altri miei compagni con i quali intraprendemmo questa dolorosa operazione verità negli anni Novanta».

joseph ratzingerJOSEPH RATZINGERmarcial maciel degollado 1marcial maciel degollado marcial maciel degollado. marcial maciel degollado. marcial maciel degollado 2WOJTYLA E RATZINGER

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...