lanfranco cirillo l architetto di putin

“CON CIRILLO VAI TRANQUILLO” – "L’ARCHITETTO DI PUTIN", L’ITALIANO LANFRANCO CIRILLO, HA PATTEGGIATO UN ACCORDO CON IL FISCO: PAGHERÀ 20 MILIONI DI EURO E SPERA DI CHIUDERE ANCHE IL PROCESSO PER FRODE FISCALE E AUTORICICLAGGIO – LA VITA AL MASSIMO DEL “MAESTRO”, DIVENTATO UN IDOLO DEGLI OLIGARCHI, DEL PRESIDENTE RUSSO E DELLE AZIENDE ITALIANE DELL’INDOTTO: “SONO INFURIATO. HO DOVUTO ACCETTARE PER RAGIONEVOLEZZA. MI TRATTANO COME UN TERRORISTA MANCO FOSSI BIN LADEN…”

Lanfranco Cirillo

Estratto dell’articolo di Paolo Brera per “la Repubblica”

 

Diciannove milioni e rotti (pure i rotti, “706.460 euro”, sarebbero già un tesoro). «Sono infuriato nero, altro che aver chinato la testa», si sfoga l’architetto Lanfranco Cirillo mettendo il naso fuori da un ristorante di Mosca, zero gradi e buon vino italiano con amici, per rispondere al telefono: “l’architetto di Putin” ieri sera brindava ai suoi guai tributari sepolti con una camionata di banconote, e addio cattivi pensieri: «Ho dovuto accettare per ragionevolezza. Ma che rabbia», dice tra i denti.

 

I suoi avvocati hanno patteggiato per lui — nel tribunale di Brescia in cui non può andare perché impedito da una “red notice” dell’Interpol «manco fossi Bin Laden» — un accordo con l’Agenzia delle entrate «che di milioni ne voleva 55». È un assaggio, forse, dell’accordo che potrebbe chiudere anche la vicenda giudiziaria collegata, che la procura di Brescia chiama «frode fiscale e autoriciclaggio, esterovestizione e contrabbando » e lui definisce «persecuzione per motivi geopolitici: mai guadagnato un euro in Italia».

Lanfranco Cirillo

 

[…] «Con Cirillo vai tranquillo », dice allargando […] quel sorriso italiano che gli aprì le porte del Cremlino. Era l’unico a frequentare gli oligarchi a tu per tu, cena d’orso e vodka a fiumi, lui gli costruiva ville da sogno e loro lo sommergevano di dollari.

 

Sono passati vent’anni da quando Cirillo è diventato “il maestro”. L’architetto meno famoso e più ricercato di tutte le Russie, da Mosca alle steppe uzbeke: riservatezza da insegnare all’università, mentre diventava il papà della Rublovka, il quartiere alla periferia di Mosca trasformato dalla sua matita in riserva naturale per miliardari; profilo basso, mentre progettava il palazzo “reale” sul Mar Nero che per Navalny era la reggia di Putin.

putin lanfranco cirillo

 

Una cavalcata trionfale, da rappresentate di mobili a eroe del made in Italy […]. La sera, dal Cremlino si levavano in volo due elicotteri, uno per il presidente e uno per il premier; intanto Cirillo si sfiniva a discutere con la signora Medvedev «se il verde delle tende fosse abbastanza verde».

 

Mentre il mondo gli girava intorno a mille, mentre accumulava cantieri ed elicotteri privati, onorificenze e amici da far tremare i polsi, in Italia una piccola processione di artigiani e professionisti lo benediceva come re Mida: ogni settimana partivano per la Russia tir carichi del meglio del lusso e dell’arte italiana, dai marmi pregiati al Sassicaia con cui riempiva le cantine degli oligarchi.

VLADIMIR PUTIN

 

Tutto finito. La morte della figlia, e poi la guerra lanciata da Putin in Ucraina, hanno spento la lampada magica. Fino a quell’alba in cui si è ritrovato in casa la guardia di finanza, preceduta da una valanga di intercettazioni. «Elementi e circostanze rilevanti inducono a ricondurre la sua residenza in Italia», ricorda il patteggiamento: «Risulta formalmente risiedere in Russia» ma «il centro degli interessi familiari, economici e sociali» è «schermato» da prestanome e familiari e «continuava a essere l’Italia».

IL TESORO DI PUTIN - LA VILLA DA UN MILIARDO SUL MAR NERO

 

Gli sequestrarono beni da mille e una notte, nella villa di Roncadelle: un patrimonio da 141 milioni ma la villa era della moglie italiana, con cui era in ottimi rapporti ma aveva già avuto due bimbi da altre due donne russe, compresa la compagna attuale. Storie private di un uomo a cui Putin conferì di suo pugno la cittadinanza russa. Poi Putin divenne il «criminale di guerra» che invase l’Ucraina, e quel mondo finì senza gloria.

 

LANFRANCO CIRILLO 1

Cirillo ha scritto un libro con Fiammetta Cucurnia ( L’architetto di Putin , edizioni Piemme) raccontando la vita funambolica tra gli oligarchi. Chiusa la vicenda fiscale, ora gli resta quella giudiziaria. «È nata per motivi politici», sbuffa, e anche su quella sta trattando. La giostra della vita si è rimessa a girare, i segni di disgelo con la Russia per cercare una via d’uscita alla guerra, dice, sciolgono un po’ anche il suo nodo scorsoio: «E chissà che senso avrà avuto trattarmi come un terrorista rovinando una vita imprenditoriale per il meno grave dei reati fiscali ».

Lanfranco Cirillo lanfranco cirillo 5putin palace constructionlanfranco cirillo 4lanfranco cirillo 3 lanfranco cirillo 3IL TESORO DI PUTIN - VILLA SELLGRENLanfranco Cirillolanfranco cirillo 5lanfranco cirillo

Ultimi Dagoreport

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...