inquinamento da wifi

ONDA ANOMALA - L'ALLERGIA DA WI-FI ESISTE: LO DICE UN GIUDICE IN FRANCIA, CHE HA ASSEGNATO 800 EURO AL MESE DI INDENNITÀ A UNA DONNA CHE DICE DI SOFFRIRE I CAMPI ELETTROMAGNETICI. MA LA SCIENZA NON HA UNA RISPOSTA. E QUANDO CE L'HA, È NEGATIVA

Michele Bocci per “la Repubblica

inquinamento elettromagneticoinquinamento elettromagnetico

 

Il nemico nell’aria. Invisibile, impalpabile eppure capace di scatenare reazioni allergiche come se fosse il polline di una graminacea oppure un alimento. Mal di testa, stanchezza, reazioni cutanee, asma, nausea, palpitazioni: migliaia di persone sono convinte che le onde elettromagnetiche prodotte da cellulari, wi-fi e altri dispositivi elettronici gli facciano male. La comunità scientifica scuote la testa, non c’è praticamente letteratura che provi la correlazione tra questi sintomi e le onde ad alta o altissima frequenza.

 

inquinamento elettromagneticoinquinamento elettromagnetico

Non siamo di fronte a un’allergia. Eppure sono nate associazioni di pazienti che si battono per far riconoscere questo tipo di ipersensibilità e così avere aiuto e rimborsi per i “malati” dalle Asl. Questi gruppi hanno accolto con entusiasmo la sentenza pronunciata giorni fa a Tolosa, in Francia, sperando che avvii una nuova fase in tutta Europa.

 

inquinamento da wifiinquinamento da wifi

A una donna di 39 anni, Marine Richard, il giudice ha riconosciuto il diritto a una indennità da 800 euro al mese per tre anni perché la sua ipersensibilità alle onde elettromagnetiche rappresenta un handicap. Riceverà i soldi nella sua casa sui Pirenei, dove vive senza elettricità e lontana da fonti che possano provocarle reazioni. È completamente disconnessa, niente cellulari o telefoni cordless, niente wi-fi, niente antenne nelle vicinanze.

 

Da tempo si discute degli effetti sulla salute delle onde elettromagnetiche. Ci sono vari studi scientifici che indagano l’esposizione a lungo termine e il rapporto con patologie come il cancro. La storia di Marine Richard ha invece a che fare con le conseguenze acute del contatto. Cioè con le reazioni quasi immediate, come fossero appunto allergiche, che si scatenerebbero in chi si trova nel raggio di azione di un dispositivo wi-fi.

inquinamento  elettromagneticoinquinamento elettromagnetico

 

L’Oms già anni fa ha preso in considerazione il problema con un breve documento che si esprime in termini piuttosto chiari riguardo all’incertezza di un rapporto causa effetto tra onde ad alta frequenza e problemi di salute. «L’ipersensibilità ai campi elettromagnetici è caratterizzata da una gamma di sintomi non specifici, che gli individui colpiti attribuiscono all’esposizione ai campi».

 

Come dire, ci si basa su quello che racconta chi sta male, perché non ci sono prove scientifiche. Anche per questo è difficile capire quale sia l’incidenza del problema. Si va, come dice Oms, da alcuni casi ogni milione di abitanti ad una frequenza molto maggiore.

 

inquinamento   elettromagneticoinquinamento elettromagnetico

«Un gruppo di ricerca londinese ha fatto uno studio interessante su questa ipersensibilità, con il sistema del doppio cieco, quello utilizzato ad esempio per valutare l’efficacia dei farmaci ». A parlare è Francesco Violante, ordinario di Medicina del lavoro a Bologna. «Persone che si considerano malate sono state divise in due gruppi. Uno è stato esposto alle onde elettromagnetiche, l’altro no. Ovviamente nessuno sapeva a quale gruppo apparteneva. Ebbene, nessuno si è reso conto se i dispositivi che emettono le onde erano accesi o meno».

 

Violante per la Regione Emilia studia le persone che dicono di soffrire di Msc, cioè sensibilità chimica multipla, un problema scoperto precedentemente e molto simile all’ipersensibilità elettromagnetica, sia nelle sue manifestazioni che nella mancanza di un collegamento scientifico tra queste e l’esposizione. «Noi trattiamo i sintomi, perché comunque queste persone stanno male. Circa la metà dei pazienti che vediamo ha problemi psicologici».

 

le onde elettromagnetiche in casale onde elettromagnetiche in casa

La vede in modo molto simile Carlo La Vecchia, professore di epidemiologia alla Statale di Milano. «Mancando certezze, bisogna lavorare caso per caso su questi problemi. Quello che sottolineerei è che da quando siamo stati invasi da questi dispositivi che lavorano con le onde elettromagnetiche non si è visto un aumento nella popolazione generale di problemi come ad esempio il mal di testa».

 

i segnali wi fi intorno a noii segnali wi fi intorno a noi

Per Settimio Grimaldi, ricercatore dell’Istituto di farmacologia traslazionale del Cnr «è difficile capire quale sia il fattore psicologico in questi sintomi. Ma sono convinto che alcune persone abbiano davvero problemi con le frequenze come quella del wi-fi, anche perché conosco bene una di loro. Purtroppo, del resto, c’è una grande diffusione e anche un uso poco controllato del wireless. Stiamo creando un inquinamento molto forte».

 

WiFi WiFi

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…