diego damis keante mcshan

IL FUMO UCCIDE - KEANTE MCSHAN, IL 18ENNE CHE HA ASSASSINATO IL BARISTA PERUGINO DIEGO DAMIS A CHICAGO, HA USATO LA CARTA DI CREDITO DELLA VITTIMA PER COMPRARE UN PACCHETTO DI SIGARETTE - È STATO RIPRESO DALLE TELECAMERE DI SORVEGLIANZA DI UNA STAZIONE DI SERVIZIO A QUALCHE ISOLATO DA KENWOOD, IL QUARTIERE BENE DELLA CITTÀ. STAVA CERCANDO DI SCASSINARE QUALCHE AUTO, PER CASO HA INCROCIATO L’ITALIANO E…

Luca Benedetti per “il Messaggero”

 

diego damis ucciso a coltellate a chicago 6

A Chicago la vita può valere appena un pacchetto di sigarette. Quelle che Keante McShan, 18 anni, ha comprato con la carta di credito di Diego Damis, 41 anni, barista perugino, che il ragazzino di colore aveva ammazzato per strada da neanche mezz' ora. L'omicidio, per scopo di rapina, il 25 febbraio.

 

L'altro giorno l'arresto da parte della polizia di Chicago del ragazzino che va in giro con la felpa dei New York Yankees (baseball) e che si è tenuto in casa il coltello con cui ha ucciso Diego e il portafoglio dell'italiano partito da Perugia sette anni fa per l'Illinois.

 

diego damis ucciso a coltellate a chicago 7

LE TELECAMERE

McShan è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza di una stazione di servizio della Bp, ha usato la carta di credito di Diego a S. Lake Park Avenue, qualche isolato di distanza da Kenwood, il quartier bene dove vivono gli Obama e dove Diego è stato ucciso.

 

Lì il ragazzino di colore stava cercando di scassinare qualche auto di lusso quando, per caso, ha incrociato l'italiano. Niente bottino dalle auto, il suo obiettivo, allora, è subito diventato Diego che aveva appena finito il suo turno al The Cove Lounge, nella zona di Hyde Park. È l'alba di venerdì 25 febbraio, Diego percorre il blocco 4900 di South Greenwood Avenue e incrocia lo sguardo con il suo assassino. Preso com' è da una partita a scacchi al telefonino con un amico non ci fa caso, non si preoccupa.

 

KEANTE MCSHAN

Non si è accorto che l'altro aveva puntato alle auto. Il racconto lo fa via Whatsapp da Chicago, Laura, una delle sorelle di Diego, partita da Perugia subito dopo l'omicidio: «Mio fratello si è trovato nel momento sbagliato nel posto sbagliatissimo. Quello è un quartiere ricco. Quello stava cercando di rubare sulle auto.

 

Ma evidentemente non ha trovato nulla di valore. È tornato indietro e ha aggredito Diego accoltellandolo più volte. Gli ha preso il portafoglio. Diego aveva indosso il passaporto. Nel portafoglio c'era una carta di credito che quel ragazzo ha usato per comprare le sigarette mezz' ora dopo in una stazione di servizio. Le immagini lo fanno vedere bene, non aveva la mascherina e c'era una buo

diego damis ucciso a coltellate a chicago 4

 

na illuminazione che ha aiutato le riprese. Poi ha usato anche la tessera della metro. È andato a casa si è cambiato. Una volta che lo hanno individuato con le telecamere, i poliziotti hanno ricostruito tutto, dall'aggressione fino all'acquisto delle sigarette. A quel punto la polizia ha avuto il mandato per entrare in casa.

 

Lì hanno trovato tutto. I vestiti che indossava quel giorno all'alba, il portafoglio e il coltello dell'aggressione. Ecco come lo hanno preso. Ha 18 anni, un padre, e viene considerato un tipo molto pericoloso». Diego è morto al Chicago Medical Center un'ora dopo l'agguato. Il ragazzino che uccide per niente ama il football americano, il baseball, ha frequentato la Paul Robeson High School e ora è in carcere con l'accusa più pesante, quella di omicidio di primo grado a cui l'ha inchiodato il giudice Kelly Marie McCarthy.

diego damis ucciso a coltellate a chicago 3

 

LA BORSA

Keante McShan quella mattina portava una borsa a tracolla. Simile a quella che la fidanzata portava quando è rincasata e ha trovato la polizia che stava arrestando Keante poco dopo l'ora di pranzo nell'isolato 6700 del Sud Ridgeland Ave. Un altro pezzo di prova pesante. Diego è stato ucciso a due isolati da casa. Sette anni fa aveva lasciato Bagnaia, piccola frazione perugina, per inseguire il sogno americano. Ieri a Chicago, la Comunità degli italiani all'estero ha ricordato Diego.

 

diego damis ucciso a coltellate a chicago 1

C'erano i fratelli, c'era la mamma. E vicino alla bandiera dell'Italia e degli Stati Uniti, c'era anche quella della Regione Umbria. «È stata una cerimonia bellissima - racconta la sorella Laura con accanto l'altro fratello, Andrea- toccante. Hanno voluto mettere una foto di Diego con quella delle Frecce Tricolori. Non ci hanno lasciati soli un attimo. Sempre presenti, sempre accanto a noi. Abbiamo trovato un'altra famiglia».

 

diego damis ucciso a coltellate a chicago 2

Laura torna indietro di qualche ora, quando la polizia li ha chiamati per dire che avevano preso l'assassino di Diego: «Il primo pensiero che ho avuto, quando ho saputo di Diego, è stato quello di dare una faccia a chi era stato. Che sia un ragazzino di 18 anni non ci cambia nulla perché è un assassino e basta. Per fortuna, il fatto che sia maggiorenne ci ha facilitato le cose, visto che qui, ci ha detto la polizia, la maggior parte dei delitti, li compiono ragazzi dai 16 ai 18 anni. Certo a noi non cambia nulla».

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…